27 GENNAIO: GIORNO DELLA MEMORIA - COME SI TRASFORMANO I "FASCISMI"-

di Claudio Lazzaro - 22/01/2010
Proiezione del film-documentario "Nazirock" di Claudio Lazzaro, Sala Arci "Ilaria Alpi". Via dei Monti di Pietralata 16 ROMA, ore 20.00. Seguirà dibattito aperto sull'attualizzazione del fascismo moderno, organizzato da Popolo Viola, ANPI (Associazione Nazionale dei Partigiani Italiani) e Liberacittadinanza.

Perché è importante una nostra manifestazione nel Giorno della Memoria?

La risposta è sotto i nostri occhi, nelle continue manipolazioni e falsificazioni della storia passata e recente, che vengono fabbricate dal monopolio mediatico berlusconiano e dai suoi complici nell’informazione pubblica e privata.

In questo Paese senza Memoria è normale che un Presidente del Consiglio dica: “In Italia gli oppositori al Fascismo non venivano perseguitati, al massimo venivano mandati su un isola, in villeggiatura”.

E’ normale che un mafioso pluriomicida, Vittorio Mangano, ottenga la patente di “eroe” dal Presidente del Consiglio e dal suo ex braccio destro, ora condannato per mafia, Marcello Dell’Utri.

Noi sappiamo che l’eroe non è Mangano. L’eroe è Paolo Borsellino, che sapeva di essere condannato a morte, sapeva che gli restavano pochi giorni di vita, ma ha continuato a fare il suo dovere di magistrato per il suo Paese.

Borsellino nella sua ultima intervista parlava di Mangano e di Berlusconi. Ed è normale che in questo Paese, il Presidente del Consiglio dichiari: “I magistrati sono matti . Per fare quel lavoro devi essere mentalmente disturbato, devi avere delle turbe psichiche”.

Noi dobbiamo capire come si può combattere questa perdita di memoria, che significa perdita dell’identità e della dignità italiana.

Per avviare la discussione proietteremo Nazirock, un film che parla dello sdoganamento politico dei nazifascisti in Italia.

Inutile dire che il vero nemico non è il nazifascismo storico, ma le nuove forme di autoritarismo, che ancora non hanno un nome (e quando sapremo come si chiamano sarà troppo tardi).

Però non è indifferente che, in un Paese senza Memoria, alle prossime elezioni regionali, la candidata Polverini (così tosta che pure a sinistra la vogliono votare) abbia messo in squadra Adriano Tilgher, uno che di Hitler dice: “Ha lottato per il suo popolo, incorrendo – secondo la storiografia ufficiale – in alcune storture”. Come dire: “L’atroce sterminio di sei milioni di ebrei nei campi di concentramento è solo un marginale errore di percorso. E poi non è escluso che a inventarsi tutto sia stata la storiografia ufficiale”.

 

 

E’ vero che il fascismo più pericoloso non è quello vecchio dei nostalgici, ma è altrettanto vero che, sdoganando politicamente quello vecchio, si spiana la strada a quello nuovo, cioè alle nuove forme di autoritarismo (strisciante, morbido, manipolatorio) che stanno cambiando la faccia del Paese. E non è un caso che oggi, sotto i nostri occhi, si stia riscrivendo la storia di Craxi per poter meglio manipolare e riscrivere quella di Berlusconi.

Attenzione, un Paese senza Memoria è un Paese senza Verità, quindi senza Democrazia.

Noi difendiamo la nostra Libertà. Noi siamo la Memoria.

 

 

questa la pagina facebook dell'evento

 

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