Questa
manifestazione è la continuazione ideale di quella che abbiamo fatto il
20 luglio davanti al palazzo di Giustizia di Palermo in sostegno di
quei magistrati che, a rischio della propria vita, stanno combattendo
per arrivare alla Verità sulle stragi del '92 e del '93. Non dobbiamo
dare tregua agli assassini ed ai loro complici. Dovremo esserci tutti,
quelli che abbiamo scalato sotto il sole le rampe che portano al
Castello Utveggio portando un pezzo di Paolo dentro il nostro cuore,
tutti quelli che eravamo in via D'Amelio quando all'ora della strage
per un interminabile minuto si sono sentiti solo i battiti dei nostri
cuori, tutti quelli che abbiamo percorso le vie di Palermo che ci
portavano alla Magione levando in alto le nostre agende rosse e tutti
quelli che abbiamo gridato la nostra rabbia e la nostra voglia di
Verità davanti al palazzo di Giustizia.
E ci saranno tanti altri ancora, tutti quelli che in tante piazze d'Italia hanno urlato insieme a noi la nostra sete di Verità e di Giustizia, e avremo ancora in mano la nostra agenda rossa, un'agenda rossa che ora fa paura a tutti. Mobilitiamoci tutti, ognuno di noi si impegni a far venire quante altre persone può, in una catena che non deve avere fine. Adesso hanno paura e si stanno muovendo, cominciano a muovere le loro pedine, Rutelli, Violante, il PG di Caltanissetta Barcellona, noi dobbiamo agire più rapidamente di loro, impedire che fermino Sergio Lari, Antonio Ingroia, Nino Di Matteo, non lasciamoli soli, impediamo che chiudano la bocca a Massimo Ciancimino, che si muova il CSM, facciamogli capire che dovranno passare sui nostri corpi, che dopo 17 anni non ci lasceremo strappare ancora una volta la verità. Il nostro grido di RRRESISTENZAAAAA deve essere un urlo nelle loro orecchie, un urlo gridato da vicino, sotto le finestre di quei palazzi in cui sono in tanti a sapere ed ad avere occultato la verità. Il 19 luglio in via D'Amelio abbiamo fatto scoccare la scintilla, ora è necessario l'incendio.
Salvatore Borsellino
Il programma della manifestazione
"Abbiamo una grande occasione per manifestare la nostra rabbia e la nostra opposizione dura e determinata verso le manovre già iniziate per fermare ancora una volta la giustizia ed impedire che emerga la verità sulle stragi del '92 e del '93 che stanno alla base dell'attuale sistema di potere. Occorre moltiplicare gli sforzi di tutti, ripeto tutti, per fare di questa manifestazione l'inizio dell'incendio purificatore che dovremo portare in tutte le città d'Italia. Utilizziamo in ogni maniera possibile la rete, ultimo baluardo della nostra democrazia, per fare arrivare dovunque la nostra "chiamata alle armi", per svegliare i dubbiosi, gli indecisi ed i sedentari. Solo gravi motivi economici, di salute, di età o l'impossibilità reale di lasciare il lavoro deve impedire di partecipare a questo atto di resistenza attiva. Non è più tempo di parole, è venuta l'ora di mettersi in gioco in prima persona, non di delegare. Sapete tutti qual è la conseguenza delle deleghe, si permette alla violenta reazione del potere di concentrare la sua azione su chi invece questo sistema di potere sceglie di combattere in prima persona.
C'è bisogno di tutti, nessuno si imboschi dietro la tastiera del suo computer ma scenda, come è necessario, sul campo di battaglia".
Salvatore Borsellino