A poche ore dal risultato elettorale, la Lega passa al contrattacco e
decide di presentare un proprio disegno di legge in materia organi
collegiali e stato giuridico del personale docente, in netta
concorrenza con il progetto di Valentina Aprea fermo ormai da un anno
in Commissione Cultura.
Il primo punto fermo della proposta
leghista riguarda le modalità di assunzione: non solo il reclutamento
dovrà avvenire su base regionale, ma anche i ruoli saranno regionali;
in altre parole i docenti non sarebbero più dipendenti statali ma
entrerebbero a far parte dei ruoli regionali.
Di conseguenza sparirebbe anche la contrattazione nazionale sostituita da tanti contratti quante sono le Regioni italiane.
Per
insegnare in una determinata regione sarà necessario essere inseriti
nell’albo regionale, essere residenti nella regione stessa ed
impegnarsi a non chiedere trasferimento per almeno 5 anni.
Inoltre nei programmi di concorso sarà prevista anche una prova relativa alla cultura locale.
In
realtà il disegno di legge Goisis riguarda non solo il personale
docente ma anche gli Ata e i dirigenti scolastici che diventerebbero
anch’essi dipendenti regionali.
Con la proposta dell’onorevole Paola Goisis cambia anche la governance delle istituzioni scolastica.
Gli
organi sarebbero tre: Consiglio dell'istituzione, collegio dei docenti,
dirigente scolastico. Le scuole saranno dotate di autonomia statutaria
e saranno finanziate direttamente dalle Regioni, ferma restando la
possibilità di ricevere contributi anche dalle famiglie, da enti
pubblici, privati e soggetti esterni.
Non manca infine un richiamo ai programmi di studio: "Le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado - si legge nella proposta Goisis - utilizzano
una parte del curricolo obbligatorio per la costruzione di percorsi
interdisciplinari dedicati alla conoscenza del territorio di
appartenenza, dal punto di vista storico, culturale, ambientale,
urbanistico, economico, sportivo".
Il ddl è stato depositato
presso l’ufficio di presidenza della Camera il 30 marzo e nei prossimi
giorni dovranno esserne definite le modalità di esame.
Se la Lega dovesse “puntare i piedi” il provvedimento potrebbe andare in Commissione già prima della pausa estiva.
E' la proposta della Lega che ha deciso di rompere gli indugi presentando un disegno di legge che entra in aperta concorrenza con quello di Valentina Aprea, fermo da un anno in Commissione.