A SIRACUSA LE RONDE COME LE CAMICIE NERE

di Massimiliano Perna – ilmegafono.org - 08/06/2009
Dopo l’approvazione del ddl sulla sicurezza alla Camera, in attesa del via libera del Senato, c’è già chi è pronto ad organizzare le ronde: a Siracusa, militanti di estrema destra si preparano con l’ok di Comune e Prefettura

L’approvazione, da parte della Camera, del disegno di legge sulla sicurezza ha segnato uno spartiacque nella storia democratica italiana: attraverso il meccanismo della fiducia, voluto dal ministro Maroni per scansare le insidie del voto segreto, misure vergognose già bocciate dai deputati sono state riproposte e votate a maggioranza, esautorando e umiliando il ruolo e le prerogative del Parlamento. È passato un ddl che tanto somiglia alle leggi razziali antiebraiche adottate dal fascismo.

Sono diventate realtà: le ronde, il reato di clandestinità con obbligo di denuncia da parte dei pubblici ufficiali, ma anche da parte di qualsiasi cittadino ospiti un clandestino, l’aumento da 60 a 180 giorni del periodo di detenzione dell’immigrato nei Cie, l’aumento del costo delle pratiche per la richiesta della cittadinanza o del permesso di soggiorno, la pena fino a tre anni di carcere per chi affitti case o locali ai clandestini e per insulti a pubblico ufficiale.

Una serie di norme che certificano il clima di intolleranza xenofoba diffuso in tutte le città italiane, dove sono all’ordine del giorno odiosi atti di razzismo, fomentati da istituzioni che, soprattutto a nord, propongono o adottano interventi basati su logiche da apartheid, come la legge anti-kebab o la proposta di mezzi pubblici per soli italiani. Anche a Siracusa, nel profondo sud, si assiste ad un rinvigorimento delle ugole xenofobe, pronte a strillare il loro odio verso l’immigrato, che a volte si traduce in proteste e volantini, ma molto più spesso in atti di teppismo e di violenza. In città, accade che migranti ospiti di una parrocchia vengano ripetutamente colpiti da pietre e bottiglie lanciate da motorini in corsa.

A Cassibile, dove circa 300 stagionali vengono sfruttati nelle attività di raccolta delle patate e delle fragole, ci sono consiglieri comunali e di quartiere che portano avanti campagne di odio nei confronti dei lavoratori stranieri, puntando sulla logica della paura e del bisogno di sicurezza che attualmente, in Italia, produce consenso elettorale. Poco importa se circa 300 persone vivono nella morsa criminale di caporali che, ogni notte, li reclutano per poi condurli nelle campagne di proprietari terrieri impuniti, che si arricchiscono attraverso un sistema di moderna schiavitù facilitato dall’assenza di controlli, dall’inerzia dei sindacati e dal clima di odio costruito ad arte da politica e parte della stampa.

A Siracusa, dopo l’inconcludente protocollo siglato in Prefettura, nulla è cambiato, com’era prevedibile. Si è trattato dell’ennesimo atto mediatico, sollecitato da un paio di consiglieri comunali allo scopo esclusivo di mostrare i muscoli ai propri elettori, saziando la loro voglia di “liberazione dallo straniero”, il bisogno di non vederlo girare nel proprio quartiere, l’esigenza di renderlo sempre più invisibile. Come di fatto sono gli stagionali, costretti a lavorare duramente ed a vivere e dormire sotto gli alberi o dentro casolari diroccati. E se qualcuno si sposta in paese per comprare da mangiare, per prendere l’acqua dal rubinetto comunale o per telefonare, insomma se qualcuno diventa visibile ecco allora che scatta la logica della paura, la percezione dell’assedio, che si trasforma facilmente in odio razziale.

Contro questa pseudo-paura, in città, c’è chi ha trovato il modo di organizzarsi, sfruttando la linea dura del governo nazionale. Il ddl sulla sicurezza ha introdotto e ufficializzato le “ronde”, cioè gruppi di cittadini volontari (guidati da militari in pensione), a cui sarà affidato il compito di controllare i quartieri e le “zone sensibili” delle città, collaborando con le forze dell’ordine, le quali hanno già manifestato il loro dissenso a questa forma di giustizia fai-da-te.

A Siracusa, qualcuno, forse annoiato dalla troppa tranquillità della vita cittadina, ha deciso di vestirsi da sceriffo e di organizzare la ronda che dovrà garantire sonni ancor più tranquilli ai siracusani. Non si tratta di semplici cittadini, ma di esponenti del Nuovo Msi, circa una ventina di persone, capeggiate dal segretario regionale, il siracusano Giganti, che hanno già ottenuto l’ok del sindaco Visentin e presentato l’iniziativa in Prefettura.

Un fatto gravissimo, con Prefettura e Comune disposte a collaborare alla formazione di un gruppo che ha una connotazione politica definita e un’idea ben precisa relativamente alla sicurezza: colpire l’immigrato. Lo si evince dalle parole di Giganti, il quale ha espresso la volontà di concentrare le ronde a Cassibile, definito lugubremente “luogo maggiormente a rischio”.

Insomma, nessuna parola su racket, mafia o sui rioni periferici in cui sussiste maggior degrado e microcriminalità; al contrario, la convinzione di legare, anche nei fatti, la questione sicurezza alla presenza di immigrati. Siamo pertanto di fronte ad un gruppo di militanti di estrema destra, con logiche ben precise riguardo alla razza, militanti che guardano con disprezzo chiunque sia diverso da loro: non solo immigrati, ma anche omosessuali o perfino avversari politici o ragazzi etichettabili come “comunisti” dal solo modo di vestire.

C’è il concreto rischio che, invece di portare più sicurezza, la presenza di tali ronde produca più tensione, fomentando quel clima di scontro sociale e politico che l’Italia sembrava aver messo da parte.

 

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