Berlusconi, come da inciviltà culturale

di Gemma Macagno - “Laboratorio Politico Donne per la Città- Città per le Donne” - 28/07/2009
Continuiamo con la nostra dignità ed il nostro coraggio di donne, come dimostrano le decine di migliaia di firme raccolte con l’appello alle first ladies a disertare l’invito al G 8 per protesta contro la vergognosa condotta del Capo del nostro Governo

Cara Liberacittadinanza,

martedì 30 giugno è comparso su Repubblica, a pag. 30, un bell’articolo “L’Italia, il potere e il silenzio delle donne” a firma di Nadia Urbinati. Ne condivido in pieno i contenuti , che mi hanno indotto a contribuire alla riflessione da lei avviata sull’argomento.

E’ difficile trovare ancora la voglia di parlare , quando manca la speranza che qualcuno voglia ascoltare, riflettere, comprendere. Invece verrebbe voglia di lanciare urla terribili, per svegliare le coscienze addormentate, le menti intossicate dalla programmatica e costante distorsione culturale e psichica con cui si rappresenta la donna.

Donna-serva, donna-succube, donna- cosa, donna-senza diritti, senza pensiero, senza rispetto,senza sessualità propria, ma donna-sesso-disponibile o , peggio, - esigibile, donna violata nei conventi , in casa, da chi dovrebbe prima di tutto ringraziarla per la vita che ha, per la bellezza che la donna porta nel mondo con la sua intelligenza e sensibilità, ringraziarla perché esiste.

Berlusconi è narcisista, incapace del rispetto degli altri, oltre che di se stesso,corrotto e corruttore: uno dei tanti, troppi, maschi comuni ignoranti prevaricatori, incapaci di relazioni corrette,basate sul rispetto e sull’apprezzamento reciproco.

E’ malato? Certo soffre dell’angoscia di morte connessa con l’avanzare dell’età, ma siccome non è abituato a fare i conti con la realtà, ma solo a scappare usando il potere dei soldi e la prevaricazione del diritto, (le leggi sono per gli altri, sempre a partire da chi è più povero) cerca di evitare il pensiero della morte attraverso il continuo carnevale che ormai vive quotidianamente, in uno spettacolo tanto squallido quanto costoso per noi italiani. E’ patetico e deleterio per l’immagine del nostro Paese: l’Europa dubita delle nostre capacità intellettive.

Ma le colpe della grave arretratezza culturale italiana non sono ascrivibili soltanto a lui, alla TVcommerciale, ai programmi-spazzatura, ma anche alla sessuofobia misogina della Chiesa e delle Chiese in genere, tutte fautrici di non riconoscimento dei diritti della persona , quando questa sia una donna, disposte a sfruttarne gratuitamente il lavoro e la vita, e sovente ad abusarne anche sessualmente.

La classe politica italiana poi è ben salda nel mantenere incollate al proprio fondoschiena le poltrone: se si profila l’ipotesi di una donna ad es. alla Segreteria di un partito, ecco che scattano per il veto le coalizioni più impensate, ma ben salde nell’opporsi.

Noi donne votiamo da 61anni, senza che si sia mai neppure aperto il discorso sul diritto ad essere rappresentate, come prevede la Costituzione: anzi, anche chi alza la voce per difenderla poi non pensa ad attuarne i dettami.

Proviamo ad immaginare che a fare il gioco di forza fossero le donne ed invece gli uomini fossero quelli penalizzati nelle carriere, tenuti fuori dai luoghi del potere, con minore riconoscimento economico del loro lavoro ( noi siamo anche manager non pagate delle famiglie) e senza il riconoscimento dei loro diritti di persona: sarebbero felici? Ebbene,noi donne non lo siamo per niente e ci viene voglia di gridarlo forte, di denunciare questa enorme ignoranza del mondo maschile , che sta alla base della violenza contro le donne, che va al di là di partiti, religioni, razze, censo, livello di istruzione e che impedisce a molte di riconoscersi portatrici in pieno dei proprii diritti, con le proprie capacità, la propria forza, la propria sessualità, la propria piena libertà.

Il nostro silenzio per le vicende oscene di Berlusconi è un silenzio allibito: durante la campagna elettorale tutti ne descrivevano i comportamenti come se fossero fatti privati di cattivo gusto,anziché evidenziarne la patologia culturale e sociale di cui erano e sono espressione. Purtroppo costui è rappresentativo di un modello di italiano medio che non ha strumenti critici ed etici adeguati ad un modello di società civile. Per questo ce lo terremo a lungo, insieme ai buzzurri “celoduristi” e continueremo ad essere, purtroppo, lo zimbello d’Europa. Ci potrebbero salvare solo la cultura del rispetto e la consapevolezza dei diritti,boicottati anch’essi, con l’affondamento della scuola pubblica , la censura alla libertà di stampa, lo snaturamento del diritto e dell’indipendenza della magistratura.

Ma continuiamo con la nostra dignità ed il nostro coraggio, come dimostrano le decine di migliaia di firme raccolte con l’appello di Micromega alle first ladies a disertare l’invito al G 8 per protesta contro la vergognosa condotta del Capo del nostro Governo.

 

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