L'interim di Berlusconi nel ministero
appena lasciato dal penoso Scajola rappresenta, per ora, il più esplicito
compimento del suo conflitto d'interessi. Ora è ministro delle decisioni
che insistono direttamente sulla sua proprietà.
Il conflitto principale stava già nel doppio carattere di proprietario delle reti private e di titolare del potere politico. E non solo perché da quel ruolo esercita un controllo stringente sulle reti pubbliche. Ma perché in nessuna parte al mondo chi ha un ruolo decisivo nella comunicazione può esercitare il potere politico.
Ma il ruolo di ministro anche della "cosa sua" aggiunge un tono grottesco che dà il tocco finale al perfetto degrado della democrazia italiana.