Berlusconi, una storia italiana

di Philippe Ridet - Le Monde - (traduzione dal francese di Barbara Fois)) - 20/05/2009
Cerca di sminuire il suo passato di venditore ricordandolo

Fa il furbo, infila scherzi, battute, “barzellette” ( in italiano ndtr.), come dicono gli italiani. Dalla decisione di sua moglie, Veronica, di chiedere il divorzio perché "frequenta delle minorenni", Silvio Berlusconi trascorre il suo tempo a minimizzare l'obbrobrio trasformandolo in running gag. Una foto con le elettrici? "D’accordo, ma se siete maggiorenni." Un'apparizione pubblica con le autorità finlandesi? "Amo le finlandesi, purché non siano minorenni."

Così si scrivono le prime repliche di questo nuovo reality-show all'italiana, come se tutto ciò fosse solamente un'altra di quelle fasulle fiction sceneggiate negli studi di Mediaset, l'impero audiovisivo del presidente del consiglio italiano. Condizione penosa quella di assistere alla tragicommedia "di un uomo ridicolo", che svela in diretta televisiva un complicato scenario per spiegare la sua presenza, domenica 26 aprile alla sera, al compleanno dei 18 anni di Noemi Letizia.

Quella sera, in televisione, dove Silvio Berlusconi era venuto a spiegarsi, il serissimo direttore del Corriere della Sera ha tentato bene di spiegargli che il ruolo di un capo di governo non è di partecipare ai compleanni delle adolescenti. Ma, come se aspettasse solamente questo, il presidente del consiglio ha risposto, la mano sul cuore: "Amo le persone, vederle, parlar loro. Rinunciarvi sarebbe come rinunciare a me stesso". In un'intervista al Times, il padre della giovane Noemi prende in giro i politologi: "Che leader è mai quello con cui non si può prendere un caffè, che non parla con un commerciante? Berlusconi è vicino alle persone. Se no, perché sarebbe così popolare"? Secondo i sondaggi che è il solo a conoscere, Silvio Berlusconi godrebbe del 75% di popolarità.

Spiegazioni del suo entourage: si sa com’ è: millantatore, burlone ed un poco bugiardo, Silvio Berlusconi somiglierebbe agli italiani. O almeno al cliché del Transalpino macho e donnaiolo “Posso palpare la consigliera"?, ha lanciato recentemente ad un'eletta regionale al momento di una fotografia. "Sessismo e cattivo gusto! ", hanno tuonato gli anti-Berlusconi. "Galanteria ed umorismo italiano", hanno preteso i suoi collaboratori.

Per spiegare la sua popolarità fuori norma, Romano Prodi, ex presidente del consiglio, sospira: "Nel mio paese, molti miei concittadini amano parcheggiare in doppia fila." "È un arci-italiano - sostiene un giornalista che lo segue da dieci anni - ha tutti i difetti e le qualità degli italiani, che vogliono il denaro e non si preoccupano delle regole, ma del potere. Parlare di Berlusconi, è fare l'autobiografia della nazione."

Più grande di lui di un anno, Fedele Confalonieri conosce tutto del "cavaliere" hanno diviso gli anni del liceo a Milano e hanno cantato in duetto sulle navi da crociera. Da quando Berlusconi è al potere, è Confalonieri che gestisce l'impero industriale e quando è di passaggio a Roma, dorme nell'appartamento del palazzo Grazioli, dove il capo del governo ha affittato un vasto e tetro appartamento. Può dire tranquillamente: "Sono l'uomo che conosce meglio Silvio Berlusconi."

"Gli italiani apprezzano il suo stile- spiega - lo stile è il fiocco sul pacchetto e questo conta. Comprendo che non piaccia agli intellettuali, perché è naif, non viene dall'alto, si è pagato gli studi e tuttavia è il più ricco. È la sublimazione del buonsenso mischiato al genio imprenditoriale. Parla il linguaggio dei suoi elettori." Riprende: "Perché non dovrebbero amarlo? Ha moltiplicato le catene televisive che sono la sola cosa gratuita in Italia. Nell'intimo del signor Rossi (cioè dell’uomo qualsiasi), non c’è che lui che esista. Il signor Rossi si dice: "Silvio conosce i miei problemi, mi ha aiutato, mi ha dato più libertà".

Più libertà? L'associazione Freedom House ha classificato l'Italia tra i "paesi parzialmente liberi" a causa della concentrazione dei media nelle mani di un solo uomo. Più libertà? Alcuni giornalisti hanno regolarmente il dito puntato perché criticano troppo vigorosamente il potere. Più libertà? Le "ronde cittadine" del partito xenofobo della Lega Nord stanno per essere autorizzate dalla legge. Più libertà? Il Parlamento è pieno dei vecchi collaboratori di Silvio Berlusconi, avvocati o medici che lui ha fatto deputati o senatori. Confalonieri: "Ha aiutato molta gente. Tutti quelli che sono stati al suo fianco ne hanno approfittato."

Ma la "generosità" del "cavaliere" può essere disinteressata, ma può anche sembrare fuori luogo. All'Aquila, dove si è mostrato all'altezza della sua funzione, ha promesso di offrire a due vecchie signore superstiti del terremoto "degli abiti per sentirsi più belle". Un giornalista testimonia che ha voluto mettere un elicottero a sua disposizione quando ha saputo che sua moglie era gravemente malata. Un altro racconta che quando ritorna a palazzo Grazioli, spesso alle 3 della mattina, fa sempre un piccolo segno con la mano al cronista di guardia sul marciapiede di via del Plebiscito: "È il suo modo di ricompensarti di essere là e di ripagarti del tuo lavoro." Aggiunge: "Non sopporta che qualcuno non possa amarlo".

Vittorio Sgarbi che fu un effimero ministro della cultura, testimonia: "Un giorno, l'ho sentito dire a qualcuno che gli chiedeva un aiuto: "Lo stato non può fare niente per te. Prendi piuttosto questo." E Berlusconi gli ha teso un mazzo di banconote." Il presentatore televisivo Mike Buongiorno, 85 anni, ha anch’egli beneficiato della generosità di Silvio Berlusconi. Dopo avere fatto les riches heures delle televisioni del "cavaliere", è stato sacrificato sull'altare della gioventù. Invitato a un talk-show, si è rivolto verso la telecamera al capo del governo: "Silvio, chiamami! Voglio parlarti. Ho bisogno di sentirti". Ed il capo del governo l'ha chiamato alcune ore dopo la trasmissione. Tutto piuttosto che dispiacere. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, loda il suo "buon carattere": "Si innervosisce, ma poi ritorna calmo molto rapidamente".

A Roma gli capita di prendere uno dei reporter che stazionano davanti alla sua residenza per portarlo a fare il giro dei negozi con lui e testimoniare poi della sua generosità: Prada? Gucci? Le grandi marche di via Condotti, i grandi antiquari? Non solamente. Ha anche le sue frequentazioni in due piccole botteghe di gioielli di via dei Coronari, dove fa fare anelli e collane che offre poi a collaboratrici, elettrici e, forse, alle sue porta fortuna.

"È bello, no"?, domanda a tutti una delle più grandi fortune del mondo, mostrando un braccialetto di perline di vetro. Un modo di mettere in scena il Buon Samaritano? Forse, ma la stampa lo segue: "Bisogna seguirlo costantemente - testimonia un reporter - è capace di dire ad un bambino di 5 anni che va a cacciar via il suo ministro delle finanze."

È marcandolo stretto che certi giornalisti hanno cominciato a vedere apparire nel suo entourage un numero sempre crescente di ragazze, così da principe che cerca di lasciare una traccia nella storia italiana, si è trasformato in un patetico Hugh Hefner ( il fondatore della rivista Playboy). Il desiderio di piacere che ha guidato tutta la sua vita di imprenditore e di politico, è diventato un'ossessione.

Il suo truccatore rettifica senza tregua lo spesso strato di fondotinta arancione che ingessa il suo viso, dei filtri speciali sono utilizzati dagli operatori della televisione per cancellare le tracce del tempo; nei suoi giornali appare senza nessuna ruga, il viso liscio. "Una gioventù eterna senza passato", commenta Marco Belpoliti che ha scrutato da cima a fondo "il corpo del capo" nel suo libro dallo stesso nome.

Berlusconi sogna di vivere fino a 120 anni, dice che dorme tre ore per giorno e "fa poi ancora l'amore durante le tre ore seguenti”: "Ama l'idea di essere un seduttore", spiega un vecchio collaboratore che tiene al suo anonimato. Nell'estate 2007, un fotografo l'aveva beccato nella sua villa in Sardegna con quattro "creatures". Silvio Berlusconi voleva sporgere querela in nome del "rispetto della sua vita privata" prima di ricredersi: "Tutti mi chiamano per dirmi che ho fortuna"!

"Caudillo democratico", secondo i termini dello scrittore Mario Vargas Llosa, tale è l'uomo che attacca il secondo anno del suo terzo mandato e festeggia il quindicesimo compleanno della sua prima elezione: compassionevole, insopportabilmente superficiale, ma capace di veri "colpi" politici che disarcionano i suoi avversari e rinsaldano la sua parte.

Il suo bilancio, un anno dopo il suo ritorno al potere, l’ 8 maggio 2008, sembra dovunque misero fuorchè in Italia: il ridimensionamento del problema dei rifiuti a Napoli, il salvataggio della compagnia aerea Alitalia, la gestione del terremoto in Abruzzo. "Delle cose normali ma che in Italia sembrano straordinarie", spiega un editorialista. Allergici al potere, gli italiani non sono inconsapevoli né delle sue menzogne né dei suoi limiti. "Non bisogna dimenticare mai che è diplomato in pubblicità", spiega Marco Travaglio, il giornalista più virulento al suo riguardo.

Un imbonitore? "Cerca di sminuire il suo passato di venditore ricordandolo - lo difende il suo amico Fedele Confalonieri - è un tipo buono, normale, un italiano". Veronica, lei, si è stancata. Altri la seguiranno? "Ogni uomo di stato ha i suoi piccoli vizi", lo ha difeso il confidente personale di Silvio Berlusconi.

Philippe Ridet

 

Articolo apparso sull'edizione del 20.05.09

 

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