Cacciare i mercanti dal tempio

di Carmine Cocorocchio - 05/11/2012
Due leader carismatici del Pd dichiarano di abbandonare il parlamento. Lo fanno sotto la sferza del “rottamatore” sindaco di Firenze candidato alle primarie del Pd

L’uscita di scena avviene in malo modo. Una uscita che documenta la mediocrità di una classe dirigente che ha portato la sinistra ad essere uno strumento di potere assolutamente senza anima. La sinistra di questi signori non ha nessuna vera riconoscibile connotazione politica. “Abbiamo comprato una banca”: la frase li caratterizza più di ogni altro.

I leader del passato si caratterizzavano per l’impegno nelle battaglie in difesa dei lavoratori. Il loro impegno nelle grandi battaglie sindacali  degli anni settanta ottanta. Questi non arrivano alla testa della classe lavoratrice. Arrivano nelle “stanze dei bottoni” cinguettando con il potere. L’allontanamento dalla classe lavoratrice li ha portati a perdere ogni identità politica. Il fallimento delle strategie di questi mediocri politici è documentata dalle macerie di un paese che ha smesso di mettere al centro il lavoro come strumento di coniugazione dei diritti fondamentali cari da sempre alla sinistra.

La palude politica è la conseguenza delle direzioni politica di questi grandi strateghi del nulla. Il loro abbandono della politica deve salutarsi come liberazione. Il potere finanziario li ha utilizzati, oggi li abbandona. Il “rottamatore” diventa il nuovo leader dei poteri finanziari. Il poteri che detengono il governo italico sono i responsabili dello strangolamento del paese.

Il sistema cambia il cavallo, senza cambiare nulla del sistema. I risultato della rottamazione porta il direttore di “micromega” ad apprezzare il risultato. PFD provocatoriamente indica di votare in massa, il sindaco di Firenze nelle primarie del Pd. Lo indica perché il sindaco è lontano mille miglia dalla sinistra. La vittoria del sindaco, produrrebbe l’implosione del Pd, liberando quelle forze di sinistra che continuano ad essere imbrigliate nel partito centrista. La strategia, trova un mare di critiche, non è del tutto priva di fondamento.

I partiti non partiti, della detta seconda repubblica, tremano dopo i risultati delle elezioni siciliane. Il risultato siciliano proiettato nel continente, li fa vedere nero. Il luogo della sovranità del popolo, diventato convegno delle volpi, studia il sistema elettorale che garantisca la loro sopravvivenza. Gli interessi del paese non sono nel pensiero di questi farisei. A questi manutengoli, degli operai, senza lavoro, lasciati soli. Del loro suicidio non frega nulla.

A questa marmaglia del diritto di cittadinanza non frega nulla. A questi mercanti del potere, che le lavoratrici restino senza reddito e senza pensione perché il patto previdenziale unilateralmente modificato per sanare il bilanci dello Stato, non frega nulla. Hanno un unico interesse: il loro companatico.

Il movimento 5stelle è antisistema. Questo movimento può essere lo strumento per cacciare i mercanti dal tempio. Scardinare il potere, liberare lo Stato. Nessuna illusione. Il movimento 5stelle non è la soluzione. Può essere una fase della soluzione. Perché no? 

29 aprile 2013

Costruiamo l'alternativa al governo Berlusconi

Giorgio Cremaschi-www.micromega.net
13 marzo 2014

Quello che non c'è

Francesco Baicchi
30 aprile 2013

La coerenza

Francesco Baicchi