Caos depresso

di Barbara Fois - Liberacittadinanza - 28/02/2013
Il Paese è paralizzato dall’esito elettorale: né il CS, né il CD sono in grado di governare. Un partitino del 4% come la Lega tiene in scacco il nord. E un ex comico in delirio di onnipotenza è diventato l’ago della bilancia. E per aumentare il senso di precarietà Napolitano sta per finire il suo settennato e il papa si è dimesso…

 A guardarci intorno, in questo nebbioso day after, dopo le più sorprendenti elezioni degli ultimi 50 anni, non siamo ancora in grado di capire cosa succederà domani. Ci viene da pensare però, con un pizzico di ironia, che forse i Maya non avevano del tutto torto: infatti un mondo è finito, ma è ancora troppo presto per capire fino a che punto il futuro sarà instabile, precario o addirittura drammatico.

Certo è destabilizzante anche il contesto generale e non mi riferisco alla pioggia di meteoriti e all’asteroide che ci ha appena sfiorato, ma al fatto che il Presidente Napolitano stia finendo il suo settennato, il che non è proprio tranquillizzante, anche perché – visto quello che sta accadendo – non è chiaro chi lo sostituirà e come verrà eletto. Del resto perfino la chiesa ha qualche problema di stabilità organizzativa e politica …

Ma è la governabilità del paese e la sua credibilità a livello europeo e mondiale che soprattutto è in gioco e che preoccupa: PD e SEL insieme, cioè la coalizione del CS, alla Camera ha preso più voti di tutti e dunque ha conquistato il premio di maggioranza, ma al senato è avanti di troppo poco e con la vittoria alle regionali del CD non ha conquistato la maggioranza. Dunque siamo all’assurdo: la Camera al CS e il Senato al CD! Del resto rifare le elezioni, come qualcuno ha suggerito, in queste condizioni sarebbe soltanto inutile e destabilizzante. Urge una riforma della legge elettorale o non ne caveremo mai un ragno dal buco: si dia il premio di maggioranza anche al senato, o si riducano i suoi poteri solo all’ambito regionale, o addirittura lo si abolisca. Non vedo quali altre possibilità ci siano.

Ma al momento parlare di tutto questo è prematuro, perché non essendoci una maggioranza che possa governare e legiferare, chi farà questi cambiamenti? Non si vede infatti nessuna via di uscita: un governissimo PD-PdL sancirebbe la fine del PD per sempre: il suo elettorato non reggerebbe a tanto. D’altra parte la soluzione PD + Monti non è numericamente sufficiente. L’unica possibilità sarebbe PD con il M5S, ma Grillo non è affidabile. Al momento infatti si diverte a giocare al gatto col topo con un intero paese e si prende meschine rivincite per la sua decennale emarginazione. Prima dice che in Parlamentosi farà come in Sicilia, poi dice che non farà proprio nulla con nessuno, con parole insultanti per tutti. Situazione sconsolante, scoraggiante, sconfortante, ma purtroppo non isolata.

Sconfortante che politici di primo piano, ma soprattutto di spessore e qualità, non siano entrati in parlamento, mentre sono stati confermati personaggi come Razzi e Scilipoti. Sconfortante che la gente si sia dimenticata delle leggi ad personam, delle ruberie, degli scandali e delle figuracce internazionali, degli inganni e delle bugie e abbia rivotato il cavaliere! Sconfortante che i lombardi non si siano ricordati degli scandali e del “mangia mangia” della Lega e abbiano preferito Maroni a quel galantuomo di Ambrosoli. Sconfortante che Fini sia fuori dal Parlamento e Gasparri invece ci sia rimasto.

Non si capisce con quale criterio voti l’elettorato italiano, perché premi la schiuma e penalizzi le persone di valore e di qualità. Per cui ne consegue che ai cittadini di questo paese piaccia sguazzare nel torbido fango e accodarsi alla gente peggiore: perché evidentemente la trova più simile a sé.

Qui non ci sono santi, poeti e navigatori, questa è la terra in cui i navigatori abbandonano la nave in difficoltà, lasciando i passeggeri al loro destino. Quanto ai santi e ai poeti: la gente di questo paese non ha spessore, intelligenza, finezza e non si cura dunque di conservare e di proteggere la cultura e l’arte. Non so dunque perché ci aspettiamo sempre che qualcosa cambi, migliori, si evolva, perché continuiamo a sperare: è un esercizio di pazienza assolutamente inutile.

Dunque adesso che si può fare concretamente? Fosse per me il premio di maggioranza lo darei a Grillo: “e adesso facce ride”! Chissà, magari una volta tanto ci riesce. A farci ridere, intendo. In ogni caso penso che sia giusto, visto che il suo è il primo partito di questo paese, che abbia diritto ad avere il premio di maggioranza, ma così vediamo anche cosa sa fare. Perché a criticare gli altri non ci vuole nulla, a insultare e a gridare non serve né intelligenza né cultura, ma è giusto che poi chi critica, strilla e insulta dimostri anche quel che sa fare, oltre a distruggere. Certo, nel resto del mondo e soprattutto in Europa, qualcuno potrebbe avere qualche dubbio e paura, potremmo vedere lo spread salire a razzo, le commesse straniere diradarsi, ma io credo che dobbiamo mettere alla prova tutti i programmi sbandierati e le millantate capacità. In modo che sia chiaro a tutti quello che davvero sanno e possono fare. Se ci riusciranno gli faremo tutti tanto di cappello, altrimenti dovranno finalmente smettere di pontificare, come tanti noiosi e supponenti “Pierini primi della classe”.

E poi, cari amici e compagni, non abbiamo gridato tanto quando eravamo ragazzi: “tutto il potere al popolo” ? Ebbene, questa volta forse siamo stati esauditi… ahimè….

29 aprile 2013

Costruiamo l'alternativa al governo Berlusconi

Giorgio Cremaschi-www.micromega.net
13 marzo 2014

Quello che non c'è

Francesco Baicchi
30 aprile 2013

La coerenza

Francesco Baicchi