Che fine ha fatto Robin Hood?

di Barbara Fois - Liberacittadinanza - 06/07/2011
Nel testo della manovra della finanziaria sacrifici e tagli per tutti meno che per i ricchi: ma chi ci salverà dal cattivo sceriffo di Arcore?

Tutti abbiamo letto i termini della manovra economica: e meno male che Alfano, investito dall’alto del titolo di segretario del PdL, aveva parlato di farlo diventare il partito degli onesti!! Ci sarebbe da ridere a lacrime, se non fosse che siamo tutti indignati e arrabbiati per quello che sta venendo fuori da questa finanziaria: ingiustizie, sperequazioni, furbate... nel testo del decreto, composto da 39 articoli e due allegati, fra le altre sconcezze è confermato per il biennio 2012-2013 il blocco della rivalutazione delle pensioni. Tagli che riguardano anche quelle da mille euro al mese, mentre si lascia che la casta goda di due e anche tre pensioni insieme al mese. Così tutte le promesse fatte dal governo si rivelano, come sempre, l’ennesima presa in giro di tutti i cittadini.

Il capitolo dei tagli ai costi della politica, poi, prevede una decurtazione del finanziamento pubblico dei partiti, ma non si quantifica l’ammontare del taglio ( ma và?!), quindi altra stretta clamorosa: gli «aerei blu solo per le 5 più alte cariche dello Stato ed eccezioni da autorizzare e rendere pubbliche «salvi i casi di segreto per ragioni di Stato». Che enormi sacrifici!! Siamo allibiti! Ma non basta: si dice anche che verranno tagliate del 20% le spese per Camera, Senato, Corte Costituzionale e Authorities, però saranno norme da deliberarsi a parte. Come a dire che ci penseranno loro poi a decidere che tagli fare, come e quando. Ma guarda tu!

E’ vero però che in mezzo a questi sacrifici, così, alla fidata, il cavaliere si è premurato di inserire una norma che lo avrebbe salvato dal dover sborsare subito a DeBenedetti la bella cifra di 750 milioni di euro, alla faccia di una sentenza, dei magistrati e come sempre dell’articolo 3 della Costituzione.

Insomma: il solito schifoso sistema di farsi gli affari propri, alla faccia nostra. E tutti i suoi a tenergli bordone, a reggergli la coda, a cercare di giustificare come necessarie indifendibili scelte egoiste e immorali, senza mostrare un grammo di dignità e di rispetto di sé e dei cittadini che dovrebbero tutelare. Ma non sono più tempi per fare gli arroganti e così stasera Berlusconi ha dovuto ritirare la norma, vista la reazione unanime di cittadini, sindacati, opposizioni e perfino della Lega, contenta per altro di aver portato a casa la depenalizzazione dei morosi delle quote latte (ancora!??! Come se in questo paese non ci fossero altre categorie con problemi!!).

Per finire l’elenco dei tagli aggiungiamo che per il pubblico impiego si prevede il blocco delle assunzioni in sostituzione del personale che va in pensione e il congelamento degli aumenti salariali futuri ai dipendenti pubblici. Insomma: soffrano i poveri, che tanto ci sono abituati, mentre i ricchi non riuscirebbero a reggere a nessun tipo di ristrettezze. E poi ci sono gli amici e le cricche da sostenere, i privilegi da mantenere e i tagli veri da rimandare: che li facciano altri.

E la cosiddetta opposizione? Mormora e strilla, ma poi davanti alla proposta dell’abolizione delle province si divide e la norma non la vota nemmeno il PD, facendo arrabbiare IdV e UdC. Il fatto è che qui ognuno tira l’acqua al suo mulino e tutti vogliono guadagnare qualcosa da tutto e da tutti, indifferenti al bene collettivo.

E questo diffuso disinteresse i cittadini lo sentono come un tradimento, come un abbandono da parte dello stato, una defezione che li lascia soli coi loro problemi, anzi li aggrava e li lascia indifesi davanti all’avidità di chi decide delle loro vite, sottraendogli futuro e opportunità, in modo ingiusto e iniquo.

Da quello che si vede e che leggiamo ogni giorno, sembra che lo Stato non esista più, ma ci siano solo bande di speculatori, di ladri, di imbroglioni, che scorrazzano per il territorio nazionale, depredando, saccheggiando e distruggendo come i briganti delle campagne meridionali dell’800, mentre il cattivo sceriffo di Arcore-Nottingham, come l’antagonista del leggendario Robin Hood nell’Inghiterra del XII secolo, organizza i suoi esosi esattori.

Forse è anche tenendo presente questo sentimento non solo di disaffezione, ma anche di antagonismo, diffidenza e rancore nei confronti dello Stato esoso e nemico, che si debbono leggere gli ultimi avvenimenti di violenza in Val di Susa. Non parliamo certo dei delinquenti, dei violenti opportunisti, dei cosiddetti Back Bloc mandati o invitati da chissà chi, ma parliamo dei cittadini, degli abitanti di quella splendida valle che verrà devastata senza un motivo valido, a quanto ci dicono ingegneri ed economisti, e costerà un sacco di soldi senza un vero profitto, a parte quelli che faranno i costruttori... chissà se fra le ditte appaltatrici c’è ancora la Rocksoil, società di geoingegneria specializzata nella realizzazione di tunnel e gallerie, fondata dall’ex ministro Pietro Lunardi nel 1979 e poi venduta alla propria moglie 3 giorni prima di diventare ministro dei lavori pubblici....

Che paese! Poi ci si meraviglia e si grida allo scandalo, se la gente di quei posti scende in piazza per opporsi allo scempio! E li si fa passare per i nemici, i violenti, i colpevoli, responsabili di fermare un’opera così fondamentale! Così come a Napoli si sono fatti diventare i cittadini i colpevoli, gli sporcaccioni che non sanno nemmeno tener pulita la città. Sarà che è più facile prendersela coi più deboli che con la Camorra.

Sì, è facile schiacciare i deboli. Lo sa il ministro Maroni e il suo partito, che un tempo erano schierati coi no-tav, ma da quando nel 2001 sono saliti al potere, gli hanno voltato le spalle e adesso spasimano per la nuova ferrovia e chiamano terroristi e delinquenti quegli stessi cittadini della Val di Susa al cui fianco stavano prima.

Che paese! Già, che paese... e sarà sempre peggio. Ormai quelli della casta al potere hanno perso ogni inibizione, sanno che il loro impero sta finendo e si affrettano a raschiare il barile, a portar via quello che ancora resta e mangiare tutto quello che possono, come ha detto Bisignani.

Se non li fermiamo prima. Ma resta ancora poco tempo. E non ci sono Robin Hood in vista.

 

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