Come da copione

di Barbara Fois - Liberacittadinanza - 16/10/2011
Gravissimi incidenti a Roma, nella giornata mondiale degli Indignati. Chissà come mai quando i cittadini scendono in piazza per protestare spuntano fuori i Black Block...

Doveva essere una giornata mondiale di protesta, una giornata in cui i cittadini “invisibili”che si sono definiti indignati, potessero manifestare pacificamente ma con forza, il loro dissenso e appunto la loro indignazione contro i politicanti, incapaci di far fronte ai problemi sociali ed economici dei loro paesi, dopo averli trascinati nella crisi più grave a livello planetario, dopo quella del 1929. E invece è stato quasi un replay di quello che successe durante il G8 di Genova, nel 2001.

Anche oggi come allora nei giorni precedenti alla manifestazione è stata montata artatamente una campagna allarmistica sui “pericoli” di incidenti che una manifestazione simile avrebbe portato con sé. E guarda caso gli incidenti si sono realmente verificati. Ed è successo solo in Italia, in nessun altro di tutti i paesi del mondo in cui oggi si manifestava.

Vetrine infrante, macchine incendiate, negozi saccheggiati e cittadini picchiati sono un bilancio ingiustificabile. Ma era certamente l’unico modo per fermare e vanificare il forte messaggio di protesta che dai gruppi di iniziativa politica civile, doveva raggiungere i cittadini e non solo i politici, colpevoli della crisi.

Infatti così nelle TV e sui giornali si parlerà per giorni solo del lancio dei sanpietrini e dei roghi delle macchine e non del senso e dei contenuti della protesta dei manifestanti indignati.

Ma non basta: la violenza di piazza non solo legittimerà una eventuale e indiscriminata repressione da parte di coloro cui era indirizzato il messaggio di protesta, ma questo perderà di credibilità e intanto si giustificherà la negazione di permessi per altre future manifestazioni.

Dunque i violenti sono nemici della protesta dei cittadini e sono i migliori alleati dei politici corrotti, degli amministratori ladri, dei collusi e degli accozzati e di tutti quelli che difendono i propri privilegi a discapito degli altri.

Questi violenti non sono diversi dalla criminalità organizzata, anzi non sono dissimili da quelle compagnie di ventura, da quei manipoli di mercenari, da quei violenti di professione, che imperversavano nell’Europa dal XV al XVII secolo. Quelli per intenderci che portavano distruzione, morte e peste ovunque arrivassero. Ogni epoca ha i suoi lanzichenecchi, oggi noi li chiamiamo Black Block.

Black 01

Ma proprio per questo non dobbiamo dire - vedendo certe immagini di violenza irresponsabile, inutile e soprattutto controproducente - che si tratta di pochi violenti che casualmente si sono infiltrati in un pacifico corteo, come se fossero degli sbandati occasionali e non dei professionisti con una precisa strategia. I numeri parlano chiaro: a Roma costoro, secondo la stima del sindaco Alemanno, erano circa 3000 mica 4 gatti, e tutti armati, in assetto di battaglia ed erano coordinati fra loro, diversamente dai pacifici manifestanti che non avevano nemmeno un servizio d’ordine. Grave errore questo, al quale è doveroso riparare nelle prossime manifestazioni. Ai miei tempi il servizio d’ordine lo facevano i compagni di base e gli operai della CGIL, che chiudevano il corteo da ogni lato, rendendolo impenetrabile a chiunque: dai provocatori ai poliziotti.

Senza questo baluardo, in un corteo grande come quello di oggi a Roma, eterogeneo e spontaneo, un piccolo esercito di 3000 persone organizzate può determinare e dirigere ogni possibile azione e imporre la propria linea violenta e sfascista, senza che nessuno possa opporre ed approntare una valida difesa. Così hanno zittito la protesta, molto meglio che se la manifestazione fosse stata proibita.

E dunque diciamolo noi, visto che ormai i Mass Media parlano solo di BB, chi sono invece i manifestanti indignati e per che cosa scendevano in piazza. Nella stragrande maggioranza erano giovani, studenti o lavoratori precari, senza un futuro che non sia di incertezza e di sfruttamento selvaggio. Giovani super specializzati, sprecati in lavori marginali e sottopagati, vittime di tagli irresponsabili alla scuola, alla sanità, alle pensioni e perfino alle forze di polizia, da parte di una classe politica incapace e corrotta, egoista e avida che ha aggravato la crisi internazionale, gestendo in modo personalistico e colluso le risorse del paese.

“La crisi non la vogliamo pagare noi” e “ Noi siamo il 99%” ed anche “O la Borsa o la vita” insieme ad altri slogan incisivi, intelligenti e ironici, raccontano meglio di qualsiasi pistolotto retorico le cause della protesta e l’individuazione delle ragioni della crisi economica: le banche, la grande finanza internazionale, i super ricchi blindati nei loro privilegi e i politici corrotti al loro servizio ne sono le cause principali. Perfino il governatore Draghi ha detto che i giovani hanno ragione non solo a protestare, ma ad individuare nel mondo finanziario internazionale i motivi della crisi e si è detto dispiaciuto che una minoranza di violenti abbia oscurato la giusta e sacrosanta protesta dei tanti.

Oggi comunque non è stata l’unica brutta e infelice giornata: la è stata anche quella di ieri, quando Berlusconi - grazie anche alla compiacente scelta dei radicali ( e non è la prima volta!) - ha incassato l’ennesima fiducia e pagato in moneta sonante con posti di sottosegretari e viceministri i suoi supporter. Ora proclama vittoria e minaccia di durare ancora per molto, giurando che va tutto bene, che tutto è sotto controllo. Sono solo parole, lo sappiamo bene, sono i suoi mantra per esorcizzare i suoi problemi e le aspettative degli avversari, ma ormai l’agonia di questo governo sta durando davvero troppo! E il paese non può sopportare ancora per molto il suo immobilismo, le sue scelte personalistiche, le sue leggi ad personam: non solo i giovani che si sentono truffati, ma la gente in generale è stufa, ed è anche contro di lui che manifestava, ma il loro corteo, la loro giornata di protesta è stata oscurata e vanificata dai soldati di ventura in divisa nera.

Allora adesso la domanda che ci dobbiamo fare è non solo chi sono questi BB, ma soprattutto: a quale “principe” rispondono, chi li paga insomma per fare quello che fanno?

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