DOPO DI LUI SOLO MACERIE

di Samuele Bartolini - 31/10/2010
Articolo "visionario" sul subitodopo-berlusconi

Trovarono la Marcuzzi nascosta nel confessionale della casa del Grande Fratello. Stava parlando da sola al buco nero lasciato dal vuoto della telecamera. Dall'altra parte non c'era nessuno a far domande, il team di apprendisti stregoni autori del programma era tornato a dar le mani all'agricoltura, ma lei le domande le aveva ancora tutte in testa, risposte comprese.

Bonolis teneva a bada quelli che ce l'hanno profumato e quelli che non ce l'hanno profumato. Gli spalti erano vuoti. Gli studi tv in dismissione. Simona Ventura aveva messo su una catena di resort nell'India del Sud. Sul fronte del giornalismo, Minzolini non rispondeva al telefono e nessuno sapeva come rintracciarlo. Girava voce che la sera stessa in cui l'Agenzia delle Comunicazioni, non più preda dei partiti ma finalmente costituita da rappresentanti del mondo della cultura e dello spettacolo, ne aveva imposto le dimissioni per manifesta azione contro il pluralismo dell'informazione, fosse espatriato in qualche stato sovrano del Mar dei Caraibi.

In politica sembrava fosse venuto giù un muro. Il parlamento singhiozzava dibattiti sul futuro del paese, ma deputati e senatori non avevano parole per esprimersi. Da tanti troppi anni nessuno aveva più chiesto loro di avere una vera opinione e dirla agli altri. Erano abituati a dire sì e basta. Ed era evidentissimo nelle aule istituzionali il bisogno di un aiuto, quasi di un logopedista. Uno sconquasso aveva spaccato il Popolo della Libertà riducendolo in frantumi.

Bonaiuti era tornato comunista, ma nessun comunista lo voleva più. Bondi era chiuso in convento, assistito dalle monache. Romani, inseguito dai provvedimenti dell'Unione Europea contro i suoi favoritismi, si era tramutato in direttore di una televisione locale della provincia lombarda, un po' come alle origini. Nessuna comunicazione da Ghedini, La Russa, Gasparri, Cicchitto, Capezzone. Spariti. Volatilizzati.

Il paese era un cumulo di macerie. Vuoti i cervelli, vuote le tasche.

Era iniziato il dopo Berlusconi, ma nessuno sapeva davvero da dove ricominciare.

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