Chiediamo a Silvio Berlusconi di dimettersi immediatamente.
In nessun altro paese democratico un Primo ministro, indagato per così
gravi capi di accusa, rimarrebbe in carica. Tutti i cittadini italiani,
di qualsiasi credo politico, devono essere consapevoli che l’immagine
del loro paese sarà profondamente danneggiata se Berlusconi rimarrà al
suo posto....
....La vera domanda è perché gli italiani e le italiane gli consentano di rappresentarli. Il problema non è lui, siete voi. Quel che il mondo ci domanda è: perché lo votate? Non può essere un’inchiesta della magistratura a decretare la fine del berlusconismo, dobbiamo essere noi ....
APPELLO DI LIBERTA E GIUSTIZIA - FIRMA
RIVOLTA DELLE DONNE UNITA' - FIRMA
Di fronte allo spettacolo indecoroso che il Presidente del Consiglio sta offrendo al mondo intero, anche il “gridodallarme” non po’ esimersi dall’ unire la propria voce in primo luogo a quella delle donne democratiche che in nome della dignità e serietà di tutte le Italiane invitano il Presidente a liberare l’Italia da un imbarazzo ormai insostenibile.
E’ infatti intollerabile che proprio chi a parole sbandiera il primato del merito e della famiglia, nei fatti riduca le donne a oggetto e merce di scambio. Così condividiamo l’appello di Libertà e giustizia che invita il Presidente del Consiglio a non approfittarsi del suo esorbitante potere mediatico per difendersi e screditare i magistrati, ma a presentarsi ai giudici come farebbe ogni cittadino.
Chiediamo a tutti i partiti di opposizione di mettere da parte le loro divergenze per unirsi nella richiesta di inderogabili dimissioni da parte del Premier.
Invitiamo le numerose associazioni e i milioni di cittadini che si riconoscono nella società civile a concentrare le loro forze e a unirsi in una linea d’azione comune. Chiediamo soprattutto al mondo cattolico di esortare il Vaticano a pronunciarsi su una questione di etica pubblica così rilevante.
Ci riconosciamo nel “sermone della decenza” pubblicato da Barbara Spinelli perché ciò a cui stiamo assistendo supera ogni limite, in un decadimento dei costumi e della morale pubblica, che non ha precedenti nella storia civile e politica del nostro Paese.
“Ma adesso l'impegno a fermare quest'uomo infinitamente ricattabile perché incapace di controllare la sua sessualità deve esser esplicitamente preso dai responsabili politici tutti, dalla classe dirigente in senso lato, e non solo detto a mezza voce. È una specie di sermone che deve essere pronunciato, solenne come i giuramenti che costellano la vita dei popoli. Un sermone che non deleghi per l'ennesima volta il giudizio morale e civile alla magistratura. Che pur rispettando la presunzione d'innocenza, certifichi l'esistenza di un ceto politico determinato a considerare l'evidenza dello scandalo e a trarne le conseguenze prima ancora che i tribunali si pronuncino.”
Non è più solo questione del conflitto di interessi, che grazie alla legge del 1957 avrebbe sin dall'inizio potuto vietare l'accesso a responsabilità politiche di un titolare di pubbliche concessioni (specie televisive). Chi è sospettato d'aver pagato prostitute o ragazze minorenni, d'aver indotto - sfruttando il proprio potere - un pubblico ufficiale a fare cose illecite, chi è talmente impaurito dall'arresto di Ruby dal presentarla in questura come nipote di Mubarak, chi ha avuto rapporti con mafiosi e corrotto testimoni o giudici, deve trovare chiuse le porte della politica, anche se i Tribunali ancora tacciono o se vi sono state prescrizioni.
Attorno a lui deve essere eretto una sorta di alto muro, che impersoni la legge, la riluttanza morale d'un popolo a farsi rappresentare da un individuo dal losco passato e dal losco presente. Tra Berlusconi e la politica questo muro non è stato mai eretto, nemmeno dall'opposizione quando governava. Se non ora, quando?
Come aderenti al “gridodallarme” vogliamo far parte di questo muro.
IL GRIDODALLARME è costituito da un gruppo di Docenti dell'Università di Parma