Roma, 13 dic. (Adnkronos)
- Intervento durissimo, quello del
senatore dell'Idv Francesco Pardi, nell'aula
di Palazzo Madama e il
presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi,
che fino a quel momento
non aveva manifestato particolari segnali
di insofferenza di fronte
agli interventi degli altri esponenti
dell'opposizione, perde la
pazienza.
Accade quanto Pardi,
citando i rapporti tra Berlusconi e primo
ministro russo Vladimir Putin, ricorda
un episodio di qualche tempo
fa, quando, durante una conferenza stampa
congiunta dei due leader
Berlusconi, a una domanda di una giornalista
russa particolarmente
critica nei confronti di Putin rispose
mimando con le mani il gesto di
sparare con un fucile mitragliatore.
Quanto Pardi ricorda
questo episodio, con evidente intento
polemico, a sottolineare, a suo giudizio
"la vera natura" dei rapporti
tra Berlusconi e Putin, il premier,
rivolto al senatore dell'Idv fa un
eloquente gesto con la mano come dire
'ma sei matto?'. E poi di nuovo
di fronte all'incalzare polemico del
senatore dell'Idv, Berlusconi
replica piu' di una vola, "bugiardo,
bugiardo!".
Legislatura 16º - Aula
- Resoconto stenografico della seduta n. 472 del 13/12/2010
(Bozze non corrette redatte in corso di seduta)
PARDI
(IdV). Signora Presidente, signor Presidente del Consiglio, rappresentanti
del Governo, onorevoli colleghi, la questione di sfiducia era stata ampiamente
anticipata alla Camera. Correre al Senato in cerca di un voto di conforto
ha un qualcosa di strumentale. Prodi, nel 1998, in condizioni analoghe,
non si sognò neanche di fare questa manovra, ma evidentemente è una questione
di stile democratico che il Governo attuale non sa praticare. (Applausi
dal Gruppo IdV e del senatore Perduca).
È dunque un'operazione strumentale affrontata,
purtroppo - lo dico con verità - con strumenti corruttivi. Siamo di fronte
a un mutamento genetico della gestione delle Aule parlamentari: la corruzione
come continuazione della politica con altri mezzi. Crisi endogena alla
maggioranza, si dice. C'è anche il precedente della Lega; quello che voi
insistete a chiamare ribaltone fu, in realtà, un appoggio tolto dalla Lega
nel 1994. Questa maggioranza è solita avere crisi endogena. Ma non è solo
una crisi endogena; sarebbe una diminuzione troppo volgare quella di attribuire
questa crisi soltanto a fattori interni. Questa crisi in realtà matura
in un clima di crescente sfiducia all'interno della società italiana e
anche nelle relazioni internazionali.
Analizziamo la sfiducia per motivi interni:
riforme liberali annunciate con la grancassa e del tutto mancate. Il Presidente
del Consiglio è stato essenzialmente liberale solo con se stesso: leggi
ad personam, leggi "ad aziendam" favorite sfacciatamente
dai suoi uomini al Governo in una misura preoccupante che risuona anche
all'estero.
Operazioni clamorose, di tipo esclusivamente
pubblicitario, montate ad arte e sostenute dalla grancassa dei mezzi di
comunicazione in suo possesso: l'Alitalia, che tra poco dovrà ritornare
ai francesi, le spazzature campane che tornano nelle strade (Applausi
del senatore Perduca), la ricostruzione dell'Aquila, città che è ancora
piena di macerie e che attende ancora il restauro del suo centro storico,
il Ministro ad interim dello sviluppo economico, che ha trascurato
per mesi interi, lunghi mesi, la crisi italiana, dapprima smentendola e
poi facendo finta che non ci fosse; ed ancora, chiusure e dislocazioni
di aziende; i lavoratori sulle gru. In questo modo devono oggi difendersi
i lavoratori, perché non hanno mezzi specifici per fronteggiare la lotta
di chi si trova da solo contro la potenza dell'economia. Invece di rilanciare
la formazione e la ricerca, questo Governo l'ha tramortita, lasciandola
priva di mezzi, senza un euro; non si può fare una riforma dell'istruzione
senza fondi. E la riforma che voi della maggioranza dite di fare contro
i baroni, in realtà consegna ai baroni tutto il potere nei concorsi. Questa
è la prova provata del taglio di questa riforma!
Ironizzate sui ricercatori sui tetti, ma
essi sono l'ultimo baluardo della scienza, dell'indipendenza della ricerca
scientifica; sono costretti a salire sui tetti perché non hanno altri mezzi.
Scompaiono le borse di studio, ridotte
tra il 70 e il 90 per cento, e questo significa negazione del diritto allo
studio e alla conoscenza. Avanza la peggiore cultura televisiva, nell'ignoranza
generale. Vengono favorite le università telematiche, l'ignoranza crassa
e le lauree a pagamento.
E poi c'è la sfiducia per motivi esterni.
Nelle relazioni internazionali, il ruolo e la presenza del nostro Governo
sono imbarazzanti. Domina, futile, la retorica della cordialità. Capi di
Stato e Ministri degli esteri che vengono trattati come clienti o fornitori
dell'azienda del Presidente del Consiglio. Affari, affari, affari! Tanti
affari, da sollecitare la curiosità preoccupata dei Ministri degli esteri
e anche delle diplomazie dei Paesi nostri alleati. La domanda della signora
Clinton è precisa: vuol sapere cosa c'è negli affari tra Berlusconi e Putin.
Ancora, relazioni oscure con dittatori.
In realtà, c'è un'aspirazione del Presidente del Consiglio alla libertà
di quei dittatori, e c'è un'immagine che lo inchioda: la fotografia in
cui egli mima la mitraglietta, gesto con il quale il Presidente del Consiglio
risponde alla domanda giusta della giornalista russa che chiede notizie
a Putin sull'assassinio di Anna Politkovskaja. Signor Presidente
del Consiglio, quella mitraglietta la inchioda, è la fotografia del suo
atteggiamento nei confronti dell'informazione! (Vivaci commenti e proteste
dai Gruppi PdL e LNP e dai banchi del Governo).
BERLUSCONI, presidente del Consiglio
dei ministri. Matto! Matto e bugiardo!
PARDI (IdV). L'informazione: le
registrazioni di Trani in cui lei tratta come pezze da piedi i membri dell'Agcom
e la sua pretesa di cancellare programmi sgraditi, l'asservimento della
RAI, al quale i suoi uomini danno valido aiuto, trasformata da servizio
pubblico in servizio privato a suo vantaggio e, infine, la Costituzione.
Signor Presidente del Consiglio, quella
che voi chiamate la Costituzione materiale non esiste. Lei non è stato
eletto direttamente dal popolo. Lei è stato indicato con un triviale trucco
grafico. E l'Italia non è una Repubblica presidenziale! Lei non è il Presidente
della Repubblica e non potrà mai esserlo! (Applausi dai Gruppi PD e
IdV. Vivaci commenti e proteste dal Gruppo PdL e dai banchi del
Governo).
VICECONTE, sottosegretario di Stato
per l'istruzione, l'università e la ricerca. Ma dove lo avete trovato
questo?
PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia.
PARDI (IdV). Signora Presidente,
mi lasci concludere.
Signor Presidente del Consiglio, lei è
l'uomo più ricco e potente del Paese, ma il suo stile di vita ha degli
aspetti francamente miserabili. La sua retorica fallocratica svela impotenti
libidini senili. Ma non è solo questo il motivo per il quale lei non concluderà
mai niente! (Vivaci commenti e proteste dal Gruppo PdL e dai banchi
del Governo).
PRESIDENTE. Senatore Pardi, la invito a
concludere.
PARDI (IdV). Signora Presidente,
lei ha fatto parlare altri senatori abbastanza a lungo.
PRESIDENTE. Senatore Pardi, la Presidenza
ritiene di essere equa verso tutti i senatori. Quindi, non accetto critiche
sulla durata degli interventi.
PARDI (IdV). Signora Presidente,
naturalmente non voglio darle lezioni sulla conduzione dei lavori dell'Assemblea.
Signor Presidente del Consiglio, lei ha
inquinato in profondità la vita politica italiana. Il campione del falso
in bilancio e dell'interesse privato, il corruttore di magistrati, il proprietario
di mezzi di comunicazione non può inquinare la massima carica dello Stato!
(Applausi dai Gruppi IdV e PD. Congratulazioni. Reiterate proteste
dai Gruppi PdL e LNP e dai banchi del Governo).
VICECONTE, sottosegretario di Stato
per l'istruzione, l'università e la ricerca. Ma ricoveratelo!
PRESIDENTE. Colleghi, vi ricordo che ognuno
è libero di esprimersi come vuole.
È iscritto a parlare il senatore Saccomanno.
Ne ha facoltà.