Ha vinto la mediocrità

di Barbara Fois - Liberacittadinanza - 30/03/2010
Elezioni: la sinistra sbaglia e viene punita, la destra sbaglia e viene premiata. Perché? E’ una domanda che dobbiamo farci

Questo paese è fatto di attese frustranti, di speranze sempre deluse, di domande senza risposta. Non so voi, ma io mi sono veramente stufata di aspettare un risveglio, una svolta che non arriva mai. Inutile dirsi, davanti a una sconfitta così netta del Centro Sinistra, che la differenza in Piemonte l’ha fatta Grillo o nel Lazio i proclami di Bagnasco. Le cose non stanno così o se stanno così c’è un motivo di fondo: la gente si fa manovrare al punto che non sa più distinguere fra il proprio bene e il proprio male. Mi chiedo: ma i cassaintegrati, i disoccupati, i licenziati, i pensionati a cui anni fa era stato promesso un aumento della pensione fino a mille euro al mese mai avvenuto, i giovani senza un futuro, le donne svillaneggiate, i piccoli imprenditori taglieggiati dal fisco e dal pizzo criminale, che caspita hanno votato?

Mi sono stufata di fare autocritiche sulla sinistra: lo sappiamo come, quando e dove sbaglia, lo abbiamo detto mille volte, abbiamo straparlato della casta e della sua ottusità ed è giusto che venga punita. Ma adesso ditemi: perché la destra non paga mai per i suoi errori? Anzi: perché viene premiata? Perché la gente crede più alle menzogne dette che alle verità che ha sotto gli occhi? E’ desolante! Certo l’Italia non è la Francia: i francesi hanno punito gli errori di Sarkosy e lui ne ha preso atto, ha chiesto scusa e ha cambiato tre ministri. Quello è un paese civile. Quello è un paese che pensa e che conosce la differenza fra un buon governo e un governo corrotto e incapace. Qui no. Qui un governante può fare qualunque sconcezza perché tanto non viene mai punito dal suo elettorato, che sta in ginocchio a bocca aperta a bersi ogni scemenza. Veramente qui NESSUNO viene mai punito. A meno che non sia un extracomunitario.

Io credo che dobbiamo arrenderci all’evidenza: siamo un paese di mediocri, governato da furbacchioni e abitato da allocchi. Ci eravamo illusi di essere un paese speciale per via del fatto che ci è nato un certo numero di straordinari talenti e geniali personalità, nel passato remoto. Nessuno però ricorda – a parte Lorenzo il Magnifico – chi caspita fossero i governanti della loro epoca. Andiamo a verificare e vedremo che erano esattamente come questi, scandalo più scandalo meno. La differenza è che non ci nasce più nessun genio, perché la mediocrità, la stupidità, l’ignoranza, come una besciamella, ha ricoperto tutto. La mediocrità e la mancanza di professionalità. Dato che la gente ricopre qualsiasi posto non per competenza ma per accozzo è anche logico che ormai ovunque ci giriamo non vediamo che mediocri, che incapaci, che incompetenti, che ignoranti: è la festa insomma dell’ imparaticcio, il trionfo dell’improvvisato, la fiera dell’arrabbattato.

Ma sembra però che questo stia bene a tutti: i confronti così non fanno male e tutti possono aspirare a ricoprire qualunque posto, non per particolare abilità, ma per prossimità di qualche potente. Basta aspettare l’occasione giusta e il politico giusto, non serve avere qualità, competenze, capacità, talento, bisogna avere il potente che ti protegge. Questo può abbassare un tantino la moralità, accantonare la solidarietà, inibire la capacità di indignarsi, ma in fondo chi se ne frega? Tanto se non lo faccio io lo fa un altro, dunque: meglio a me, no? Indubbiamente così la vita è molto più semplice e il successo molto più facile. E al diavolo l’etica. Tanto, come diceva il mai abbastanza compianto Marcello Marchesi “in questo paese non c’è niente di sacro, tranne l’osso dove si prendono i calci”.

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