I MODERATI

di Carmine Cocorocchio - 16/10/2012
La politica italiana è palude che nega assunzione di responsabilità. Il disastro sociale economico politico rischia di non avere responsabili. L’informazione, parte attiva nel sistema, porta la tesi: “tutti responsabili nessuno responsabile"

Cerchiamo di ragionare e portare contributo alla chiarezza. Il punto fermo di partenza trova la condivisione che l’italiano è per grande maggioranza, popolo moderato. In nome e per conto del popolo, i moderati governano l’Italia senza soluzione di continuità. Moderato era il “Risorgimento”: del cambiamo tutto per non cambiare nulla.

L’Italia nasce senza la partecipazione delle masse ritenute socialmente pericolose dai moderati.  Dopo l’unità, l’Italia vede emigrazione delle masse che abbandonano il paese nella media di 500 mila l’anno. Il paese feudale corporativo conformista, moderato, è assolutamente incapace di assicurare i diritti minimali al popolo. Gli strumenti di lotta, fuori legge.

Il regime saldamento nelle mani di moderati in doppio petto, che definiscono se stessi, ”galantuomini”. L’Italia moderata si caratterizza, repressione nel sangue la libertà, viltà verso gli eserciti stranieri. Il fascismo si affermava grazie alla non belligeranza se non con il diretto consenso dei moderati. Gli antifascisti portavano avanti idee di rottura tutt’altro che moderate. Per quelle idee sfidavano il carcere e il confino che era il segno della loro diversità.

La legislazione italiana resta macchiata gravemente dalle leggi razziali che vedeva silente il popolino moderato. La storia ci ricorda che questo paese forniva la logistica ai rastrellamenti nazisti. I moderati, sempre dentro quel sistema, hanno riconosciuto all’esercito alleato i meriti della liberazione che mai hanno voluto riconoscere alla Resistenza. Con la caduta del fascismo, il popolo moderato è diventa a-fascista mai antifascista.

La Costituzione, era la conquista di idealisti radicali che sacrificavano la  vita per la libertà. Gli ideali costituzionali negati dal moderato sistema di potere che scheda i cittadini. La storia ci ricorda di fabbriche con reparti confino. L’espatrio con lo  strappo della tessera di iscrizione al partito nella stazione dei carabinieri. Questa storia, contemporanea, racconta di lacrime e sangue per gli esclusi e privilegio per il popolino moderato, sostenitore dell’andazzo criminale che caratterizza la gestione del potere.

L‘informazione, sempre asservita, all’esplodere degli scandali alza cortine fumogene. La distinzione fra responsabilità della corrotta classe dirigente e popolo italiano è una balla. Il popolino italiano è per molti aspetti, peggiore dalla sua classe dirigente. Il popolino moderato, galoppino, partecipa attivamente al sistema feudale cui riceve privilegi. I migliori posti di lavoro sono destinati al popolino galoppino. La negazione del diritto d’uguaglianza è pratica diffusa. La maggioranza moderata difende questo sistema con unghia e denti.

La difesa non ha nulla di conservazione ma molto di crimine organizzato. Al sistema è garantita impunibilità dalla connivenza di poteri dello Stato, tutt’altro che autonomi. Non lasciatevi incantare. La corposità dei delitti, non potevano aversi senza la connivenza degli organi di controllo. Gli organi investigativi di questo paese arrivano sempre in ritardo. Stranamente arrivano quando la cassa è vuota. Quando il secchio della sporcizia sverza. Il falso attivismo tenta di buttare fumo negare la evidente connivenza del sistema malavitoso che caratterizza la vita pubblica di questo paese.

I partiti, non partiti, comitati elettorali se non d’affari, inseguono il voto moderato maggioritario, rappresentazione antropologica della cultura del popolino italiano. L’inseguimento ha la barra elettorale, sempre verso il centro. La caricaturale sovranità vede convergere tutti verso il centro nel tentativo di intercettare il voto moderato rappresentato dal ceto medio impiegatizio che vive di rendita nella pieghe dello Stato parassitario unitamente alla maggioranza silenziosa fiancheggiatrice del sistema criminale che ha  martoriato questo paese senza soluzione di continuità.

Il popolino moderato, doroteo, è parte responsabile del sistema di corruzione. Il sostegno ci ha regalato l’esplosione del debito pubblico. Il moderato all’esplodere degli scandali aspetta acquattato il passaggio degli eventi. Confida in interventi esterni che gli consente di non assumere responsabilità, per riposizionarsi in difesa del vincitore.

La caduta del corruttore impunito cade per merito delle spread. I falsi rappresentanti del popolo, protesi dei moderati, sono estranei ai principi di libertà e di uguaglianza sanciti dalla carta Costituzionale. I moderati chiedono il voto di preferenza. La preferenza è pratica che nulla ha di rappresentanza del popolo. La preferenza è condizionamento delle corporazioni moderate sui detti rappresentanti del popolo. La preferenza è lobby, corporazione, clientele. La preferenza è mediazione all’origine della tangentopoli italica. La preferenza, cancellata con referendum, è sinonimo di voto di scambio. La preferenza è sistema con cui il crimine organizzato controlla vaste are territoriale stabilendo mediazione, mafia-politica.

Il sistema della preferenza determina il reticolo capillare clientelare di controllo territoriale a cui partecipa attivamente il popolino moderato. La preferenza è sistema canceroso che permette il controllo delle istituzioni con la negazione dello Stato di diritto.

Le forze moderate sono, metastasi, cancro che affligge l’Italia senza soluzione di continuità.  

 

 

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