Dall’inizio dell’anno ad oggi 5 settembre sono 710 le persone morte sul lavoro e davanti a questa “guerra silenziosa” ed inaccettabile per un Paese che nella sua Costituzione si dichiara “una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”, la sola risposta che il Governo ha saputo dare per affrontare il dramma è stato modificare ( in silenzio e nel torrido caldo di agosto con paese, distratto ed annichilito dal bla,bla,bla mediatico) il Testo Unico prevedendo meno controlli e sanzioni più lievi per le imprese non in regola, ovvero un bel “regalo fatto ai padroni”.
Anche su questo dobbiamo avere il coraggio e la responsabilità politica e civile di rompere il silenzio mediatico e sociale, anche questa , non dimentichiamolo, è un “emergenza democratica”.
Sabato 19 dobbiamo essere in tanti in piazza a Roma anche per loro, per queste 710 persone morte di lavoro, per non lasciare sole le famiglie a chiedere giustizia e nel denunciare il governo come “mandante” di questi omicidi bianchi. Continuare a tacere ci renderebbe “complici”.