Il debito e le controriforme di una classe becera

di Carmine Cocorocchio - 13/09/2012
Il dibattito sulla riforma del lavoro, la soddisfazione del giuslavorista relatore del convegno timbrato camera dei deputati: “abbiamo contingentato in un anno il pagamento del dolo per una eventuale condanna”.

Un anno di salario è il massimo che potrà ricevere il lavoratore riconosciuto licenziato ingiustamente.

Quel lavoratore che ha subito il dolo del licenziamento ingiusto potrà attendere anche dieci anni e più.

La classe becera che dirige il paese, non interviene a rimuovere le cause che fanno di questo paese una anomalia planetaria. No!

La classe dei parassiti che siede indegnamente nel luogo della formazione delle leggi, non tocca l’arretratezza medioevale imposta dalla forza delle corporazioni. No!

Scarica gli interessi parassitari delle corporazione, su chi fatica. Sic!

La controriforma del lavoro è esemplare metodo con cui si risolvono i problemi di questo paese.

Una vera classe dirigente rimuoverebbe le cause che negando lo Stato di diritto allontanando gli investimenti.

L’Italia non ha una classe dirigente.

Chi siede nei luoghi della rappresentanza del popolo ha ripetuto da mane e sera che era obbligata ad approvare quelle leggi perché imposte dalla Bce.

La canaglia ha ridotto il luogo della rappresentanza democratica in luogo buio e tetro della rappresentanza delle corporazioni.

Il parlamento ha approvato le ricette neoliberiste volute dalla Bce.

La Bce è organismo di rappresentanza finanziaria.

La corporazione che rappresenta finanziaria ha come obiettivo ridisegnare il welfare.

Per farlo deve ridimensionare ogni possibilità di reazione dei lavoratori.

Il loro progetto è ridurre i popoli alla sottomissione.

Con il famigerato spread  hanno ottenuto lacrime e  sangue per chi fatica.

Nessuna regole sulla finanzia speculativa che portato la crisi planetaria.

Nessuna trasparenza sul comportamento delle banche.

La Bce impone al parlamento le sue ricette neoliberiste.

Tutto questo avviene nel silenzio corresponsabile della stampa nazionale.

I neoliberisti hanno affermato che la libertà di mercato si coniuga con la democrazia.

Dov’è la democrazia nella Bce?

Dov’è la sovranità del popolo nelle leggi che impone? 

“Il paese che ha elevato debito pubblico per necessità ha perso la sua sovranità”. Il giornalista, mi sembra che si chiami Giannini, ripete la giaculatoria in Tv .

Come si è formato il debito pubblico?

La domanda dovrebbe appassionare gli economisti che girano nei palazzi del potere che affollano da mane e sera la Tv.

Il debito pubblico certamente non ha finanziato la realizzazione di insfrastrutture che l’Italia non ha .

Il debito pubblico non ha finanziato le pensioni nel paese in cui i lavoratori pagano i più alti contributi previdenziali al mondo.

Il debito pubblico non ha finanziato il Welfare misero italiano fatto da elargizione di cassa integrazione gestita e finanziata per il grosso da accantonamenti delle aziende.

Il colossale debito pubblico ha nome  e cognome nelle banche e nella classe dei parassiti che siede nei loghi del potere.

Sono le banche che hanno giocato sul debito pubblico con la complicità degli organismi malavitosi chiamati impropriamente partiti.

Questi organismi in crisi finanziaria hanno ottenuto dalle banche condizioni di grande favore ricambiati con atti scaricati sul debito pubblico.

Chiedere ai rappresentanti del potere una operazione verità sul debito accumulato è cosa vana.

Il nostro compito, pretenderlo!

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