Il Ministro del Lavoro Prof. Elsa Fornero ha iniziato le consultazioni di Sindacati, Confindustria, ecc. per arrivare alla presentazione di una proposta di Riforma del Mercato del Lavoro.
Ritengo
positivo che il Ministro abbia richiesto anche un incontro con Sergio
Marchionne, Amministratore Delegato FIAT, per avere una conoscenza
diretta dei programmi di sviluppo del piu' importante gruppo industriale
italiano.
Sergio Marchionne, nominato uomo dell'anno a Detroit per la Chrysler, in Italia invece si qualifica per la chiusura di Termini Imerese; per la chiusura di IRISBUS; per l'uscita da Confindustria e da Federmeccanica in aperto dissenso sul "contratto collettivo di lavoro"
dei metalmeccanici; per una riapertura dello Stabilimento di
Pomigliano, finora in effetti piu' sulla carta che reale, e che ha
comportato investimenti per circa 800 milioni di euro, contro il piano
sbandierato di investimenti per 20 miliardi di euro in Italia da parte
di FIAT; mentre corrono voci di ulteriori dismissioni di "rami
d'azienda" come "Iveco" a qualche Gruppo Tedesco, se ci sara' una
convenienza innanzitutto finanziaria; per una lotta senza quartiere all'esistenza stessa del SINDACATO in fabbrica !
Insomma
"la Proprieta' ed il management" del "GRUPPO FIAT CHRYSLER" in Italia
si distinguono da oltre due anni per condurre in prima persona un
attacco duro, reale e continuo al "diritto ad un lavoro dignitoso" previsto dalla COSTITUZIONE a fondamento stesso della Repubblica, ricorrendo
anche alle armi del ricatto economico e della minaccia di spostare gliinvestimenti sulla Russia o su qualche Paese asiatico.
PURTROPPO IMPORTANTI SIGLE SINDACALI hanno firmato il cosiddetto "ACCORDO MIRAFIORI".
L'ex-Ministro del Lavoro Sacconi, addirittura, ha inserito nell'ultima
Manovra Finanziaria Berlusconi un "art. 8" che permette di cancellare i
Contratti Nazionali di Lavoro e lo Statuto dei Diritti dei Lavoratori. Un vero attacco al diritto al lavoro nel nostro Paese!
E'
di oggi la notizia del tentativo di ampliare alle Imprese fino a 50
dipendenti l'area di mercato del lavoro non protetta dall'art. 18 dello
Statuto dei lavoratori !
ANCHE LAMAGGIORANZA DEI QUADRI DIRIGENTI DEL PARTITO DEMOCRATICO (d'opposizione?) hannocalato le braghe !
Per prepararci ad una valutazione corretta e approfondita della proposta di RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO IN ITALIA, che verra' avanzata a breve dal Governo Monti, ritengo non si potra' prescindere dai chiari principi in materia, per nostra fortuna scolpiti nella COSTITUZIONE ITALIANA: artt. 1 - 2 - 3 - 4 e 39.
Rimando
percio', come punto di partenza per l'analisi, al seguente comunicato
emesso dalla "Associazione Reggiana per la Costituzione" gia' nel
settembre 2011:
IL LAVORO TRADITO
di Associazione reggiana per la Costituzione - 08 settembre 2011
Un vero attacco al diritto al lavoro nel nostro Paese, che rischia di essere soppiantato e di perdere la sua anima di diritto inviolabile, così come sancito dagli artt. 1 - 2 - 3 - 4 e 39 della nostra Carta Costituzionale:
art. 1 - "L'Italia e' una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. . . . "
art. 2 - “La Repubblica
riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come
singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”.
art. 3
- “Tutti i cittadini hanno pari dignita' sociale e sono eguali davanti
alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di
religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese".
art. 4 - "La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. . . .”
Il lavoro è dunque il fondamento della Repubblica !
Oggi i modi per aggirare questo fondamentale diritto sono divenuti più subdoli e vengono usati gli argomenti più seducenti, come
le necessità delle nuove produzioni, gli sviluppi dei mercati globali,
le urgenze economiche, la modernità dei rapporti di lavoro, tutti però
diretti a sottomettere l’uomo agli altri fattori produttivi. Viene spiegato
anzi che il contratto di lavoro è meglio che sia del tutto
privato, senza riflessi sociali, perché tra lavoratore e datore di lavoro
le intese possono essere più agili, moderne, efficaci.
La nostra Costituzione non dice così!
Essa anzi, all’ art.39, afferma che i sindacati “ possono,
rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare
contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce”.
Unità dei lavoratori e controllo sociale del lavoro sono indispensabili !
La storia
è dunque diversa: dividere i lavoratori, isolarli di fronte ai
problemi del lavoro, far sostenere ad ognuno di essi singolarmente il
peso di questo rapporto, togliendolo al controllo sociale, costituisce
una manovra chiara per annullare man mano quei valori che la Costituzione
invece vuole porre in primo piano.
Il GOVERNO
NON PUO' E NON DEVE rendersi responsabile della violazione del dovere
inderogabile di solidarietà, economica, politica e sociale che
impegna, in base all’art. 2 della Costituzione, tutti gli organi dello
Stato, enti e privati a non ostacolare la libertà e la dignità del lavoro, ma
anzi a operare perché siano eliminati gli ostacoli di ordine economico e
sociale che limitano in qualunque modo la libertà e l’uguaglianza dei
cittadini e DEVE operare concretamente perché il diritto al lavoro sia effettivo e non solo enunciato !
Ancora una volta l’Associazione sottoscritta ritiene
fondamentale la difesa di tali valori, e invita tutti coloro che ne sono
sensibili ad operare – in ogni luogo e con ogni mezzo legittimo – a
renderli conosciuti, apprezzati e applicati. Fa appello
alle organizzazioni sindacali, ai lavoratori e ai cittadini
perchè prendano nelle loro mani la difesa della carta costituzionale e,
con essa, della democrazia.
Reggio Emilia 12/01/2012
Associazione Reggiana per la Costituzione – Via Roma 53 – Reggio Emilia - Associazionecostre@libero.it