La vicenda dei rapporti tra il
presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi e la giovane
napoletana Noemi Letizia, e il crescendo di contraddizioni cui si
riferiscono le dieci
domande di Repubblica ancora senza risposta, continuano a
interessare la stampa internazionale in Europa e negli Stati Uniti.
"Le scappatelle del primo ministro alla fine fanno
sollevare qualche sopracciglio", titola il New
York Times, che dedica alla vicenda una dettagliata
ricostruzione e nota: "Gran parte del successo di Berlusconi
nasce dalla sua abilità di leggere gli umori del Paese. Ora molti si
chiedono se finalmente non abbia fatto un calcolo sbagliato e non
stia spingendo troppo in là i tolleranti italiani, e se la sua
reputazione di fine carriera non somigli sempre più alla decadenza
imperiale del Satyricon di Fellini".
E sempre sul Nyt,
ne parla anche Robert Mackey, blogger di primo piano del quotidiano.
Mackey ne scrive sul
suo "The Lede" in un lungo "post"
intitolato "Giornale (italiano) preme su Berlusconi perché
risponda a domande su una giovane amica". Il "post" è
corredato dai video dello
speciale di Repubblica.it e dal reportage dell'inglese
"Channel 4" e descrive la vicenda e la campagna "delle
dieci domande" lanciata da Repubblica. Mackey spiega la
paradossale situazione italiana, racconta delle veline candidate e
del ministro Mara Carfagna e termina con questo giudizio: "....
In altre parole immaginate un mondo in cui Donald Trump possiede
la Nbc, vive alla Casa Bianca e, intanto, avvia Miss California a un
seggio al Congresso e sareste appena a metà strada per capire la
politica italiana".
Il settimanale
americano Time
titola: "Berlusconi e la ragazza. Niente di piccante, grazie".
L'articolo di Jeff Israely, a lungo corrispondente da Roma, è
graffiante: parla dell'Italia come del "Berlusconistan" e
in cui i critici "riescono in qualche modo ad andare in tv,
sostenendo che il 72enne maestro dei manipolatori ha innescato un
ciclo di notizie che in realtà potrebbe portare alla sua fine
politica".
Il quotidiano conservatore francese Le
Figaro parla dell'"affaire Noemi" e sottolinea
che "Berlusconi ha l'arte di complicarsi la vita".
Il
britannico Guardian
dà alla vicenda una lettura "interna": "Per capire
quanto sia in difficoltà Berlusconi - titola il giornale - basta il
fatto che persino i Blair stanno prendendo le distanze da lui".
Cherie parlò "rapita" del viaggio con Tony in Sardegna nel
2004 ospiti del Cavaliere. "Ma allora era allora": quando
la ex first lady è intervenuta questa settimana su quel viaggio, lo
ha fatto "prendendo in giro la bandana indossata per coprire
quello che lei insiste fosse un trapianto di capelli (nonostante il
suo rifiuto di ammetterlo)". E ancora: "Nessuno lo accusa
di alcun rapporto sessuale improprio, e non ci sono basi per
sostenerlo. Ma come avviene in molti scandali che coinvolgono uomini
e donne politici, il punto non è quel che Berlusconi ha fatto, ma se
stia o meno dicendo la verità. L'opposizione sostiene che chi mente
sulla sua vita privata non può governare".
Continuano a
occuparsi della vicenda altri grandi quotidiani europei. El
Pais torna oggi con una corrispondenza: "Convertito
in un caso globale dalle proprie contraddizioni (ha mentito
ripetutamente sulla vicenda), il caso Noemi coinvolge ogni giorno
nuove persone". E Libération:
"Fiat tenta di acquisire Opel, l'economia italiana soffre la
crisi, ma a dieci giorni dalle elezioni europee, l'Italia non ne ha
che per papounet. Il velo di misteri e sospetti intorno alla
relazione tra Berlusconi e la giovane che gli ha dato questo
soprannome, si impone al centro delle discussioni, delle polemiche e
ormai della politica".
Infine
l'americano Christian
Science Monitor: "Con l'Italia che si prepara a
ospitare il summit G8 Berlusconi nel mirino di uno scandalo
personale". E il giornale commenta: "Nel mezzo di una crisi
economica, l'Italia sembra occuparsi più del presunto affaire del
primo ministro con una teenager che del summit di luglio".