La selezione della classe politica in Italia all’interno del maggiore partito di governo, quello del family day per intendersi, si è declinata, a seconda del genere, lungo due percorsi abbastanza evidenti: per gli uomini la disinvoltura nei confronti del codice penale che come ha detto acutamente Daniele Luttazzi è diventato un “catalogo di opzioni” ad emulazione del grande capo; per le donne rappresentanti del “ciarpame” additato da Veronica Lario, l’ inclusione nella categoria delle “show-girl”, spesso e più realisticamente “ragazze immagine” o semplicemente prostitute senza virgolette.
Come ha ricordato Patrizia D’Addario nell’intervista al Daly Telegraph, insieme a Berlusconi e ad una ventina di altre ragazze si discuteva dell’alternativa tra entrare in politica, partecipare a programmi televisivi o fare parte della fauna del Grande Fratello. A lei, per esempio era stato offerto da Tarantini che l’aveva messa in contatto con Berlusconi, un seggio da deputato europeo, previa presentazione del curriculum, che sarebbe interessante leggere, per proporre con tutti i crismi la sua candidatura a Strasburgo.
Uno scenario del genere che rimbalza da mesi sulle prime pagine della stampa internazionale in un crescendo di incredulità e riprovazione non disgiunti da un comprensibile sentimento di ridicolo nei confronti del nostro paese sta passando sostanzialmente sotto silenzio nel panorama informativo nazionale come presso l’opinione pubblica italiana, se così si può chiamarla. Il meretricio di stato o la simonia laica non indignano quasi nessuno nel paese di “papi” dove si sono dimenticate le stragi mafiose con i relativi mandanti occulti, le trattative dello Stato con la mafia che sono molto probabilmente costate la vita a chi vi si opponeva, i testimoni di giustizia lasciati al loro prevedibile destino, gli “eroi borghesi” assassinati e sepolti in perfetta solitudine e latitanza istituzionale.
Se si leva nei confronti del sedicente “presidente puttaniere” qualche voce ferma e alquanto allarmata dalla “sfrontatezza” e dalla “desolazione” di “comportamenti improponibili” è dal mondo cattolico che non ha potuto sottrarsi dal denunciare la manifesta ed offensiva strumentalità dell’annunciato pellegrinaggio a Petralcina per ingraziarsi i devoti di padre Pio che in Italia sono infinitamente più numerosi di quelli che pregano Dio, Gesù o la Madonna.
Probabilmente se non avesse strafatto e preteso di interpretare anche la sceneggiata del presidente- pellegrino, un Tannhauser imbolsito e liftato che dalla grotta di Venere è precipitato nei lupanari di rappresentanza di palazzo Grazioli o di Villa Certosa e che per riciclarsi da cattolico militante invece di andare a piedi da Eisenach a Roma plana con seguito nei territori di Padre Pio, il direttore di Avvenire non avrebbe forse sentito l’urgenza di denunciare che la base cattolica potrebbe sentirsi “raggirata”.
Intanto il giornale di famiglia continua con titoli foto- notizia in cui giganteggiano le immagini di Patrizia D’Addario ed Ezio Mauro “Questi due hanno fallito, consenso per il premier al 68%, la politica del gossip ha fatto flop” che sembrano una risposta gridata ad Avvenire che ha avuto l’ardire di sostenere che “il sondaggismo” è volatile e non assolve nulla.
Qualcuno, come Edmondo Berselli dalle pagine di Repubblica ritiene ed ovviamente auspica che Berlusconi e la sua banda abbiano tirato troppo la corda e sia già cominciato da parte del mondo cattolico “il ritiro della fiducia” che solitamente avviene “in modo silenzioso” e sottolinea come questa retromarcia stia avvenendo all’insaputa del mondo berlusconiano.
Naturalmente meglio tardi che mai. Ma rimangono due domande di non poco conto: quale incidenza concreta abbia sul suo elettorato il ritiro della fiducia a Berlusconi da parte del mondo cattolico e dei suoi organi ufficiali, qualora effettivamente avvenga, in questo panorama culturale ed informativo; e se per caso l’organo ufficiale della Cei ed il suo direttore non avessero avuto sentore negli ultimi 15 anni a proposito di Silvio Berlusconi di “comportamenti improponibili per un uomo con responsabilità pubbliche enormi”.