Il vertice europeo del 9 dicembre e la perdita di sovranità dei parlamenti nazionali

di Silvia Terribili - 13/12/2011

Nuovo governo italiano

Dall'ultimo post che ho scritto molto è cambiato in Italia e sicuramente ci rallegriamo di avere un nuovo governo composto da persone capaci ed esperte, che non ci espongono al ridicolo a livello mondiale e che si fanno rispettare e prendere sul serio in Europa.

Però la crisi monetaria e finanziaria è tuttora in corso e sta mettendo a repentaglio uno dei valori più importanti della nostra società. La democrazia, e cioè il potere legislativo assegnato a un parlamento eletto dai cittadini al quale viene affidato un incarico per un numero limitato di anni e che deve rispondere direttamente ai cittadini del suo operato.

 

Democrazia come valore irrinunciabile

Certo, la legge elettorale “porcellum” ha fortemente svuotato la realizzazione concreta del concetto di democrazia in Italia, ma questo non vuol dire che, dato che la democrazia (al momento) viene applicata male, sia sbagliata di per sé, sia un concetto sorpassato e che si possa farne a meno.

Dissento fortemente da questo concetto. Credo che la democrazia sia un valore imprenscindibile, da coltivare, da custodire gelosamente e da applicare giorno dopo giorno.

Chi ha un sistema migliore da proporre si faccia avanti.

Non c'è nessun sistema di rappresentanza migliore della democrazia elettiva, e sta a noi scegliere i prossimi parlamentari o i partiti giusti che difenderanno i diritti di 60 milioni di cittadini.

Accordo capestro UE del 9 dicembre

L'accordo raggiunto dai capi di governo della UE venerdì scorso 9 dicembre rappresenta una preoccupante svolta storica nel senso che i 17 stati hanno deciso di rinunciare alla sovranità dei loro parlamenti sottoponendosi a una rigorosa disciplina di bilancio che prevede sanzioni automatiche in caso di superamento del fatidico 3% di deficit rispetto al PIL. Se uno stato, per colpa o incapacità dei suoi governanti, fa lievitare il debito pubblico oltre al 3% del PIL (come ha fatto regolarmente Berlusconi nei suoi lunghi anni di governo) la UE potrà intervenire punendo i cittadini italiani con sanzioni che aggraveranno ulteriormente i pesanti tagli a stipendi, pensioni, sanità, scuola, ambiente, politiche del welfare.

Perdita di sovranità dei parlamenti nazionali

Dunque i parlamenti nazionali perderanno la loro sovranità e i cittadini saranno ulteriormente puniti, anche se lavorano, producono, risparmiano e pagano le tasse. Tutto ciò è fortemente ingiusto.

A marzo 2012 i parlamenti dei 17 stati che hanno sosttoscritto l'accordo, dovranno convincere i rispettivi parlamenti a ratificare l'accordo stesso. Mi chiedo se i cittadini siano consapevoli di questo grave passo che il nostro paese si sta accingendo a compiere, senza nessuna garanzia che i veri responsabili della crisi, e cioè i mercati impazziti e la speculazione sul debito pubblico, lo strozzinaggio a danno degli stati per capirci, vengano in qualche modo ridimensionati, disciplinati.

Democrazia, sovranità, libero mercato

Dani Rodrik un economista di grande fama (autore tra l'altro di The Globalisation Paradox, 2011) sostiene che la società oggi si trova di fronte a un trilemma, tra democrazia, sovranità e libero mercato può salvarne solo due. In tal caso l'ultimo valori a cui credo si possa rinunciare è la democrazia. Ma forse la soluzione potrebbe essere rinunciare progressivamente a parte della sovranità dei parlamenti nazionali a patto che questo porti a un aumento progressivo della sovranità del Parlamento europeo, liberamente eletto da 400 milioni di cittadini e possibilmente organizzato in partiti europei e non più esclusivamente nazionali.

Stati Uniti d'Europa

Il sogno potrebbe essere lavorare alla creazione degli Stati Uniti d'europa, basati sull'elezione democratica di un Parlamento europeo che da vita a un governo europeo che attua non solo una politica punitiva di bilancio, ma tutte le politiche di cui deve occuparsi un vero governo che mette al primo posto i 400 milioni di cittadini e soprattutto i più deboli tra di loro.

Per quanto riguarda il libero mercato ritengo che ne si dovrebbe regolamentare il funzionamento, con adeguati paletti perché è inaccettabile essere sgovernati da bestie feroci (così sono stati definiti dal nostro premier Monti). Secondo me le bestie feroci non vanno tenute libere senza guinzaglio nei nostri giardini pubblici a pascolare tra i cittadini indifesi. Ritengo immorale non limitare lo strapotere dei mercati speculativi che al momento ci impongono scelte inique, aberranti e spesso irrazionali. Va bene l'austerità, ma ogni sacrificio sarà inutile se i mercati continueranno a far evaporare i nostri soldi faticosamente risparmiati.

Quindi per salvarci potremmo mantenere la democrazia al 100% e progressivamente dimezzare la sovranità dei parlamenti nazionali (per trasferirla però a Parlamento europeo) e l'impatto distruttivo delle speculazioni finanziarie.

Gli economisti difendono i nostri interessi?

Ci dicono che non siamo esperti di economia ed è vero, ma quello che abbiamo capito molto bene è che i nostri capi di governo impongono a milioni di pensionati e al ceto basso e medio già pesantemente tartassato ulteriori punizioni, che sentiamo di non meritare perché ci guadagniamo onestamente e con fatica il nostro pane e non siamo responsabili degli investimenti sbagliati e dell'aumento esponenziale del debito pubblico causato dai governi berlusconiani.

Perché i governi berlusconi hanno fatto lievitare tanto spaventosamente il debito e perché i governi europei, non sono intervenuti prima?

Perché l'Europa è stata tanto sorda alla richiesta di aiuto che veniva dai cittadini italiani che chiedevano una lotta al conflitto di interessi, una politica fiscale equa? Abbiamo protestato per tanti anni, ma nessuno ci ha mai ascoltato adducendo come motivo la non ingerenza nelle politiche di un altro governo europeo.

Oggi però l'ingerenza non solo è autorizzata, ma diventa legge, e si manifesta per il momento solo come forma di punizione, tagli agli stipendi, alle pensioni, a tutte le politiche sociale, penalizzazione del possesso della prima casa come se chi ha una casa dovesse considerarsi ricco e spaventosi aumenti di prezzo anche per i beni di prima necessità.

Per finire, la domanda: cosa fare? Penso che la cosa più importante sia informare i cittadini di ciò che i capi di governo dei 17 paesi dell'euro hanno deciso a Bruxelles e che i nostri parlamenti dovranno ratificare. Per cominciare inviterei a segnarsi bene quali partiti diranno di sì a questa legge che toglie sovranità all'Italia senza offrire nulla in cambio (ad esempio lotta europea alla speculazione, all'evasione fiscale, alla corruzione) e non votarli più alle ormai prossime elezioni del 2013.

Una vera unione politica europea

Sono profondamente europeista e credo che dovremmo lavorare per realizzare entro 100 anni una vera unione politica europea con un Parlamento con poteri reali che difenda le politiche a favore di 400 milioni di cittadini europei. Non credo che la via per la realizzazione degli Stati Uniti d'Europa passi per lo strozzinaggio nei confronti dei paesi che per colpa di governi inetti e di speculatori immorali hanno fatto e fanno lievitare il debito pubblico a livelli stratosferici.

Le soluzioni sono altre: Tobin tax, paletti alla speculazione finanziaria internazionale, lotta all'evasione e equità fiscale, tagli alle esorbitanti e ingiustificate spese militari.

Pensiamoci.









 

 



 

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