Illibertà di informazione

di Barbara Fois - Liberacittadinanza - 27/09/2009
Non basta dire che il cavaliere possiede gran parte dei giornali italiani e delle emittenti televisive. C’è invece da chiedersi come mai questo accade e chi glielo ha permesso in tutti questi anni.

Libertà di stampa e libertà di informazione non sono la stessa cosa, c’è un sottile distinguo che non riguarda la natura del supporto della notizia; la differenza non è data dal fatto che i giornali usano la carta invece che la telecamera digitale o il computer, ma piuttosto sul come una notizia viene data, o taciuta, o manipolata. Per il momento non ci sono ancora leggi che restringano realmente la libertà di stampa, e tuttavia l’informazione è egualmente condizionata pesantemente da Berlusconi e dalla sua parte politica.
Il fatto è che non è così scontata la risposta: non basta dire che il cavaliere possiede gran parte dei giornali italiani e delle emittenti televisive. C’è invece da chiedersi come mai questo accade e chi glielo ha permesso in tutti questi anni. E a questo proposito: dov’era la sinistra? Si era distratta? O una gran parte di essa reggeva il sacco? Qualcuno aveva sottovalutato il pericolo, o era connivente?
Lo diciamo sempre: i prepotenti esistono perché gli altri permettono loro di esserlo. Quindi la colpa dell’emergere di Berlusconi e del suo accapparrarsi tutti i mezzi di informazione è colpa di una intera classe politica opportunista, consenziente o miope. Il dubbio, il sospetto grave ci viene se pensiamo alla vicenda di Europa 7 e di Francesco Di Stefano, proprietario di una emittente che non ha mai potuto cominciare le sue trasmissioni, perché la sua frequenza era stata occupata abusivamente da Rete4.

Di Stefano si è rivolto anche alla corte europea, che gli ha dato ragione, come tutte le corti di giustizia italiane, per altro. Di tutto questo Berlusconi se n’è infischiato e ha continuato a trasmettere sulla frequenza che non era sua. E la sinistra? Eccetto qualcuno non ha mosso una paglia. Non ha fatto cortei, non ha protestato in Parlamento, non ha organizzato nessuna manifestazione di protesta. Tutti zitti. E adesso si svegliano all’improvviso e sbraitano sulla libertà che non c’è. Ma quando mai hanno fatto qualcosa per tutelarla PRIMA!?! Prima che fosse tardi, prima che tutto fosse perduto. E la stampa, intanto, che faceva?

 Parlare in questo paese di “Quarto potere” fa solo ridere. La stampa italiana è sempre stata asservita al potere politico, controllata dalla classe politica, mai è stato il contrario, come nel resto di quasi tutto il mondo civile. Sarà anche che qui ci sono leggi che assegnano ai giornali di partito emolumenti speciali e che per diventare un giornale politico basta l’avvallo di due parlamentari, che si inventino un movimento d’opinione qualsiasi. Ma non è tutto qui.

Diciamolo chiaramente: siamo in emergenza sul versante dell’informazione, anche perché molti giornalisti sono penne vendute, gente che si fa comprare e intimidire. Lo dico come giornalista iscritta all’Ordine da quasi trent’anni. Fra noi ci sono personaggi vili, che hanno dimenticato cosa sia la deontologia professionale, lacchè sempre pronti a saltare sul carro del vincitore. Gente che si contenta delle veline che arrivano dalle agenzie di stampa, che non verifica le notizie, che non le approfondisce, che non cerca la verità. Che accondiscende a manipolare le informazioni o a tacerle, in cambio di denaro o di favori o di salti di carriera.

Dunque il problema dell’informazione e della libertà di stampa in questo paese non dipende solo da Berlusconi. Lui ha solo comprato quello che era in vendita: case editrici, giornali, emittenti TV,  coscienze, dignità, a seconda dei casi. Lui pensa che tutti hanno un prezzo e che coi soldi che ha può comprare chi vuole. E il suo disappunto è enorme quando trova gente che non si lascia comprare. Questo è fuori dalla sua comprensione e dalla sua portata: non capisce che ci sono cose che hanno valore ma non hanno un prezzo. Che c’è gente che preferisce il rispetto di sé ai soldi. Non può capirlo e questo lo fa imbestialire. 

Comunque ci prova sempre, eppure nonostante leggi ad personam di tutti i generi, nonostante tentativi di ogni tipo di delegittimare gli avversari, nonostante ricatti di ogni sorta,  intimidazioni, menzogne  e insulti, c’è ancora chi non si è piegato e lo tratta per quello che è: un bugiardo e un millantatore. Uno che dice di sé che è il miglior presidente del consiglio italiano degli ultimi 150 anni e dal momento che l’Italia è nata nel 1861, praticamente che è il migliore di sempre. Perfino meglio di DeGasperi, ha detto. E perfino più amato di Obama, ha sostenuto. C’è da invidiare l’enormità della sua autostima. Ma è certamente un elemento pericoloso in un governante. E tuttavia quello che fa più paura è la piaggeria degli altri. E’ la loro miserabile acquiescenza, il loro continuo strisciare, il loro ignorare anche gli aspetti grotteschi e ridicoli di certe vicende, il loro difendere a spada tratta e giustificare lo sconcio di certe bugie evidenti e puerili. Questo continuo incensamento, questo lecchinaggio acritico  ha certamente peggiorato il suo egocentrismo e la sua psicotica presunzione.

“Mio marito sta male...” ha detto sua moglie e non a torto se l’è presa con quelli che gli stanno intorno e lo assecondano su tutto. Certamente sta male uno che ha perso in questo modo i freni inibitori. Ma c’è chi  trova un suo tornaconto nell’assecondarlo: non è difficile avere la meglio su chi perde la lucidità, se tu invece rimani lucido e vigile...

Brutta storia. E ancora non abbiamo visto tutto. Anche se sembra che il declino sia cominciato - e lo si vede dal fatto che c’è chi sta iniziando a prendere le distanze da un personaggio così imbarazzante – dovremo aspettare ancora un bel po’, temo.

Quindi nel frattempo facciamo pure questa manifestazione per la libertà di stampa, il 3 ottobre. Ma è meglio che siamo consapevoli del fatto che dietro a questa situazione ci sono molti colpevoli. E che alcuni di questi saranno in piazza con noi. 

 

Vespa baciamano Berlusconi

Barbara Fois


Qualche utile approfondimento

http://www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,243%5E90227,00.html

http://www.grillipedia.org/index.php/Finanziamento_pubblico_ai_giornali
http://www.parlamento.it/parlam/leggi/01062l.htm

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