ISM-Italia e la Global March to Jerusalem: un primo resoconto

di ISM-Italia - 07/04/2012
Resoconto inviatoci dal nostro socio Vincenzo Tradardi che ha partecipato come Ism-Italia alla Global March in Giordania.

ISM-Italia e la Global March to Jerusalem: un primo resoconto

“Una marcia della follia” così l’aveva definita non l’ultimo degli ebrei ultraortodossi, ma addirittura l’ambasciatore israeliano alle N.U., Ron Proser, dalle colonne del The Jerusalem Post, aggiungendo, per non lasciare dubbi sulla sua lucidità, che con la marcia “alcuni dei più noti terroristi del mondo, tiranni e radicali vogliono tentare di violare la sovranità di Israele”.
Inutile dire che il 30 marzo, Land Day, giornata della Terra, sulle rive del Giordano non c’erano né terroristi né tiranni ma una immensa folla di palestinesi radicali e di delegazioni, anche esse radicali di ogni parte del mondo, 18 le delegazioni registrate, a testimoniare l’isolamento in cui si è cacciata Israele nel suo, questo sì, folle disegno di pulizia etnica della Palestina storica e di Gerusalemme, iniziato nell’ormai lontano 1948 e che da allora non ha conosciuto sosta.

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Verrebbe voglia di rispondere al sig. Prosor con le parole di un altro ebreo, Albert Einstein: “follia è fare la stessa cosa e continuamente ripeterla e aspettarsi risultati diversi”. Che è appunto la politica di Israele da 60 anni e oltre fino ai nostri giorni.
La delegazione di Ism – Italia era certamente la più piccola fra quelle presenti ma ha portato ugualmente un suo significativo contributo con un intervento, breve ma incisivo, dal palco degli oratori e con uno striscione che riportava queste parole: PEACE, JUSTICE, FREEDOM / Stop the judaization of Jerusalem and historic Palestine.
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In una grande e assolata spianata animata, solo qua e la, da alcune povere tende di beduini, a circa un chilometro dalle rive del Giordano in uno dei luoghi santi, quello dove Giovanni Battista battezzò il Cristo, decine e decine di pullman e macchine private, intere famiglie, si sono ritrovate provenienti principalmente da Amman in una giornata calda e luminosa.

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A volteggiare su tutti non i droni israeliani, ma un enorme grappolo di palloncini neri, rossi e bianchi a simboleggiare la bandiera palestinese. Per le delegazioni straniere era stata approntata una provvidenziale enorme tenda che ci ha protetto dall’intenso sole di mezzogiorno. Molti gli incontri con amici conosciuti nell’ultimo convoglio Vivapalestina5 del 2010.
Cordialità, sorrisi, vigorose strette di mano. Un’atmosfera calma e composta. Moltissime le televisioni arabe a testimoniare l’importanza e il rilievo dell’evento, assenti, of course, quelle occidentali. C’è anche spazio per la preghiera collettiva come è tradizione per gli islamici nel giorno di venerdì che corrisponde alla nostra domenica. L’organizzazione, molto discreta ma efficiente, è affidata alle associazioni dei Fratelli Mussulmani e di Hamas. Il governo giordano ha preteso che tutto si svolgesse a distanza dal confìne con la Cisgiordania presidiato dall’esercito israeliano di occupazione, per timore di sconfinamenti e di incidenti.

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Qualcosa di analogo è avvenuto anche in Libano altro paese in cui si sono concentrati i partecipanti alla Global March: la manifestazione, a Beirut, è stata addirittura confinata in uno spazio chiuso. Ma dai territori occupati giungono notizie di una vasta e capillare mobilitazione di popolo, villaggio per villaggio, città per città e purtroppo le prime notizie di scontri e di vittime della violenza dell’esercito israeliano. A fine giornata si conteranno due morti, oltre 150 feriti e più di 300 arresti. Nei filmati messi a disposizione da Mazin Qumsiyeh, alcuni momenti degli scontri avvenuti in West Bank e a Gaza.
Nelle ultime immagini del 4° filmato anche una breve ripresa del nostro striscione!


Mazin Qumsiyeh
Our video in Bethlehem:

http://youtu.be/7U1qQVqVnsM*
Other videos
http://www.youtube.com/watch?v=sVuxQJw-6TI
http://www.youtube.com/watch?v=ukH9VBD2Zeg
http://www.youtube.com/watch?v=JkF9awg-HPA
http://www.youtube.com/watch?v=nffbnYZW4ws
http://www.youtube.com/watch?v=IkaIs8s4i4Y
http://www.youtube.com/watch?v=BXJnBZfX1GA

Verso le 5 del pomeriggio, a manifestazione conclusa il lento defluire della folla, lungo strade polverose, sembra quasi ricordare alcune delle foto storiche, quelle in bianco e nero della Nakba del 48. Ma allora era un popolo in fuga dalla violenza delle milizie sioniste, oggi invece qui c'è un popolo che rivendica con tenacia il “diritto al ritorno”.

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Al di là della cronaca di una giornata che in ogni caso resterà impressa nella memoria e nel cuore del popolo palestinese, è possibile abbozzare qualche, sia pur provvisoria, valutazione politica.

La Global March verso Gerusalemme del 30 marzo 2012 è stata la più grande manifestazione di massa del mondo arabo e mussulmano di condanna della pulizia etnica della Palestina, e in particolare della giudeizzazione di Gerusalemme posta in atto dallo stato israeliano.

La Global March si colloca nel clima e all’interno delle rivolte arabe che stanno mutando la geografia politica del Medio Oriente. In questo largo processo di risveglio e di insorgenza democratica, di cui è difficile oggi definire i tempi e gli sviluppi futuri, si conferma tuttavia la centralità della questione palestinese e la necessità di un processo di “decolonizzazione” dello Stato di Israele che oggi sempre di più rappresenta la minacciosa punta avanzata di un impero, quello degli Stati Uniti d’America e dei suoi fedeli alleati occidentali, che nella crisi che lo attanaglia non esita ancora una volta a mettere a rischio la pace e la convivenza fra i popoli.

La Global March che si è conclusa il 1° aprile con una manifestazione di massa in Marocco, non ha avuto certo l’appoggio dei governi arabi, anzi ha suscitato diffidenze e ostilità, tentativi di ridurne la portata e l’agibilità, ma ha conseguito ugualmente risultati molto significativi.

Il primo e più significativo risultato è il protagonismo del popolo palestinese della Cisgiordania e di Gaza che, villaggio per villaggio, città per città, ha dato vita a una capillare mobilitazione alla quale lo stato di Israele ha risposto con la consueta ferocia: due morti, 150 feriti, oltre 300 arresti.
Il secondo risultato è la presa di posizione, dopo un lungo silenzio, del più autorevole (e meno compromesso) leader di Fatah, Marwan Barghouti che dalla prigione israeliana in cui è recluso da anni, ha fatto pervenire un messaggio di chiarissimo valore politico articolato in tre punti:
1. stop alle negoziazioni e alle inutili e false trattative di pace,
2. stop alla collaborazione con l’occupante e con gli USA sul tema sicurezza,
3. ripresa della mobilitazione di massa non-violenta.

Significativo a questo riguardo è il commento di un editoriale del quotidiano israeliano Haaretz secondo il quale il governo israeliano farebbe bene a tener conto delle parole di Barghouti e, meglio ancora, farebbe bene a liberarlo per avere un interlocutore vero per una
vera trattativa di pace. Il governo israeliano ha reagito in tutt’altro modo, disponendo l’isolamento in carcere dell’esponente di Fatah.
Il terzo risultato è il riposizionamento del “diritto al ritorno” al centro del dibattito con una sconfessione netta degli esiti disastrosi degli accordi di Oslo e della politica collaborazionista della così detta Autorità palestinese del presidente Abu Mazen.

E’ difficile dire se siamo alla vigilia di una Terza Intifada, ma certamente il processo innescato dalla Global March denuncia quanto fossero illusori i calcoli di quelle cancellerie occidentali filosioniste e filoisraeliane che davano ormai per scontata la fine di ogni resistenza del popolo palestinese e che dal modello israeliano di apartheid hanno tratto spunto, materiali e dispositivi per le loro politiche repressive e securitarie.
Naturalmente in un’iniziativa così complessa non sono mancati errori di natura politica e carenze organizzative. Ma di questo converrà scrivere quando il quadro degli avvenimenti sarà più chiaro e completo.

La delegazione di Ism-Italia, nel lasciare la Giordania, desidera ringraziare gli amici palestinesi di Amman che hanno offerto una straordinaria e calda accoglienza e ospitalità.

ISM-Italia, 6 aprile 2012

www.ism-italia.org info@ism-italia.org

e per concludere due video-rapporti sulla Marcia a cura di ISM-Italia

http://youtu.be/t9fUW2vzGJ8

http://youtu.be/WPHq7OZNkZc

 

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