La rivelata particella di Dio a consolazione degli italiani

di Candido Franco - 05/07/2012
Ancora una volta dobbiamo constatare che il calcio è il ciuccio degli italiani come la religione è la supposta

Dopo essere tornati nel mondo reale con lo 0 - 4 nella finale contro la Spagna, ci scuote ora la notizia che la "particella di Dio" si è finalmente "rivelata", più che (essere stata) "rilevata" (l'anagramma del verbo è d'obbligo in alcuni articoli di stampa), al CERN di Ginevra dopo anni di ricerche. Messa così la notizia - che sarà un palliativo ai gravi disagi concreti ed economici del nostro Paese, ma resta un esempio di cattivo giornalismo - non fa capire molto a chi vive nella realtà di questo secolo e non più nel Medioevo. Si tratta in verità, per intenderci, della pittoresca espressione con la quale viene chiamato il "bosone di Higgs", l'ultimo tassello del modello teorizzato dal fisico Peter Higgs, che descrive tutte le particelle fondamentali del'universo. Tale bosone è una infinitesima particella che trasposta la forza che conferisce massa a tutte le altre. Ma in questa Italia, degradata nella cultura prima ancora che nell'economia, è già un "gesto rivoluzionario chiamare le cose con il loro vero nome", riprendendo un'espressione di Rosa Luxemburg.

Certamente è una scoperta scientifica importantissima, ma non ha nulla a che fare con Dio, proprio in quanto "scoperta" e in quanto "scientifica". In alcuni miei scritti ho spiegato come credere sia un autoinganno del pensiero che, per pigrizia, debolezza o paura, compie un atto di fede, in mancanza di ogni evidenza "sensibile". Pensare è invece l'atto di investigare, come gli strumenti che finora ci consente la scienza, su che cosa sia la realtà che ci circonda e di trarre le verifiche sperimentali dalle teorie (che spesso vengono anticipate dai filosofi, prima che dai fisici teorici). Sentire è un atto di partecipazione, anche non intellettuale (ad es. tramite la meditazione) alla natura dell'Universo, che secondo alcuni può essere chiamato "Dio". Ma se con tale espressione, "Dio", si volesse intendere ancora il personaggio delle religioni, come il Dio biblico, ad esempio, tutto il discorso crolla miseramente nell'ambito della superstizione e del credere, appunto, come atto di fede, che è proprio l'opposto del ragionare e del pensare (ma anche del meditare o sentire), dell'investigare e del ricercare. Frutto ultimo della sperimentazione e della ricerca scientifica, quando non ostacolata o frenata o dalla religione, è proprio il "bosone di Higgs".

La deriva culturale del nostro Paese fa da terreno fertile anche al credo religioso, in tutte le sue manifestazioni definitorie e pseudoscientifiche. Secondo le ultime indagini ISTAT, il 55 per cento degli italiani non ha mai letto un libro. Nemmeno la Bibbia, aggiungo io, per questo si è credenti. E sono i credenti i primi a bestemmiare se hanno un'idea così infima del divino dall'identificarlo nel dio biblico assetato di sangue e di vendetta, genocida e per niente amorevole, né onnipotente e meno che meno onnisciente, proprio perché creato a loro immagine e somiglianza. Il Cristianesimo, cercando almeno di allontanarsi dal primo testamento e dal dio di guerra Jahvè,  ha tolto però quella religiosità e quel senso di sacralità che le antiche religioni politeistiche avevano per l'arte, per la scienza, per l'istruzione, per la vita stessa. Tutto è stato soppiantato da un concetto surrettizio di "sacralità" che impone solo il vittimismo sacrificale di Cristo. Il mistero del dio che si fa uomo e si fa carico della sofferenza del mondo non è altro che il tentativo di rendere più accettabile un dio troppo lontano e di avvicinarlo alla condizione umana. Come nelle precedenti religioni basate sul culto del sole il redentore muore e poi risorge, in modo da prospettare per l'uomo un destino di salvezza oltre la morte. Ma la storia ha dimostrato che questo "Dio" è stata la più infausta invenzione dell'uomo, servita a spacciare l'odio per amore, per giustificare il potere di chi ce l'ha e compiere le azioni più abiette e i crimini più orrendi contro l'umanità. Al punto che anche i più grandi filosofi mistici, come Krishnamurti, ammisero sconsolatamente che "dove c'è fede c'è violenza".

Il più grande scienziato vivente, Stephen Hawking afferma che Dio non esiste. Caso mai ci fosse bisogno di una dimostrazione scientifica - perché la considerazione che Dio non esista dovrebbe venire ormai da sé secondo il buon senso - eccola in questo breve filmato:

http://www.youtube.com/watch?v=DK3lURpG-tc&feature=share

Credo che l'Italia abbia bisogno, più che di consolazioni e di droghe mentali, di una rivoluzione culturale che inizi dalle coscienze individuali di un popolo che ora è proprio stufo di farsi malgovernare, tartassare e ingannare.

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