Eccomi, amici. E' la vostra campeggiatrice che vi parla. Carina come esperienza, ti fa tornare giovane. Divertente vivere fra le macerie. Da' quel tocco di originalità. E poi ogni tanto, spesso, si balla. Senza muovere le gambe. Non fai neanche fatica. E la colonna sonora sono le urla ed i pianti degli altri campeggiatori. Le facce attonite e terrificate di alcuni sono l'inusuale coreografia.E poi non hai neanche l'incubo di pensare che, finito il campeggio, dovrai tornare alla routine casalinga. Niente letti da rifare, lavatrici da avviare, piatti da lavare. Nessun pensiero. Abbiamo eliminato il problema alla radice. Radice compresa. Ovviamente l'ottimismo nasce dalla consapevolezza che la vacanza in campeggio sarà molto lunga. Lunghissima. Vacanza di anni. E vi sembra poco non avere più un lavoro? Finalmente liberi. Potremo dormire fino a mattina inoltrata. E il pomeriggio si potranno fare passeggiate fra i campi. Campi di sfollati, naturalmente.
Sono in una casa , ho per qualche ora un tetto sulla testa. Ma voglio uscire. Mi terrorizza pensare che il tetto potrebbe crollarmi addosso. Anche se sono a cento chilometri dall'epicentro del terremoto. Ma si balla anche qui. Qui si balla un lento. Fra i miei monti si balla il rock. Domani mio marito ed io torneremo lì.
A presto. Grazie per la vostra solidarietà.
Dal Blog di Anna Colasacco - http://miskappa.blogspot.com/