Lettera aperta a Babacar

di Maria Paola Patuelli - 14/12/2011

Caro Babacar,

care amiche e amici senegalesi, provo un grandissimo dolore per la tragedia di Firenze.

Firenze, capitale del nostro Rinascimento.

La città di Amelia, Carlo e Nello Rosselli, antifascisti coraggiosi, che hanno testimoniato la loro passione per la libertà e la dignità di ogni persona, anche a costo di perdere la vita. E Carlo e Nello l’hanno perduta, per mano assassina e fascista.

La città di Piero Calamandrei, uno dei padri della nostra Costituzione, pensata e voluta per una sorellanza e fratellanza universali.

Vi scrivo per dirvi il nostro dolore, la nostra vicinanza.

Piero Calamandrei ci direbbe “ No, non è questa la strada indicata dall’articolo 3, l’articolo della universalità dei diritti e della dignità di ogni persona, il più importante degli articoli della nostra Costituzione”.

La tragedia di Firenze, e quella di Torino, pochi giorni fa, con l’aggressione ai campi Rom, ci dice che il cammino è ancora molto lungo.

Una ragione in più per farlo insieme, perché le ragioni per una convivenza civile sono le stesse; le nostre, di ravennati nate e nati qui, e le vostre, di recente cittadinanza.

E’ il vivere nella stessa città che ci fa condividere la cittadinanza. Ogni altra ragione viene dopo, è secondaria.

Vi abbraccio, e vi sono vicina, a nome del Comitato in Difesa della Costituzione di Ravenna.

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