Lo scudo che imprigiona il Quirinale

di Wanda Marra - Il Fatto Quotidiano - 28/10/2010
Pardi: "Napolitano non può rinunciare fino a quando non sarà legge. La legge è difatto un salvacondotto per favorire il progetto di Berlusconi di salire al Quirinale"

Dopo aver espresso le sue “profonde perplessità” sullo scudo Alfano nella lettera al presidente della commissione Affari costituzionali del Senato, Carlo Vizzini, non sarebbe forse più coerente per il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano rinunciare semplicemente a tale scudo? “No – risponde Pancho Pardi, senatore Idv, membro della stessa Commissione – in questo momento è impossibile perché la cosa non c’è”.
Senatore Pardi, Napolitano non potrebbe chiedere di essere escluso dalla legge Alfano?
Il Presidente potrebbe rinunciare platealmente allo scudo, però solo dopo che lo scudo è stato fatto. E non può neanche fare un atto preventivo.
Quindi, più di quello che ha detto non può dire?
Già la sua lettera nei limiti della diplomazia istituzionale è l’anticipazione del rifiuto dello scudo. Perché lui non ne ha bisogno e non lo vuole.
Ma non c’è un modo per fare la legge ed escludere il Quirinale?
Il modo ci sarebbe. Se il centrodestra fa una legge che non riguarda il Presidente della Repubblica, ma solo il premier, è chiaro che si tratta di una legge ad personam. loro vogliono tirar dentro a tutti i costi il presidente della Repubblica per dimostrare che lavorano per le funzioni e non per le persone. E poi c’è un altro dato…
Quale?
Siccome il provvedimento è reiterabile, è chiaro che si tratta della preparazione di un salvacondotto per Berlusconi che prova a salire alla presidenza della Repubblica. Ma il solo pensiero che ciò possa accadere crea uno sfregio. Non solo il massimo protagonista di tutti gli attentati alla Costituzione ne diventerebbe il custode, ma il possessore dei mezzi di comunicazione sederebbe alla più alta carica dello Stato. E questo varrebbe anche se alla fine vendesse Mediaset: perché sarebbe con quei mezzi che è arrivato al Colle.
Si parla, intanto, di modifche che andrebbero nella direzione auspicata da Napolitano…Di che si tratta?
Il testo così com’è adesso dice che sono le Camere a dover stabilire con il voto se c’è bisogno della sospensione dei processi per il presidente della Repubblica in caso di reati comuni. Ma siccome il Colle non può essere soggetto al voto delle Camere, si pensa di rendere lo scudo automatico. In realtà, il rimedio è peggio del male. Si tratta di una mostruosità giuridica che nessun paese accetterebbe mai. Modifica che peraltro va nella direzione di favorire l’ascesa al Colle di Berlusconi.
Ma Alfano si è detto pronto a trattare sulla non reiterabilità. Non sarebbe questo in contraddizione con tale progetto?
In realtà c’è già pronto un escamotage. Vizzini dice che siccome questo provvedimento diventa operativo agli sgoccioli della legislatura, varrà nella prossima. Ma vorrei sottolineare con forza che di fronte alla prospettiva di Berlusconi al Quirinale si dovrebbe sollecitare la società civile a esprimere un chiaro no.

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