Luigi De Magistris: La mia estate tra Berlusconi e Gelli

di Roberto Fuccillo da la Repubblica Napoli - 19/08/2009
Premier indebolito dalle escort, ma vuole ultimare il piano P2

In vacanza, finalmente, «ma mica tanto». Sotto l´ombrellone, e sotto le ultime ombre fra il ferragosto e il rientro in attività, Luigi De Magistris, napoletano doc portato a suon di voti da Di Pietro a Strasburgo, non teme di fare un po´ la figura del «secchione».
Perché “mica tanto”?
«Perché vado al mare, ma mi sto anche preparando sui regolamenti europei».
Dove è in vacanza?
«In Calabria, vicino a Soverato».
La terra dove ha lavorato, quasi la sua seconda casa.
«È un tratto dello Ionio che amo, battuto dal maestrale di terra, che lascia il mare calmo e pulito: ideale per i bagni con la famiglia».
Forse meno per i tomi europei.
«Infatti studio a casa, la mattina presto prima di andare e nel tardo pomeriggio dopo essere rientrato. Ne ho bisogno perché l´incarico al Parlamento europeo è particolarmente significativo. Di solito si parla poco di queste cose, ma la presidenza della commissione di controllo sui bilanci è un posto delicato. In fondo da lì si può verificare anche l´andamento dell´utilizzo dei fondi comunitari».
Bisogna prepararsi. Potrebbe trovare sulla sua strada anche la nuova Casmez del governo?
«Mi sembrano tutte chiacchiere. Di fondi pubblici al Sud ne abbiamo avuti tantissimi. Il problema resta sempre quello, la capacità di spenderli bene, a cominciare da quelli europei. Le possibilità non mancano. Ci sono tante forze imprenditoriali, anche giovani, che vogliono impegnarsi. C´è da lavorare sull´informatica, sull´ambiente, sull´energia. Non a caso tengo d´occhio i rifiuti, le discariche, ma anche i depuratori. Non è solo un problema di politica “verde”, è che da noi c´è anche una emergenza sanitaria di cui si parla poco. Comunque si tratta di finanziare progetti con mentalità diverse da quelle seguite finora. Ci vuole dunque capacità tecnica e una non propensione a rubare. Ma se i soldi piovono sempre su questa stessa classe dirigente c´è poco da fare, alla fine se ne vanno in cose inutili come il ponte sullo stretto o le centrali atomiche».
Esempi che dicono di come lei non ce l´abbia solo con i dirigenti territoriali, ma anche con quelli nazionali.
«Naturalmente. D´altronde occorre stare attenti a questo ruolo preponderante che la Lega sta assumendo. Questa subcultura dei dialetti sembra una cosa da feste padane, ma in realtà Bossi e i suoi poi si tirano dietro un Berlusconi indebolito dagli affari delle escort».
È una estate monopolizzata dai leghisti.
«Ma la cosa che mi colpisce di più è la barzelletta di Berlusconi e Maroni sui grandi traguardi raggiunti nella lotta alle mafie».
Niente vero?
«Da un lato ci sono gli annunci, dall´altro il fatto che non riescono nemmeno a sciogliere il Comune di Fondi, dove c´è la camorra infiltrata. Intanto invece si privatizza la sicurezza con l´attacco ai pm, la norma sulle intercettazioni».
Una estate infernale.
«In realtà vedo degli spiragli. Da settembre il governo proseguirà la sua campagna di realizzazione del vecchio piano di Gelli, e tenterà di finire il lavoro con la magistratura e il mondo dell´informazione. Ma ci sono, come ho già detto, tante energie pronte a rimettersi in moto. Italia dei Valori dovrà organizzarle, facendo partire iniziative: già a settembre ne terremo una sulla lotta alla criminalità».
Una attività che avrà come primo sbocco le prossime regionali.
«Sto girando molto, e sto avendo molti contatti, sia in Campania che in Calabria. Per mobilitare una società civile che, fuori dalle logiche tradizionali, possa coinvolgere anche ambienti di centrodestra al fianco di Pd, Idv e Sinistra».
Anche lei a caccia di nuove alleanze, Casini e De Mita?
«No, parlo di elettorato di destra, da coinvolgere in un nuovo progetto di amministrazione, con persone che siano in grado di ricomporre anche il quadro del centrosinistra dopo il crollo. D´altro canto il centrodestra non ha già partita vinta. Avrà anzi difficoltà a trovare persone di spessore da candidare. In fondo anche Cesaro ha vinto alla Provincia di Napoli soprattutto per il crollo dell´altro schieramento».
Persone nuove e affidabili: inesorabile porsi l´interrogativo su un suo possibile impegno diretto.
«No, questo non esiste. Una mia candidatura sarebbe anzi inutile e sbagliata. Innanzitutto perché il mio successo elettorale è stato spalmato su tutto il territorio nazionale. Poi perché c´è per l´appunto l´importante incarico in Europa».

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