Motivo:
ha rilasciato interviste per difendersi dalle calunnie e ha risposto
su facebook alle critiche di un giornalista. «Condotta lesiva per il
prestigio delle Istituzioni» che rende «la sua permanenza in
servizio gravemente nociva per l’immagine della Polizia». Firmato:
il capo della Polizia, Antonio Manganelli.
Se Genchi avesse
massacrato di botte qualche no global al G8 di Genova, sarebbe
felicemente al suo posto e avrebbe fatto carriera (Massimo Calandri,
«Bolzaneto, la mattanza della democrazia»):
Vincenzo Canterini,
condannato a 4 anni in primo grado per le violenze alla Diaz, è
stato promosso questore e ufficiale di collegamento Interpol a
Bucarest. Michelangelo Fournier, 2 anni di carcere in tribunale, è
al vertice della Direzione Centrale Antidroga.
Alessandro Perugini,
celebre per aver preso a calci in faccia un quindicenne, condannato
in primo grado a 2 anni e 4 mesi per le sevizie a Bolzaneto e a 2
anni e 3 mesi per arresti illegali, è divenuto capo del personale
alla Questura di Genova e poi dirigente in quella di Alessandria.
Le loro condotte non erano «lesive per il prestigio delle Istituzioni» e la loro presenza è tutt’altro che «nociva per l’immagine della Polizia». Ma forse c’è stato un equivoco: Manganelli voleva difendere Genchi e sospendere Canterini, Fournier e Perugini, ma il solito attendente coglione ha capito male. Nel qual caso, dottor Manganelli, ci faccia sapere.