Cari amici, purtroppo non posso partecipare alle manifestazioni di questa giornata. Ma ne condivido del tutto il senso, tanto più alto in questa fase di agonia disperata, e perciò pericolosa, di un potere corrotto e illiberale.
Quando in un paese segnato da tanto sangue gli uomini delle istituzioni festeggiano con i cannoli o con telegiornali giulivi le proprie condanne a cinque o sette anni per avere favorito o fiancheggiato la mafia, vuol dire che davvero ogni principio viene rovesciato. Che la vergogna e il pudore sono stati bombardati dal senso di impunità.
Io voglio vivere in una società che conosca il pudore. In cui la verità possa essere cercata dai magistrati e conosciuta dai cittadini.
Questa legge-bavaglio non deve passare.
Perché la democrazia italiana possa difendersi dai patti inconfessabili e dalle ruberie. Dei Dell'Utri, dei Cuffaro, degli Scajola, dei Bertolaso. Vedrete che ce la faremo. Loro non ci credevano, ma noi ce la faremo