Messaggio di Nando Dalla Chiesa alla manifestazione del 1° luglio a Milano

di Nando Dalla Chiesa - 02/07/2010
Il messaggio è stato letto da Edda Boletti

Cari amici, purtroppo non posso partecipare alle manifestazioni di questa giornata. Ma ne condivido del tutto il senso, tanto più alto in questa fase di agonia disperata, e perciò pericolosa, di un potere corrotto e illiberale.

Quando in un paese segnato da tanto sangue gli uomini delle istituzioni festeggiano con i cannoli o con telegiornali giulivi le proprie condanne a cinque o sette anni per avere favorito o fiancheggiato la mafia, vuol dire che davvero ogni principio viene rovesciato. Che la vergogna e il pudore sono stati bombardati dal senso di impunità.

Io voglio vivere in una società che conosca il pudore. In cui la verità possa essere cercata dai magistrati e conosciuta dai cittadini.

Questa legge-bavaglio non deve passare.

Perché la democrazia italiana possa difendersi dai patti inconfessabili e dalle ruberie. Dei Dell'Utri, dei Cuffaro, degli Scajola, dei Bertolaso. Vedrete che ce la faremo. Loro non ci credevano, ma noi ce la faremo

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