Napoli contro la Pizzarotti Spa: "Viola i diritti dei palestinesi"

di Adriana Pollice - Il Manifesto - 19/02/2012
Il Comune di Napoli approva un ordine del giorno di "condanna morale e politica" contro la Pizzarotti&C Spa, l'impresa italiana è impegnata nella costruzione della A1 Gerusalemme-Tel Aviv
Dopo Rho, anche il Consiglio comunale di Napoli ha approvato un ordine del giorno contro la Pizzarotti &C Spa. L’impresa italiana è impegnata nella costruzione della A1 Gerusalemme- Tel Aviv, 500 milioni di dollari per realizzare la tratta C che porta i binari sul suolo e nel sottosuolo palestinese, sia quello occupato nel 1967 sia nell’attuale West Bank. La nuova linea ad alta velocità, a uso esclusivo della popolazione israeliana, percorre 6,5 km attraverso la Cisgiordania occupata, con la confisca di proprietà privata palestinese nei villaggi di Beit Iksa e Beit Sourik, inclusi terreni agricoli riconosciuti dalla Corte Suprema Israeliana come “risorsa fondamentale per la sussistenza delle comunità”.
Su proposta dei consiglieri Sandro Fucito (FdS), Vittorio Vasquez (Napoli è Tua), Franco Moxedano (IdV), Ciro Borriello (Sel), Ciro Fiola (Pd) è stata espressa “condanna morale e politica” nei confronti della Pizzarotti: “La linea ferroviaria A1 è in violazione del Diritto Internazionale Umanitario e dei Trattati internazionali sui Diritti Umani, tra cui la IV Convenzione di Ginevra, in particolare art. 53 che vieta 'alla potenza occupante di distruggere beni o mobili o immobili appartenenti individualmente o collettivamente a persone private, allo Stato o a enti pubblici, a organizzazioni sociali o a cooperative, salvo nel caso in cui tali distruzioni fossero rese assolutamente necessarie dalle operazioni militari', in questo caso le distruzioni sono attuate per la costruzione di infrastrutture permanenti inaccessibili alla popolazione locale”. Soprattutto si invita il Consiglio a valutare la possibilità di inserire nel regolamento per la partecipazione a bandi comunali la clausola che escluda aziende e soggetti economici che operino in violazione dei diritti umani e/o in contrasto con il diritto internazionale.
Il voto è stato favorito dalla campagna “Libera Napoli dalla Pizzarotti!”, ispirata anche da precedenti all’estero: la Deutsche Bahn, società delle ferrovie tedesche, su indicazione del ministero dei Trasporti si è ritirata dal progetto A1 nel mese di marzo 2011. Gli attivisti hanno portato avanti una raccolta di firme per l'esclusione della ditta Pizzarotti da futuri appalti, finché non conformerà il proprio comportamento all'estero alla normativa a difesa dei diritti umani e specificamente dei Palestinesi. Una campagna dai confini internazionali, su cui ci si può documentare sul sito: www.stopthattrain.org.
Ma chi è la Pizzarotti Spa? leader mondiale dell’edilizia e delle infrastrutture, recentemente è incappata nella magistratura a proposito del comune di Parma dell’ex giunta Vignali, dimessasi dopo una vera e propria rivolta della cittadinanza. La Procura della Repubblica indaga sulla riqualificazione dell’Ospedale Vecchio. La società sarebbe stata favorita nell’assegnazione della commessa. Le indagini della Guardia di Finanza raccontano di violazioni delle norme: l’edificio del XIV secolo poteva essere restaurato, non ristrutturato. Invece i lavori, decisi dalla giunta comunale, avrebbero portato alla trasformazione del corpo edilizio in area commerciale, albergo e spazi museali. Ma i guai giudiziari non avranno turbato il sonno alla Pizzarotti. All’epoca della prima repubblica sarebbe stata tra quelli che pagavano laute somme alla Dc. Un caso è accertato : per Malpensa 2000 l’appalto fruttò alla Democrazia cristiana un miliardo e trecento milioni. Nel 1994 ci fu un patteggiamento di pena, il commendator Pizzarotti alloggiò per un mese e mezzo in galera, pagò un risarcimento di 560 milioni e tornò all’impresa. Poi negli anni ci sono state amicizie con Callisto Tanzi, con il ministro Pietro Lunardi e i potenti della seconda repubblica, fino all’impresa israeliana.
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