Non gli resta che ridere

di Barbara Fois - Liberacittadinanza - 30/11/2010
Alla rivelazione sul web dei giudizi sprezzanti della diplomazia americana su di sé, Berlusconi ride. Ride per far vedere che non gli ha fatto male, o di sollievo, perchè si aspettava di peggio?

Nella mia lingua quella risata verrebbe definita “sa risu e’ s’arrenàra”, cioè la risata della melagrana. Perché la melagrana si spacca e mostra i suoi chicchi come fossero denti, ma in realtà è una risata finta, fasulla, dolorosa.

Nei documenti pubblicati su Wikileaks e che riguardano la corrispondenza fra le varie sedi diplomatiche delle ambasciate americane di mezzo mondo e il governo centrale, lo definiscono inetto, vanesio, incapace e non credibile, sempre mezzo suonato dai festini selvaggi, gregario di Putin: anche se le accuse non sono nuove, ce n’è abbastanza per sentirsi sputtanato davanti al mondo, ma lui che fa?Ride. Come quelli che cascano e dicono “non mi sono fatto niente” anche quando si sono fatti male davvero, oppure è davvero sollevato e si aspettava altre rivelazioni, molto più gravi e su argomenti molto più importanti e che potevano metterlo sotto inchieste giudiziarie non solo in Italia? Il dubbio è legittimo, se si pensa che solo due giorni fa sia lui che Frattini strillavano spaventati al complotto internazionale. E oggi, dopo aver letto gli insulti su Wikileaks, lui ride... beh c’è da riflettere bene su questo.

C’è da chiedersi cosa non sappiamo, cos’è la roba che scotta e molto e a livello internazionale e che lo preoccupava venisse fuori. E se è per questo che Hillary Clinton chiedeva alle ambasciate d’Italia e di Russia di fare inchieste sul giro di affari di Berlusconi e Putin, amici per la pelle, soprattutto riguardo agli appalti sul gas.

Ci si aspettavano grandi rivelazioni, si pensava che sarebbero venuti alla luce i veri documenti “top secret” della diplomazia americana e invece sono solo chiacchiare, gossip da parrucchiere e tutta roba risaputa. Sesso e soldi: festini e interessi economici personali. Di questo parlano i rapporti.Sai che novità! Che il premier facesse festini selvaggi infatti lo sapevamo e da un pezzo: praticamente ogni settimana c’è una escort “pentita” che racconta delle ammucchiate nelle varie residenze del cavaliere, che parla di Lele Mora e di Emilio Fede – attualmente indagati per favoreggiamento della prostituzione – impegnati nella selezione delle pollastrelle da portare ai festini, come carne fresca agli squali. Di questo schifo sono pieni i giornali da mesi. Che lui sia un inetto, un bugiardo e un millantatore è sotto gli occhi di tutti: ormai glielo gridano, contestandololo, dappertutto, anche se le sue TV non lo raccontano. Da parte sua lui continua a straparlare, a raccontarsi le favole della buona notte, a dire di essere al top dei sondaggi e a spararle grosse: vinceremo, sbaraglieremo, faremo e disferemo.

In realtà la gente non ne può più, non gli crede più e la stima nei suoi confronti sta scendendo rapidamente anche nel suo elettorato italiano, quanto a quello che pensano all’estero di lui lo sapevamo bene anche prima delle “rivelazioni” di Wikileaks: sono anni che lo mettono in burletta su tutti i giornali stranieri di ogni paese.

Non è stata dunque, quella di Wikileaks, che una bolla di sapone, che farà molto più male a Obama che a Berlusconi o agli altri leader sbeffeggiati. E infatti c’è da chiedersi chi ci sia davvero dietro a questa operazione e se non sia iniziata la rimonta repubblicana made in USA, che vuole riprendersi il potere con ogni mezzo, altro che i tea party. E su questo non c’è proprio niente da ridere. Non certo per noi, in ogni caso.

Quanto a Berlusconi: rida pure, ormai non gli è rimasto che questo. Ma come dice il proverbio ride bene chi ride ultimo e l’importante è che l’ultima risata non sia la sua.

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