Non solo cattive notizie

di Francesco Baicchi - 30/04/2012
Bisogna impedire che si approvino, dopo lo sciagurato articolo 81, ulteriori modifiche della Costituzione che ne stravolgano l'impianto parlamentare e garantista.

La notizia del GR di questa mattina che mi ha più colpito era la necessità di trovare ulteriori quattro miliardi, che il governo Monti cerca affannosamente per non essere 'costretto' ad aumentare ancora l'IVA.

Di questi tempi, generosi di continue aggressioni ai nostri bilanci familiari, può sembrare un fatto banale, ma forse non è così.

Intanto aumentare ancora il gettito della imposizione indiretta (quella cioè che non tiene conto del reddito del contribuente) significherebbe anche rendere ancora meno progressivo il nostro sistema fiscale, in barba alla indicazione dell'articolo 53 della Costituzione.

Ma ancora più discutibile è l'indicazione dei settori dai quali sembra si intenda ricavare la somma mancante, imponendo ulteriori 'economie di spesa': Giustizia e Scuola (pubblica, presumibilmente), due delle funzioni più essenziali per garantire la democraticità del nostro sistema-Paese.

 

Se fosse necessaria una ulteriore dimostrazione di quanto poco 'tecniche' siano le scelte compiute dall'attuale esecutivo sarebbe sufficiente pensare alla entità di altre spese, che invece vengono ritenute intoccabili: l'acquisto di aerei F35, il traforo in Val di Susa, il finanziamento pubblico dei partiti, per fare qualche esempio; oppure alle potenziali fonti di entrata che si continua a trascurare: la tassazione dei capitali esportati, un prelievo sui grandi patrimoni, l'IMU sui patrimoni immobiliari di banche e fondazioni, eccetera.

 

Il governo Monti non va demonizzato: ci ha liberato di Berlusconi, rendendoci meno ridicoli all'opinione pubblica mondiale (e più credibili ai 'mercati' onnipotenti); ci ha consentito di superare la fase pericolosissima nella quale i governi precedenti ci avevano precipitato, anche se a costi sociali altissimi.

Ma non possiamo dimenticare la sua totale adesione a un modello economico-finanziario ultra-liberista che sta dimostrando tutti i suoi irreversibili limiti e che un numero sempre maggiore di economisti ritengono incapace di restituire equilibrio al sistema.

Con Monti i partiti, dichiarandosi incapaci, hanno scelto di commissariare la nostra Repubblica, ma come sempre questa non può che essere una soluzione temporanea, da cui si esce tornando agli strumenti democratici e a un Esecutivo espresso da un Parlamento rappresentativo della volontà popolare.

 

E' dunque indispensabile impegnarsi affinché alle prossime elezioni gli Italiani siano messi in condizione di scegliere una politica diversa, nettamente alternativa e coerente con i principi costituzionali di equità e solidarietà che in troppi, anche nel centro-sinistra, sembrano aver dimenticato. Per questo è necessaria sia una nuova legge elettorale che elimini le incostituzionalità dell'attuale ('premio' di maggioranza, liste bloccate, elezione diretta del PdC. …), che la presenza di un nuovo 'corpo intermedio' che questa nuova politica sia in grado di rappresentare con credibilità.

Questa formazione ad oggi non c'è, ma il 'nuovo soggetto', che ieri a Firenze ha deciso di chiamarsi 'ALBA' (Alleanza Lavoro, Beni Comuni, Ambiente) e di proporsi come strumento di partecipazione alla politica nel rispetto dell'articolo 49 della Costituzione, vista la qualità dei mille presenti e il loro entusiasmo costituisce una speranza concreta.

 

Nel frattempo non possiamo che pretendere che si limitino i danni, soprattutto impedendo che si approvino, dopo lo sciagurato articolo 81, ulteriori modifiche della Costituzione che ne stravolgano l'impianto parlamentare e garantista.

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