O la borsa o la vita

di Barbara Fois - Liberacittadinanza - 09/11/2011
La borsa è impazzita e noi siamo al fallimento, per colpa di Berlusconi che non vuole dimettersi.

Davanti alle notizie del crollo in Borsa dei nostri titoli, di fronte alla bancarotta di un intero paese, assistiamo ad un allucinante e surreale balletto fra maggioranza ( che non c’è più) e opposizione (che non c’è mai stata) che discutono sul sesso degli angeli. Berlusconi, con l’acqua alla gola, schifato dal mondo intero, abbandonato perfino dai suoi beneficati, continua a decidere per tutti, a dettare condizioni, a fissare perfino le date per le elezioni e dice: mi dimetto, ma solo dopo che avrò varato le riforme, così intanto continuerà a gestire tutto e potrà traghettare il paese fino alle elezioni, che naturalmente deciderà lui come e quando fare. E gli altri, invece di dargli un calcio nel sedere e farlo correre a piedi fino ad Arcore, si dividono e discutono: meglio un governo di larghe intese; no: un governo di transizione; no: le elezioni anticipate… Una follia! Noi siamo in mano a una classe politica completamente impazzita!! A degli incompetenti, degli irresponsabili, degli ignavi, completamente fuori dalla realtà, che non fanno che perdere tempo, quando di tempo non ce n’è più!

Cacciare Berlusconi è essenziale, ma non basterà! Perché comunque non ci libereremo di questi cialtroni. E andremo a votare con quella porcata della attuale legge elettorale, perché con la scusa della fretta, non si farà il referendum che l’avrebbe certamente abrogata. Ma adesso di questo referendum non parla più nessuno, come se fosse superato dai recenti, convulsi avvenimenti: non ne parla più nemmeno DiPietro. Il fatto è che a nessuno di loro garba una nuova legge elettorale, perché quella corrente li blinda e consente loro di perpetuare indefinitamente la loro permanenza sulle imbottite e comode poltrone del parlamento.

Allora, la domanda è: cosa cambierà nella realtà politica del paese, se alle prossime elezioni voteremo con il porcellum? E’ presto detto: nulla! Non c’è bisogno di aspettare che succeda per sapere che non cambierà niente.

Beh, certo, forse Berlusconi perderà un po’ di consensi: lui pensa solo a sé, come sempre, ma adesso è sotto gli occhi di tutti quello che ci sta costando il suo egoismo: la bancarotta, quindi è sperabile che l’elettorato non voglia premiarlo un’altra volta, per averci trascinato nello sprofondo di una crisi economica senza precedenti, solo per fare i comodi suoi.

Di questo disamore potrà approfittare il Terzo Polo, a meno che Fini e Casini non si scontrino su chi deve avere la leadership. E la sinistra? Il triunvirato Bersani-DiPietro-Vendola reggerà almeno fino alla fine della campagna elettorale? Mah, tanto è certo che si sfascerà subito dopo…

E in ogni caso - e vale per tutti gli schieramenti - dove sono le facce nuove? E per favore non parlatemi di Renzi, che è vecchio quanto gli altri, anagrafe a parte.

Non so voi, ma io non vedo nessuno in grado di risollevarci il morale, di accendere qualche speranza, di sollecitare qualche aspettativa. Eppure, siccome siamo diventati ormai tutti minimalisti, ci saremmo perfino accontentati di qualcuno che fosse un po’ meno scoppiato e bollito degli altri.

L’idea di passare altri anni a rivedere quelle facce, a risentire quelle voci e quelle idee polverose, vecchie, senza speranza e senza futuro, angoscia oltre ogni dire.

Ma per favore: non andiamo alla ricerca di un altro “uomo della Provvidenza”! E’ sempre un salto nel buio molto pericoloso ed è tramontato il tempo in cui si affidava a qualcuno che doveva essere eccezionale ( ma non lo era mai), le sorti di tutti. E’ tempo che diventiamo adulti e la smettiamo di cercare un papà, perché si può finire per trovare un “papi” e allora son dolori….

Abbiamo bisogno semplicemente di un team di gente onesta e preparata, scelta da noi attraverso elezioni libere e non pilotate; gente non strapagata e nemmeno carica di privilegi, persone competenti che facciano il lavoro per cui sono stati eletti per il bene del paese e non del proprio gruppetto di potere. Dobbiamo noi per primi cominciare a credere nella cooperazione, nella bontà del lavoro collettivo, nell’impegno politico a tempo determinato, nella interscambiabilità dei ruoli. Dobbiamo cominciare ad assumerci le nostre responsabilità e non demandare ad altri le scelte della nostra vita.

Quindi il primo passo è uno e uno soltanto: ricominciamo a chiedere a gran voce che si faccia e subito il referendum per abrogare questa schifosa legge elettorale. Solo abrogando questa legge potremo andare più sereni a votare perchè, qualsiasi cosa avvenga, ci saremo protetti da rappresentanti che non abbiamo scelto noi e che non farebbero dunque mai i nostri interessi. Protestiamo e pretendiamo che si faccia quel referendum per cui abbiamo speso tempo, soldi ed energie: che la nostra volontà finalmente prevalga sugli interessi di una classe politica che nessuno più vuol rivedere ancora. Riprendiamoci il futuro!

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