RIFIUTI: la Provincia di Roma adotta il metodo "Vedelago"

di Redazione Liberacittadinanza - 04/03/2009
Mentre Comuni e Provincie di varie regioni d'Italia fanno di tutto per cercare di convincerci che l'inceneritore è cosa indispensabile, la Provicia di Roma sceglie la strada del buon senso

Lo ha reso noto la Dott.ssa Patrizia Gentilini, oncoematologa e referente ISDE per la provincia di Forlì, che a sua volta l'ha appresa dalla stessa titolare dell'azienda di Vedelago (in provincia di Treviso), Carla Poli, dove, grazie al suo metodo, si riesce a riciclare fino al 95% dei rifiuti che vi vengono consegnati.
Ma non basta, poiché altre aziende che usano lo stesso processo, come quella di Capannori, in Toscana, puntano addirittura al 100%.

La Società Centro Riciclo Vedelago srl gestisce dal 1999 un impianto di stoccaggio e selezione meccanica di rifiuti ai fini del recupero di materiali. La sua attività consiste nel ricevere le frazioni secche riciclabili dei rifiuti urbani e assimilati, selezionare i materiali in base alla composizione merceologica, compiere le operazioni necessarie per la riduzione volumetrica, gestire la fase di destinazione in uscita delle singole tipologie di materiali che, in relazione alla possibilità di riutilizzo, vengono consegnati a impianti di seconda lavorazione o a specifiche aziende che impiegano i materiali nei loro cicli produttivi.

Conferiscono presso il Centro i Comuni, i Consorzi di Comuni e le Aziende produttive che attuano la raccolta differenziata. I conferimenti in ingresso al Centro vengono autorizzati solo in presenza di sicura possibilità di riutilizzo dei materiali selezionabili.

Per la consegna dei materiali in uscita, invece, il Centro è piattaforma convenzionata dei seguenti Consorzi Nazionali di filiera: CO.RE.PLA. per la plastica, C.N.A. per l'acciaio e i ferrosi, C.I.AL. per l'alluminio, CO.RE.VE. per il vetro, COMIECO per la carta e RILEGNO per il legno. Per la consegna dei materiali selezionati di provenienza industriale il Centro ricerca nel mercato le destinazioni più idonee e remunerative.

Fra le altre cose va detto che questa azienda è in grado di produrre una mescola (sostituto della sabbia) costituita da plastiche eterogenee di riciclo provenienti dalla raccolta differenziata di rifiuti urbani e industriali, da impiegarsi in miscele con malte cementizie e calcestruzzi per ottenere manufatti e prodotti tipici dell’edilizia.

Naturalmente l'azienda delle signora Poli è meta continua di delegazioni che vi giungono da tutto il mondo per rendersi conto delle meraviglie che si possono realizzare grazie ad una tecnologia che è interamente italiana. Così che anche la Provincia di Roma, come abbiamo detto all'inizio, è stata convinta della bontà di questa strada tanto da aver stanziato 28 milioni di euro per la costruzione sul suo territorio, di due di questi impianti di recupero e riciclo. Niente inceneritori, dunque per i fortunati cittadini amministrati dal presidente Nicola Zingaretti!

Oltre tutto la validità del "metodo Poli" è stata attestata anche a livello scientifico, basti considerare al riguardo che solo pochi giorni fa sono state discusse alla Sapienza di Roma ben tre tesi di laurea, con la stessa Poli come relatrice, che hanno suscitato un enorme interesse.

Sindaci, presidenti e assessori sono dunque avvertiti, qualora perseverassero ostinatamente sulla strada degli inceneritori, dovranno sapere che i cittadini presenteranno il conto, perché scegliere la strada della SICURA NOCIVITA' quando può essere evitata NON PUO' ESSERE PERDONATO A NESSUNO!

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