Saldi di fine stagione

di Barbara Fois - Liberacittadinanza - 10/12/2010
Non c’è fine al degrado e alla vergogna nella vita politica di questo paese: il mercato delle vacche in parlamento è al culmine e se ne vedono gli effetti. Ha ragione chi si chiede se in queste compravendite ci siano gli estremi per un reato di corruzione. Ma c’è molto di più, perchè non è in gioco solo la fiducia al governo, ma la democrazia stessa, il vivere civile di questo paese.

Uno spettacolo vergognoso. Quella gente corrotta che si sta vendendo a Berlusconi è uno spettacolo veramente ignobile. Indegno di parlamentari, di persone che dovrebbero rappresentare gli interessi dei cittadini e non i propri. E tutto questo schifo davanti a noi elettori, come fossimo ciechi, sordi, scemi e non vedessimo, non sentissimo, non capissimo.

Questa è la cosa più spaventosa: ormai l’avidità li ha accecati e sono andati al di là della dignità e del rispetto di sé, al punto di farsi vedere davanti a tutti per quello che sono: gente in vendita, senza un minimo di pudore e di ritegno. Scelti non si sa come, ma evidentemente non per le loro qualità morali ed entrati così in parlamento per grazia dei loro capibastone e non dei cittadini, non rispondono ormai nemmeno più a quelli, ma al padrone che gli lancia il boccone migliore.

C’è stato perfino chi ha parlato di un prezzario: si va da un minimo di 350mila euro fino a 500mila e tutto sciorinato così, davanti a noi cittadini attoniti, davanti alle famiglie che non arrivano a fine mese, davanti ai giovani senza fututro, davanti alla scuola dissestata, davanti alle macerie dell’economia, davanti a un paese di licenziati, cassaintegrati, precari e diseredati. Davanti a noi che ci facciamo il mazzo ogni giorno per vivere e che vediamo i nostri figli senza possibilità di realizzarsi in questo paese. VERGOGNA!!!

Noi dobbiamo aspettare a vedere come voteranno e chi e poi fare un elenco dei loro nomi e impararlo a memoria, perché qualsiasi sia il nostro orientamento politico non dobbiamo dare in futuro MAI più il nostro voto a una lista che li veda compresi.

Uno di questi folgorati da ripensamenti repentini e quanto mai opportuni, tempo fa ha detto che era stato contattato e gli avevano promesso di pagargli il mutuo. Cos’è, non ce la fa a pagarlo con quello che prende al mese?? E che dovrebbero fare quelle famiglie di licenziati e di cassa integrati che hanno il mutuo, dei figli da mantenere e da sfamare? BASTA!!!

Basta con questa gente marcia, egoista, immorale. Basta con questo paese di cialtroni e di corrotti. Qui si sta combattendo una battaglia che va molto al di là di un voto di fiducia, qui ci stiamo giocando la libertà, la democrazia, la dignità e la credibilità davanti al mondo. Ma chi volete che voglia avere a che fare con un governo che platealmente si compra i voti per continuare ad avere il potere ( non a governare, sia chiaro, che è cosa diversa e più nobile)? Che affidabiltà può avere a livello internazionale?

Il mondo ci guarda con pietà e disprezzo e noi continuiamo a lasciarci massacrare da una banda di predoni. Guardate cosa vogliono fare della RAI, dell’informazione pubblica: la vogliono distruggere come hanno distrutto la scuola e l’Università pubbliche, e qualsiasi cosa che sia un servizio per i cittadini, compresa la polizia, che infatti è andata a manifestare davanti alla casa di Berlusconi ad Arcore.

L’obiettivo è privatizzare tutto: dall’acqua, all’istruzione, alla sanità, alla polizia, per controllare e spremere i cittadini fino all’osso, tagliando la cultura, l’istruzione, la sicurezza e l’informazione, in modo da avere una massa di gente ignorante e inconsapevole da manovrare a piacimento: i nuovi servi della gleba, taglieggiati da mille gabelle e con la benedizione di una chiesa altrettanto marcia e corrotta, e che deve al cavaliere ricche prebende.

Berlusconi e i suoi non fanno che dire che governano perché i cittadini li hanno votati. E nessuno dice che il voto glielo hanno dato due anni fa, credendo stupidamente, ancora una volta, alle promesse fatte dal cavaliere col suo “ghe pensi mì”. Ma dove sono le sue promesse, tutte quelle che ha fatto in questi anni: dalle pensioni che dovevano salire tutte a mille euro al mese, al milione di posti di lavoro? Forse doveva aggiungere “perduti” o tagliati, sarebbe stato finalmente vero. E dov’è Napoli pulita? E L’Aquila ricostruita? Dove sono tutte le cose che il “governo del fare” aveva promesso? In questi anni il cavaliere si è fatto solo i fatti suoi e alla grande. E in tutti i sensi e i modi. E dopo aver risanato i suoi conti, si è fatto delle leggi su misura per non finire in galera. In questi anni ha distrutto il paese sotto ogni aspetto, anche quello morale e disatteso ogni promessa. In questi anni la gente ha potuto misurare la quantità di bugie e millanterie senza senso, come il ponte sullo stretto e la Salerno-Reggio Calabria. In questi anni ha lasciato che l’economia andasse a rotoli e ha permesso che le imprese ricominciassero a trattare gli operai come non accadeva dai primi del ‘900.

E secondo loro i cittadini sono ancora disposti a votarlo? Secondo loro i cittadini sono contenti di quello che NON è stato fatto? Con quale faccia di tolla si appellano al voto popolare, con quale arrogante sicumera parlano in nome di un popolo che hanno truffato e beffato?

Beh, questo, al di là del voto di fiducia che, comunque vada, certo non gli darà la possibilità di continuare a governare – o meglio a NON governare – è il momento di dimostrare che questo paese c’è ancora ed è in grado di distinguere fra bene e male, fra giusto e ingiusto, fra sano e corrotto, fra utile e dannoso.

Questo è il momento di dare un segnale forte che venga proprio da quel popolo che quei cialtroni menzionano tanto a sproposito. E non basta chiedere l’incriminazione per corruzione dei parlamentari venduti e di chi li ha comprati. Noi dobbiamo riprendere nelle nostre mani il potere di decidere chi ci deve governare e di usarlo con discernimento e con oculatezza, senza farci infinocchiare da promesse bugiarde e irrealizzabili.

E cominciamo domani con lo scendere in piazza contro questo regime ripugnante. Contiamoci e vediamo se abbiamo un futuro da uomini o da topi.

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