Segreti della Repubblica, 334 boss senza 41 bis
di Pino Corrias - Il Fatto Quotidiano -
23/06/2012
Sembra uno Stato smandrappato. Ma quando si tratta di custodire un segreto nelle segrete stanze l’Italia ha una sua eccellenza di qualità asiatica, anzi cinese
Per diciannove anni – si è dunque scoperto – i molti governi di
sinistra, di centro e di burlesque, hanno tenuto nascosto che 334 boss
mafiosi, nell’autunno del 1993, vennero svincolati dal carcere duro del 41 bis, grazie a una “mancata proroga” siglata dall’allora ministro di Grazia e Giustizia, Giovanni Conso.
Utile a dare un “segnale positivo di distensione”, come parte della trattativa ultra segreta tra lo Stato e la mafia.
Per
diciannove anni non se n’è accorto nessun magistrato. Nessun giornale.
Nessun cronista. Nessun investigatore. Nessuna Commissione inquirente.
Nessuna opposizione. Tutti partecipando – nei diciannove anniversari di
ogni strage, quelle di
Falcone e Borsellino in primis –
a una commozione di copertura. Perché anche la retorica delle corone
fiorite, delle bandiere a lutto, dei pennacchi schierati, dei messaggi
ai parenti,
serviva a occultare
l’indicibilità del
segreto. Che non serve solo a nascondere. Ma anche a rinsaldare legami e
ricatti. Dai punti più oscuri dello Stato, fino al colle più alto.