Sulla situazione italiana

di FRANCESCO VILLA - 08/12/2011
Lettera inviata al Commissario Europeo JAOQUIN ALMUNIA

Alla c.a.
Segreteria
BLANCA HUERGO GONZALO
Con la preghiera di inoltrare al
Commissario europeo
JAOQUIN ALMUNIA
 
Prendendo spunto dalle Sue considerazione sul DPEF del Governo italiano, vorrei focalizzare la Sua attenzione su alcuni punti che i bilanci degli stati non possono evidenziare e che i politici non osano dire.


SISTEMA PENSIONISTICO
 
Cause fondamentali deficit previdenziale:
- Ammortizzatori sociali: "  Indennità di disoccupazione,   cassa integrazione,   indennità di malattia,   indennità di maternità etc.".
-Prepensionamenti
-Pensioni baby 
-pensioni "d'oro"
-Svariegati fondi pensionistici per categorie di professionisti

 

Anomalia fondamentale del sistema pensionistico italiano è che all'INPS (principale ente erogatore di pensioni) qualche decennio fa, sono  state attribuite le competenze di stato sociale (invalidità civile, assegni familiari etc.) e le prestazioni a sostegno del reddito (cassa integrazione,    disoccupazione,    indennità di malattia e maternità etc.).
Il bilancio del principale ente erogatore di pensioni di nessun paese al mondo (neanche il Suo egregio Commissario ) potrebbe sostenere il peso "degli ammortizzatori sociali" senza  conseguenze "devastanti" per lo stesso.
Semplificando:"Si usano i contributi dei lavoratori INPS per sostenere i costi per gli ammortizzatori sociali".
Le principali aziende italiane negli ultimi decenni hanno "saccheggiato" il bilancio Inps utilizzandolo per "mettere in cassa integrazione" i propri operai, oppure per prepensionare i propri dipendenti in esubero, allorquando si sono trovate in difficoltà, scaricando sul bilancio Inps il loro costo (queste operazioni, peraltro, favorite ed agevolate dai vari governi italiani).
Altra causa è stata che, fino a circa vent'anni fa in Italia, i dipendenti statali potevano accedere alla pensione dopo  15  anni 6  mesi  ed 1  giorno di lavoro!!( i cosidetti pensionati baby).
 
Attualmente, con la legge "Maroni" alcune categorie di lavoratori possono andare in pensione a:
-57 ANNI    militari dell'esercito, dell'aviazione della marina;   giornalisti;   personale di volo delle     compagnie aeree.
-59 anni     Notai, avvocati, geometri, architetti, ingegneri,   veterinari.
-60 anni     Poliziotti,  carabinieri ed autoferrotranvieri viaggianti.
Questa è ingiustizia inaccettabile nei confronti degli altri lavoratori.
 
Fondi perennemente in deficit

 

A titolo d'esempio:
-Il fondo per il clero è perennemente in deficit:"Ogni anno accumula un disavanzo di ca. 70 Mld di euro, attestando a fine 2005  un deficit di 1.339 Mld di euro". Gli appartenenti al clero sono circa 30.000 (nessun stato in europa può vantare tanti religiosi come lo stato italiano)
-Il fondo per i dirigenti è costantemente passivo perché i contributi pensionistici dei dirigenti non sono adeguati rispetto alle loro pensione.  Fino a qualche tempo fa la pensione si calcolava sull'ultimo stipendio lordo, pertanto era prassi comune aumentarlo in modo abnorme nell'ultimo anno di lavoro. L'ex fondo INPDAI è stato "assorbito" dall'INPS, nell'anno 2003 (governo Berlusconi)quando il saldo ha iniziato ad andare in "rosso".
Queste categorie in Italia sono considerate intoccabili. 
 
Se si continua, sbagliando, a considerare l'innalzamento dell'età media degli italiani la   sola causa del deficit previdenziale, l'unica prospettiva è di  innalzare continuamente   l'età pensionabile  ( ora a  62 anni, poi a 67, poi a 72, 80 e così via.)
 
Signor Commissario si faccia fornire dall'Istituto delle statistiche (ISTAT) la vita media dei lavoratori iscritti all'Inps e vedrà che la loro vita media  non è poi così alta come invece si dice e si crede.
 
LA SOLUZIONE:


-SCORPORARE DALL'INPS LA VOCE " AMMORTIZZATORI SOCIALI"
-AUMENTARE LE CONTRIBUZIONI PENSIONISTICHE AI LAVORATORI I CUI  FONDI SONO PERENNEMENTE IN DEFICIT

-UNIFICARE I FONDI PENSIONE IN UN UNICO FONDO PENSIONISTICO
 
 
SISTEMA ITALIA
Premesse fondamentali dalle quali non si può prescindere nel valutare la situazione finanziaria del paese sono le seguenti:
-MALAVITA ORGANIZZATA. La presenza delle più forti organizzazioni malavitose che sono un "cancro" e   freno  insormontabile   per la nostra economia.  Gli altri paesi europei non hanno questo elemento "devastante"; Gli affiliati conosciuti sono circa 20.000 persone;" il giro d'affari annuo" è di 200 Mld di euro annui.
-EVASIONE FISCALE. Nessun paese europeo ha un'evasione fiscale  alta come quella italiana. Nell'ultimo anno è stata stimata in 270 Mld di euro ; 40 Mld di euro di evasione dell'IVA. Le conseguenze sono terrificanti sui conti pubblici.  Solo lo 0.8% dei lavoratori italiani dichiara un reddito superiore ai 100.000 euro annui.   Solo il 20% delle società di capitale chiude il bilancio di esercizio in attivo
-LAVORO "SOMMERSO". Sono tantissimi, come in nessun paese europeo, i lavoratori non in regola.  Molte aziende pagano le ore di straordinario fuori busta paga. Le conseguenze sono il mancato versamento dei contributi per svariati milardi di euro.      
-COSTO DELLA POLITICA.  I politici italiani sono i più numerosi ed i meglio pagati d'Europa. Vivono di "politica" circa 700.000 persone con un costo per il bilancio italiano di 4,5 Mld di euro annui.  Il parlamento italiano ha il più alto tasso europeo di parlamentari condannati con sentenze definitive.


-SPRECO DENARO PUBBLICO. Sono tantissime le opere pubbliche iniziate e mai finite: "Ospedali, impianti sportivi, ponti, strade, palazzi, uffici, abbandonati al degrado". Al costo di tanti, tanti, tanti miliardi di euro.

 
LA SOLUZIONE
Lotta fortissima e dura    contro    l'evasione    fiscale    e    lavoro    sommerso   per riavvicinare il sistema italia agli standar europei. Per la malavita organizzata non ci sono soluzioni .   Dimezzare i costi della politica e diminuire lo spreco di denaro pubblico.
 
Ultima osservazione:" In Italia abbiamo gli stipendi più bassi d'Europa, i carburanti più cari,il gasolio da riscaldamento più caro, la bolletta energetica più cara,le tariffe telefoniche più care, i conti correnti bancari più cari, le tasse più alte, le pensioni minime sono di 500 euro mensili, etc.etc.".


L'UNIONE EUROPEA dovrebbe dare delle direttive a supporto delle soluzioni indicate. Non è possibile chiedere sempre e solo ai lavoratori dipendenti sacrifici, lacrime e sangue. 

 

Cordialmente.

FRANCESCO VILLA

villafra60@hotmail.com

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