NOG8 INBICI: 2-4 luglio 2009

di nog8.inbici@tiscali.it - 21/06/2009
Proponiamo un evento politico di cui protagonisti siano cittadini e cittadine con i loro problemi quotidiani: un percorso attraverso alcuni paesi della Sardegna usando la bicicletta come mezzo di locomozione: Decimoputzu, Samassi, Pabillonis, Santa Giusta e Nurachi.

Che cosa è il G8?

E’ un organismo di potere che pretende di rappresentare anche il resto del mondo senza aver avuto nessuna investitura democratica; una riunione dei leaders di 8 paesi (i più ricchi e potenti paesi occidentali + Giappone e Russia) per decidere come spartirsi  le  risorse energetiche del pianeta e tenere alto il tenore di vita dei paesi che rappresentano, a scapito dei paesi poveri e attraverso ogni strumento politico e bellico.


Chi siamo e cosa vogliamo?

 Siamo per la pace e lo smantellamento delle servitù militari, per la giustizia, la cooperazione, il benessere, l’autodeterminazione dei popoli.

Siamo per il sostegno ad economie sostenibili e per il potenziamento delle risorse locali,  per lo scambio e l’ autosufficienza alimentare.

Siamo per un ambiente sano e non inquinato, per le energie pulite e contro le centrali nucleari.

Siamo contro le politiche neoliberiste e le guerre in atto  oggi nel mondo e contro quelle prevedibili per il domani

Proponiamo un evento politico di cui protagonisti siano cittadini e cittadine con i loro problemi quotidiani:  un percorso attraverso alcuni paesi della Sardegna usando la  bicicletta come mezzo di locomozione: Decimoputzu, Samassi, Pabillonis, Santa Giusta e Nurachi.

Scopi della pedalata: manifestare per far sentire la voce dei piccoli, le esigenze dei singoli popoli, i bisogni delle collettività schiacciate dal liberismo costruendo dal basso la democrazia partecipata, coniugando globale e locale.

 

Perché la bicicletta

 

La bici è il veicolo dal maggior rendimento energetico che si conosca attualmente e tuttavia è un mezzo efficace e veloce. Allo stesso tempo  la bici è un mezzo povero,  è economica, è alla portata di tutti; occupa poco spazio,  ha bisogno di poca manutenzione, è silenziosa.

 E’ il mezzo di locomozione più diffuso nel mondo, anche e soprattutto nei paesi poveri.

E’ un mezzo ecologico, un veicolo che non inquina, rispettoso della natura e delle persone.

Insomma, è un veicolo amico, a dimensione umana e realmente  democratico.

 

Concretamente e simbolicamente, la bici è  un mezzo accessibile a tutti per mettersi in movimento e manifestare contro i pochi che vogliono decidere per il mondo intero

 

Vogliamo attraversare alcuni territori della Sardegna in bicicletta e fermarci a parlare con le popolazioni e le Amministrazioni che ci accolgono: sarà per i pedalatori una possibilità di conoscenza e  di scambio reciproco.

Vogliamo esprimere ai popoli in guerra la nostra solidarietà, contro l’idea (e le pratiche) secondo cui i problemi si risolvono con la guerra e i conflitti armati.

 

Il percorso

 

Il percorso sarà costituito da 2 tappe con soste intermedie per rifocillarsi, conoscersi, confrontarsi

Ad ogni fermata si proporranno materiali informativi e si cercherà un confronto con le popolazioni, con specifica attenzione ai problemi  del territorio.

 

Prima tappa, giovedì 2 luglio:  Cagliari - Samassi (Km. 40, dislivello  100 m.) sosta intermedia a Decimoputzu);

Seconda tappa,  venerdì 3 luglio   Samassi – Nurachi (Km. 73, dislivello 35 m.) soste intermedie a Pabillonis e a S. Giusta;

N.B. Si può partecipare con biciclette proprie o, se si vuole, con biciclette prese a noleggio, preventivamente, dalla nostra organizzazione.

 

Il giorno Sabato 4 luglio Convegno di dibattito e approfondimento a Nurachi. Il convegno è rivolto alle popolazioni del territorio e a quanti siano interessati alla costruzione di una società e di un’economia sostenibile e rispettosa dei diritti di tutte e tutti..

Gli amministratori di Nurachi, Samassi, Decimoputzu, Pabillonis e S. Giusta sono invitati a portare al convegno il loro contributo  di esperienza e conoscenza.

[diversi aspetti organizzativi relativi al Convegno sono ancora da definire]

 

 COSTI e informazioni logistiche: La manifestazione sarà autofinanziata da ciascuno dei partecipanti.

 

Per i pasti e il pernottamento si conta sulla collaborazione di Associazioni, Comitati, Amministrazioni che operano nei vari Comuni. L’organizzazione prevede posti letto e pasti, sani ed economici, possibilmente con prodotti locali, in modo da rendere possibile la partecipazione anche a chi non ha grandi possibilità.

Si mangerà collettivamente in modo autogestito e si alloggerà in  tenda e/o in sacco a pelo e/o in spazi messi a disposizione dai paesi  ospitanti.  Su richiesta e quando possibile,  si potrà pernottare, previa prenotazione e con costi aggiuntivi, in pensioni private o B&B (da concordare con l’organizzazione). Un automezzo al seguito porterà il bagaglio dei partecipanti regolarmente iscritti (circa 10 Kg. ciascuno) .

Ciascun partecipante prima della partenza dovrà assicurarsi della buona funzionalità della propria bici e dovrà attrezzarsi almeno di kit per la sostituzione di una camera d’aria.

 

Un po’ di storia recente

 

2001- Genova  (zona rossa,  scuola Diaz, piazza Alimonda, Bolzanetto)

 

Bici g8  da Milano a Genova in bicicletta, attraverso 5 tappe,  per manifestare lungo il percorso (Pavia , Voghera e altre località) contro questo vertice illegittimo e portatore di violenza, diretta e indiretta).

Nel 2008 a La Maddalena viene smantellata la base USA.

Rimangono, a carico dei cittadini de La Maddalena e della Sardegna  le scorie lasciate in eredità dagli USA, che devono essere smaltite: le bonifiche a terra (S. Stefano)  e a mare sono tutte da rilevare e quantificare, perché i cittadini possano finalmente fruire del territorio, senza ulteriore pericolo per la propria salute.

2009:  il G8, previsto  a La Maddalena, viene dirottato dalla Sardegna in Abruzzo (salvo ripensamenti in alto loco)

 

Organizzazione a  cura del Cagliarisocialforum – www.Cagliarisocialforum.it

Contatti: nog8.inbici@tiscali.it

Referenti: Andrea Olla e Pinella Depau : via Goldoni 68 Cagliari  Tel. 070/488780

indirizzo skype: olladepau;  e-mail pinella.depau@tiscali.it

 

 

 


  

Perché in televisione non vengono date queste notizie?

 

La televisione e i giornali non raccontano quello che succede. Ci sono informazioni che non vengono date perché, come diceva Antonio Gramsci: “La verità è sempre rivoluzionaria”. Abbiamo raccolto qui alcune notizie su quattro temi, acqua, cibo, energia e lavoro, che ci sono sembrate importanti per una riflessione. In alcuni casi non viene citata la fonte ma una semplice ricerca su internet può fornire materiale a volontà sul tema trattato. Ulteriori informazioni “in pillole” si possono reperire su: http://www.cagliarisocialforum.it/documenti/altri_materiali/dati_secchi.html

Se hai informazioni di questo tipo da aggiungere alle nostre mandale al nostro sito.

Il social forum non è un partito politico. Siamo cittadini che temono che la  democrazia come l'avevamo immaginata sia in grave pericolo e che il mondo abbia bisogno dell'aiuto di tutti per uscire dal pericoloso tunnel nel quale ci siamo cacciati.

www.cagliarisocialforum.it

 

 

 

ACQUA

 

Le acque minerali possono contenere 5 volte più arsenico dell'acqua del rubinetto e 40 volte più manganese Sulle etichette delle acque minerali troviamo la data di scadenza ma raramente la data di imbottigliamento. (www.altroconsumo.it)

Gli italiani sono i primi consumatori d'acqua minerali al mondo. Solo il 40 % beve l'acqua del rubinetto. (www.contrattoacqua.it)

Quasi un italiano su due beve acqua minerale. 155 litri di acqua a testa ogni anno. In Olanda ne consumano 17. Quasi la totalità degli italiani sotto i 14 anni usa l'acqua del rubinetto solo per lavarsi. Campagna “Acqua bene comune dell'umanità”

I sardi preferiscono l'acqua minerale ma nelle acque imbottigliate possono trovarsi tracce di arsenico, cadmio, nichel, cromo trivalente, nitrati. Grazie alla legge Sirchia (2004) non è necessario segnalarle in etichetta mentre ci sono rigidi limiti per l'acqua che esce dal nostro rubinetto. Campagna “Acqua bene comune dell'umanità”

La Nestlé vende: Claudia, Limpia, Giulia, Levissima, Recoaro, Panna, Pejo, Perrier, San Bernardo, San Pellegrino, Vera, Giara, Sandalia.  La Nestlé è accusata di gravissimi comportamenti nel terzo mondo e trasgredisce i codici fissati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. (www.tmcrew.org)

 

Per fare un litro di Coca cola occorrono nove litri di acqua.

(www.tmcrew.org/killamulti/cocacola)

 

Per produrre una bottiglia in PET per l'acqua, occorre tanta acqua quanta ne contiene la stessa bottiglia (http://gestcredit.wordpress.com/2007/12/09/)

Secondo il Comitato Consumatori di Altroconsumo le acque minerali non sono diverse da quelle degli acquedotti ma costano, in media, 330 volte di più.  (www.altroconsumo.it)

In base a un’indagine del 2006, l'acqua dell'acquedotto di Cagliari è risultata una delle migliori d’Italia. Ulteriori informazioni su www.cagliarisocialforum.it

Utilizzare miscelatori d'aria nei rubinetti e nelle docce permette un notevole risparmio nel consumo d'acqua, quasi il 50%, senza che vi sia nessuna apprezzabile differenza rispetto ai rubinetti standard. Hanno un costo di pochi euro, si applicano ai rubinetti miscelando l'aria con l'acqua con una conseguente drastica riduzione del flusso in uscita di quest'ultima. (http://www.ecofuture.it)

 

Ridurre il getto dello sciacquone del water (il consumo standard è di circa 10 litri d'acqua) dato il suo frequente utilizzo permette un consistente risparmio d'acqua. In commercio si trovano dei sistemi con doppio pulsante di scarico corrispondenti a due differenti livelli di scarico, in alternativa si può agire sul galleggiante dello sciacquone in modo da ridurre il livello di acqua contenuto nel serbatoio. (http://www.ecofuture.it)

Lo sciacquone della toilette in un paese occidentale impiega una quantità d’acqua equivalente a quella che, nei paesi in via di sviluppo, una persona impiega mediamente per lavare, bere, pulire e cucinare nell’arco di un’intera giornata. (www.provincia.bologna.it/ambiente)

Uno sciacquone a doppio pulsante (scarico differenziato) fa risparmiare fino a 20 mila litri d’acqua annui. (http://www.ecofuture.it)

Preferire il bagno nella doccia a quello nella vasca, per un bagno nella vasca si utilizzano circa 150 litri d'acqua mentre per una doccia il fabbisogno si riduce a circa 40 litri di acqua. (http://www.ecofuture.it)

 

L'uso di aeratori permette il risparmio di oltre 6000 litri d’acqua annui. (http://www.ecofuture.it)

La chiusura dei rubinetti anche durante l’uso, ad esempio quando ci si rade o mentre si lavano i denti permette un risparmio di circa 40 litri a singola operazione. (http://www.ecofuture.it)

Lavastoviglie e lavatrici a pieno carico permettono un risparmio annuo di oltre 8000 litri d'acqua. (http://www.ecofuture.it)

Chiudere il rubinetto quando non si utilizza l'acqua, ad esempio mentre ci si insapona sotto la doccia o ci si rade. Il rubinetto ha un flusso d'acqua di circa 15 litri al minuto. (http://www.ecofuture.it)

 

Lavare le stoviglie utilizzando una vaschetta dove insaponarle, utilizzare il getto d'acqua solo per il risciacquo. (http://www.ecofuture.it)

Utilizzare lavastoviglie e lavatrici a pieno carico e a basse temperature (30°) consente un forte risparmio d'acqua. (http://www.ecofuture.it)

Per lavare un automobile con il tubo di gomma si impiegano in media 500 litri d'acqua (www.provincia.bologna.it/ambiente)

Il 40% dell'acqua che entra nelle condotte idriche si perde per strada e non arriva nelle case. (Federparchi)

Perdita di un rubinetto (una goccia/secondo) : 300 millilitri/ora ovvero 2.628 litri/anno - Perdita di uno sciacquone : fino a 15 litri/ora (www.nuoveacque.it)

Nella morte per sete, dapprima la testa comincia a girare, la pelle diviene secca, compare un po' di febbre. Poi la lingua si gonfia e non si riesce più a deglutire, la pelle si spacca, la febbre sale, il sistema nervoso perde la capacità di controllare il ritmo del respiro e il battito del cuore, sopraggiunge il coma e quindi la morte. Attualmente ogni 15 secondi un bambino muore per mancanza d'acqua.

Ogni italiano consuma 215 litri d'acqua al giorno ma ne consuma trenta volte di più se consideriamo quella che c'è voluta per produrre ciò che mangiamo e indossiamo. Sono più di 6.500 litri d'acqua al giorno a testa. E' il valore più altro al mondo dopo quello degli Stati Uniti. Corriere della Sera - 28 agosto 2008

Una dieta vegetariana comporta un consumo nella produzione del cibo di 2.000 litri d'acqua al giorno. Mangiando carne si può arrivare a 5.000 litri al giorno.

Corriere della Sera - 28 agosto 2008

L'Italia è il terzo consumatore di acqua pro capite dopo Emirati arabi e Messico. La media di consumo mondiale è di 28,88 litri a persona. Per l'Italia è 202,5 litri a persona. Corriere della Sera - 28 agosto 2008

Da una ricerca di Unioncamere, dal 1998 al 2007, con la privatizzazione dei servizi pubblici (acqua, gas, luce, trasporti, etc.), le tariffe dell’acqua sono aumentate del 44,6%, quelle dei rifiuti del 49,6%, quelle del gas del 37,8%, quelle dell’energia elettrica del 28,7%, quelle dei trasporti urbani del 30,4.

http://www.ilmanifesto.it/argomenti-settimana/articolo_8f4310883795dd42a43738cce9a45af3.html

 

Cucina: Tenere in frigorifero l’acqua da bere anziché fare scorrere l’acqua dal rubinetto per raffreddarla - Lavare la frutta e le verdure in un contenitore - Non usare acqua per scongelare gli alimenti surgelati, prelevarli dal congelatore la sera precedente - Avviare la lavastoviglie solo quando è completa

Water:   Installare l’attrezzatura  che preveda doppio  flusso 6/3 litri nel WC - Ciascun italiano che usa il water 3 volte al giorno,consuma in media 13140 lt di acqua potabile all’anno che va nella fogna  mentre 1 abitante su 5 del mondo non ha accesso all’acqua potabile né per bere né per mangiare

Elettrodomestici: Da alcuni anni è stato introdotto a livello europeo l’obbligo dell’etichettatura energetica degli apparecchi, dove viene indicato il consumo in base a sette fasce, dalla A (basso consumo) alla F  (Altroconsumo).

Le lavatrici e le lavastoviglie dovrebbero essere scelte di classe “A” e tali da consumare 60 litri contro i 100 litri delle tradizionali lavatrici e lavastoviglie che consumano 14 litri di acqua contro i 30-40 litri.

Quando facciamo una frittura non dobbiamo buttare l'olio nel lavandino o nel water. E'necessario aspettare che si raffreddi e collocarlo in bottiglie di plastica o altri contenitori e metterli nella spazzatura. Un litro di olio rende non potabile circa un milione di litri d'acqua, quantità sufficiente per il consumo di acqua di una persona per 14 anni.

 

 

 

ENERGIA/NUCLEARE

 Nel mondo, per produrre una quota insignificante di elettricità (il 6% di quanta ne viene consumata) si genera una quantità e qualità di inquinamento incalcolabile ed eterno. Ogni giorno vengono rilasciati nell'ambiente radionucleidi, invisibili particelle dannose per la salute e la natura. Tuttora anche dai siti nucleari italiani.

 http://www.associazionericerca.it/Forum/Energia-Ricerca/Energia-nucleare

 

La piana di Cirras, tra Santa Giusta e Arborea, era stata proposta dal Pdl, nella recente campagna elettorale per le politiche, tra i siti in grado di ospitare una delle future centrali nucleari. La Sardegna è infatti la regione geologicamente più vecchia d' Italia. Le centrali nucleari richiedono inoltre disponibilità di grande quantità d'acqua, che verrebbe garantita dalla diga Eleonora d'Arborea.

http://lanuovasardegna.gelocal.it/dettaglio/centrali-nucleari-avanza-lipotesi-cirras/1479432


I costi del greggio, oramai alle stelle, e la richiesta di energia alternativa, sono i fattori che stanno condizionando le scelte dell'esecutivo di centrodestra, nonostante il «no» degli italiani al nucleare nel referendum del 1987.

La centrale nucleare sarebbe vicina allo stagno di Santa Giusta che già non gode di buona salute. Molto vicino c'è il comprensorio di Arborea, in quel Campidano campione di zootecnica che ha realizzato la sua fortuna grazie alla produzione del latte. E infine, la centrale sorgerebbe a pochi chilometri dal Golfo di Oristano, tra Capo Frasca (servitù militare in smantellamento) e la delicata area marina del Sinis.

Il precedente governo Berlusconi - lo ricordano tutti - aveva ipotizzato di stipare le barre radioattive proprio nelle profonde miniere del Sulcis. Oggi c'è il rischio concreto che le miniere di Buggerru, di Masua, forse di Ingurtosu, possano diventare veramente la pattumiera per le scorie radioattive delle nuove centrali che il governo si appresta a realizzare.

http://lanuovasardegna.gelocal.it/dettaglio/centrali-nucleari-avanza-lipotesi-cirras/1479432

 

La Sardegna è l’area italiana migliore per la costruzione di centrali nucleari, perché è la più stabile dal punto di vista sismico». E' quanto detto dal Presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) davanti alla commissione Territorio e ambiente del Senato. (Il Sardegna, 5 marzo 2009)

Il no di Ugo Cappellacci al nucleare, spiega la parlamentare Caterina Pes, a nulla potrebbe valere, in quanto il disegno di legge sull'energia, gia' approvato dalla Camera lo scorso 4 novembre e ora in discussione al Senato, prevede che le decisioni di collocare centrali e impianti di stoccaggio delle scorie possano essere assunte anche contro il parere delle regioni.

L'uranio, utilizzato nelle centrali, si avvia rapidamente a diventare troppo costoso. Negli ultimi 15 mesi il prezzo per libbra è salito in modo impressionante passando da 37.50 dollari per libbra nel gennaio 2006 a 113.00 dollari per libbra nell'aprile 2007

http://www.archivionucleare.com/index.php/2008/02/19/kazakhistan-aumento-estrazione-uranio/

Già oggi, la quantità di uranio estratto non è sufficiente per le 400 centrali nucleari operanti nel mondo, rendendo necessario l’impiego delle scorte accumulate negli anni, che, a questo ritmo, si esauriranno nel 2015. Lasciando immutato il numero di centrali atomiche e utilizzando anche l'uranio che costerebbe di più estrarre si arriverebbe al massimo al 2070.

http://qualenergia.it/view.php?id=668&contenuto=Articolo

 

Considerando che negli ultimi anni in tutto in mondo il petrolio viene utilizzato per lo più dal settore trasporti con una domanda particolarmente rigida, l’aumento di produzione di energia nucleare ridurrà di pochissimo le emissioni di CO2.

http://www.agienergia.it/Analisi.aspx?idd=36&id=68&ante=0

 

La costruzione di una centrale nucleare normalmente supera del 300 % il budget previsto. Anche in un mercato totalmente liberalizzato come quello degli Usa, il governo ha stanziato forti sussidi economici perché nessun privato è disposto a investire nel nucleare da oltre venti anni.

http://www.greenpeace.org/italy/ufficiostampa/comunicati/costi-nucleare

 

Una recente analisi condotta dal World Energy Council ha mostrato che i tempi per completare la costruzione di reattori nucleari è aumentato da 66 mesi a 116 mesi (quasi dieci anni). Questi ritardi enormi evidenziano il fatto che l'energia nucleare contribuirà troppo poco e troppo tardi alla sfida per affrontare il cambiamento  climatico.

http://www.greenpeace.org/italy/ufficiostampa/comunicati/costi-nucleare

 

Attualmente la messa in rete di energia da un impianto nucleare richiede in media 12 anni. Troppo tardi sia per sostituire il petrolio sia per evitare il riscaldamento globale.

http://tekweb.blogspot.com/2008/03/centrali-nucleari-costi-e-tempi-di.html

 

Nell’Unione Europea ogni anno vengono prodotti circa 40.000 m3 di rifiuti radioattivi. Una parte di questi ha una radioattività che impiega da migliaia a centinaia di migliaia di anni per decadere e rappresenta una bomba ad orologeria in caso di movimenti tellurici o infiltrazioni d'acqua.

http://tekweb.blogspot.com/2008/03/centrali-nucleari-costi-e-tempi-di.html

 

A 50 anni dalla realizzazione della prima centrale non c’è un solo paese che abbia realizzato un sito definitivo per le scorie ad alta radioattività, in grado di garantire cioè sicurezza necessaria per alcune decine di migliaia di anni.

http://qualenergia.it/view.php?id=668&contenuto=Articolo

 

Si parla tanto dell’affidabilità dei reattori di nuova generazione ma per adesso sono per lo più chiacchiere: Reattori di generazione III: l'unico esistente sta in Giappone; Reattori di generazione III+: Nessuno; Reattori di Generazione IV: Nessuno

http://www.greenpeace.org/raw/content/italy/ufficiostampa/file/costi-economici-nucleare-sintesi.pdf

 

In Francia, solo a luglio del 2008, si sono avuti cinque incidenti. Secondo Greenpeace, ogni anno in Francia ci sono 942 incidenti atomici.

http://ecoalfabeta.blogosfere.it/2008/07/problemi-nucleari-in-francia-e-siamo-a-cinque.html

 

L’incidente alla centrale nucleare di Černobyl', Ucraina, avvenuto il 26 aprile 1986, provocò una nube di materiali radioattivi. Secondo Greenpeace, fino a 6 milioni di decessi su scala mondiale nel corso di 70 anni, si possono far risalire a quel disastro.

http://it.wikipedia.org/wiki/Chernobyl

 

Sul territorio italiano cade ogni anno energia solare equivalente a 300 miliardi di barili di petrolio, ovvero circa 1.000 volte il consumo di petrolio italiano. Questa energia, non è soggetta a esaurimento e nemmeno a problemi strategici e politici.

http://aspoitalia.blogspot.com/2007/11/aspo-italia-sullenergia-nucleare.html

 

Un dossier di Legambiente dell’agosto 2008 dichiara che il nucleare rappresenta «la principale voce di spesa della ricerca italiana in campo energetico», assorbendo «negli ultimi 15 anni il 53% dei fondi, contro il 9% per le rinnovabili». Ogni anno i cittadini italiani, tramite le bollette, pagano circa 150 milioni di euro per finanziare la SOGIN (Società gestione impianti nucleari). (il manifesto del 10/8/08)

Il Trattato di Non Proliferazione (Tnp) sancisce per tutti i paesi il diritto di sviluppare programmi nucleari civili e per gli stati nucleari il dovere di cooperare al loro sviluppo. Altri paesi lo hanno fatto senza che vi siano state rimostranze: il Brasile (che ha sviluppato fino agli anni `80 programmi nucleari militari) sta realizzando la tecnologia per arricchire l'uranio, e ha in programma addirittura di commercializzarlo.

http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/05-Febbraio-2006/art38.html

 

Fu Washington ad offrire allo Scià un programma di centrali nucleari, con la prospettiva di realizzare anche la bomba. Ed è sconcio che a trattare con l'Iran per la Ue siano Gran Bretagna e Francia, che sono in stato di clamorosa violazione del Trattato di Non Proliferazione (Tnp) non avendo ottemperato all'obbligo di disarmo nucleare, e la Germania, che può realizzare la bomba in tempi brevissimi.

http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/05-Febbraio-2006/art38.html

 

 

 

ALIMENTAZIONE

 I consumatori occidentali utilizzano 1 tonnellata di derrate alimentari l'anno: 90 Kg. per il consumo diretto, i rimanenti 910 Kg. quale mangime per produrre carne, latte ed uova. Siamo di fronte ad una produzione di energia alla rovescia; per una caloria di cibo animale occorrono fino a 20 calorie di alimenti vegetali: per produrre 1 Kg. di carne occorrono mediamente 10 Kg. di cereali e 3.000 litri d'acqua.

II 50% dei cereali ed il 75% di soia prodotti nel mondo vengono utilizzati per nutrire animali che vengono mangiati nei paesi occidentali anziché essere utilizzati per nutrire milioni di persone sottoalimentate.

Il mondo occidentale utilizza il 60% dei cereali per nutrire gli animali da allevamento. L'Europa importa milioni di tonnellate di alimenti vegetali per nutrire le sue stalle intensive. Un vitello necessita di 13 Kg di grano e soia per aumentare di un solo chilo. Campagna "Contro la fame un'altra alimentazione è possibile"

Dieci milioni di ettari di terreni del Sud del mondo sono destinati alla produzione di alimenti per gli allevamenti animali che potrebbero invece sfamare più di otto miliardi di esseri umani.

Ogni anno, solo in Italia, si "consumano" più di 700 milioni di animali provenienti da allevamenti intensivi, disastrosi da un punto di vista ambientale e veri e propri lager di sofferenza animale. I fenomeni "mucca pazza", "polli alla diossina", etc. sono la "naturale" conseguenza di questo tipo di allevamento.

Se si riducesse drasticamente il consumo di alimenti di origine animale, si risparmierebbero quei cereali, soia, legumi, terra, acqua ed energia necessari per sfamare coloro che non hanno a disposizione neanche una tazza di cereali al giorno.

Allevare animali per cibo richiede più di un terzo di tutte la materie prima e carburanti fossili dell'occidente. Produrre un singolo hamburger richiede carburanti fossili sufficienti a far funzionare per 20 ore un computer o per illuminare una stanza per 100 ore.

L'attuale modello alimentare é sostenuto da poche multinazionali che producono semi, pesticidi, ormoni e anabolizzanti, allevano e macellano animali, controllano la distribuzione e l'immagine del prodotto carne. Mentre nel nord dei mondo le emergenze sanitarie sono rappresentate da obesità e da patologie legate al consumo eccessivo di carne, il Sud del mondo si vede sottrarre alimenti vitali per la sopravvivenza.

Il pianeta fornisce cereali a sufficienza per dare ad ogni essere umano una razione quotidiana di 3000 Kcal e circa il doppio dei suoi bisogni ottimali di proteine. Chi non dispone di 2000 Kcal soffre di sottonutrizione. Il 35% dei cereali viene invece dato da mangiare agli  animali di cui solo una parte dell'umanità può nutrirsi.

L'attuale modello alimentare é sostenuto da poche multinazionali che producono semi, pesticidi, ormoni e anabolizzanti, allevano e macellano animali, controllano la distribuzione e l'immagine del prodotto carne. Mentre nel nord dei mondo le emergenze sanitarie sono rappresentate da obesità e da patologie legate al consumo eccessivo di carne, il Sud del mondo si vede sottrarre alimenti vitali per la sopravvivenza.

Nel 2025 ci saranno 10 miliardi di individui. Bisogna scegliere se continuare a produrre alimenti per ingrassare gli animali oppure cibo per gli esseri umani. Gli scienziati sono concordi nel dire che è tecnicamente possibile nutrire tutta l’umanità (a patto che questa sia vegetariana) e che la fame nel mondo non è una questione di produzione ma di distribuzione delle risorse.

I paesi del 3° Mondo dipendono da quelli ricchi per una parte sempre maggiore del loro approvvigionamento di derrate alimentari: il 60% degli aiuti alimentari nel terzo mondo vengono dai paesi occidentali. In un mercato veramente libero i paesi del sud potrebbero produrre il loro cibo ma le sovvenzioni ai produttori occidentali alterano pesantemente il mercato e invadono i mercati poveri con la sovrapproduzione scoraggiando la produzione dei cereali tradizionali locali.

Occorrono 7 calorie vegetali per produrre una sola caloria animale, questo vuol dire che in un mondo affamato, nella produzione dell’alimento carneo 6 calorie vanno perse: Un ettaro di terreno utilizzato per la coltura della soia produce 28 volte più proteine (di alto valore biologico) che se fosse utilizzato per l’allevamento bovino.

La maggior parte dei paesi in via di sviluppo (sotto la costante pressione delle multinazionali agroalimentari e zootecniche) opta per la produzione di derrate redditizie, destinate all’esportazione. Così i contadini sono costretti ad estendere sempre più le superfici destinate alle monocolture per poter pagare le importazioni di cereali e le aree destinate alla coltivazione di derrate alimentari umane si restringono sempre più.

Se i paesi industrializzati riducessero gli allevamenti non dovrebbero più importare tanti alimenti per il bestiame di provenienza dai paesi de Terzo Mondo: questi ultimi dovrebbero orientare necessariamente la loro produzione verso alimenti destinati direttamente all’uomo. Il prezzo della terra nei paesi in via di sviluppo si ridurrebbe e i piccoli agricoltori potrebbero tornare all’agricoltura tradizionale e sarebbero in grado di nutrire se stessi e le loro famiglie.

Ogni anno milioni di agnelli vengono immobilizzati, sgozzati e fatti morire lentamente dissanguati. Tre minuti di pura agonia e questo perchè la carne possa essere più bianca, tenera ed appetibile. Quest'anno festeggia Pasqua senza agnello nel piatto. Evita un'inutile strage di innocenti.

L'industria della carne è tra la prime cause di inquinamento delle acque. Gli animali da allevamento producono 130 volte più escrementi che la popolazione umana, 40.000 chili al secondo. Un'industria di 3.000 maiali genera rifiuti solidi equivalenti a quelli di una città di 12.000 abitanti.

L'allevamento di animali per cibo è una delle più gravi cause di deforestazione: le foreste pluviali vengono distrutte a un ritmo di 310.000 km quadrati all'anno per fare spazio agli allevamenti di animali. Il costo ambientale di un singolo hamburger è di mezzo metro quadro di terra.

Campagna "Contro la fame un'altra alimentazione è possibile"

Il 70% delle terre agricole dell'occidente è usato per allevare e nutrire gli animali. Un ettaro di terreno può produrre in un anno 2.500 kg di proteine vegetali, oppure soltanto 200 kg di proteine animali se utilizzato a pascolo o per coltivare cibo per gli animali. Campagna "Contro la fame un'altra alimentazione è possibile"

Allevare animali per cibo consuma più della metà delle risorse idriche del pianeta. Ci vogliono 3.150 litri d'acqua per produrre un solo chilo di carne bovina, mentre ne bastano 200 per produrre un chilo di grano.

Campagna "Contro la fame un'altra alimentazione è possibile"

L'epoca dei granai pieni sta per finire, anzi è già finita. Da ormai 5 anni il mondo mangia più cibo di quanto ne produca. E se finora le grandi nazioni hanno potuto evitare la crisi attingendo alle scorte, ora anche queste sono scese ai livelli più bassi degli ultimi 25 anni: così nel prossimo futuro vedremo grande competizione sui mercati mondiali per accaparrarsi gli stock di cereali, con prezzi in drastico aumento. (il manifesto del 6.12.2007)

La Chiquita, gigante Usa delle banane, ha riconosciuto di avere versato 1.7 milioni di dollari ai paras fra il '97 e il 2004. I Paras sono le squadracce killer dei paramilitari colombiani che hanno ammazzato 4000 sindacalisti dall'86. http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/27-Luglio-2007/art33.html

 

Secondo l’Antitrust, i prezzi della frutta e degli ortaggi aumentano del 77% nel caso di filiera cortissima (agricoltore-consumatore), del 103% nel caso di un intermediario, del 290% nel caso di due intermediari, del 294% nel caso di filiera lunga. Dunque, acquistando prodotti locali si risparmia (poiché si evitano i costi di trasporto), s’inquina meno (poiché la merce viaggia per meno km) e si ha merce più fresca.

http://www.ilmanifesto.it/argomenti-settimana/articolo_8f4310883795dd42a43738cce9a45af3.html

 

Secondo l’Antitrust, i prezzi dei generi alimentari, nel passaggio dal produttore al consumatore, aumentano del 241% nel caso del latte, del 369% nel caso della pasta, del 1.325% nel caso del pane.

http://www.ilmanifesto.it/argomenti-settimana/articolo_8f4310883795dd42a43738cce9a45af3.html

 

Secondo la Coldiretti, per ogni euro speso dai consumatori, 60 centesimi vanno alla distribuzione commerciale, 23 centesimi all’industria e solo 17 centesimi all’agricoltore.

http://www.ilmanifesto.it/argomenti-settimana/articolo_8f4310883795dd42a43738cce9a45af3.html

 

Circa 24.000 persone muoiono ogni giorno per fame o cause ad essa correlate.

Il 10% dei bambini che vivono in paesi in via di sviluppo muoiono prima di aver compiuto cinque anni.

Carestia e guerre causano solo il 10% dei decessi per fame, benché queste siano le cause di cui si sente più spesso parlare. La maggior parte dei decessi per fame sono causati da malnutrizione cronica.

 

Le popolazioni più povere necessitano di minime risorse per riuscire a coltivare sufficienti prodotti commestibili e diventare autosufficienti: semi di buona qualità, attrezzi agricoli appropriati e l'accesso all'acqua.

http://www.edscuola.it/archivio/interlinea/poverta.htm

 

Numerosi esperti in questo campo, sono convinti che il modo migliore per alleviare la fame nel mondo sia l'istruzione. Le persone istruite riescono più facilmente ad uscire dal ciclo di povertà che causa la fame.

http://www.edscuola.it/archivio/interlinea/poverta.htm

 

Oltre la metà dei bambini della terra soffre pesanti privazioni a causa di povertà, conflitti e HIV/AIDS,

http://www.sosinfanzia.org/statistiche/poverta_nel_mondo.asp

 

 

 

LAVORO

  Nel 2007 gli omicidi in Italia continuano a diminuire, passando da 1.042 casi nel 1995 a 818 nel 2000, fino a 663 nel 2006 (-36,4% in 11 anni), molti di meno che negli altri Paesi europei (901 casi nel Regno Unito, 879 in Francia, 727 casi in Germania). Tuttavia, in Italia, morti sul lavoro sono quasi il doppio degli assassinati, e i decessi sulle strade 8 volte più degli omicidi.

http://www.censis.it/277/372/6411/6614/6618/6615/content.asp

 

Secondo il Rapporto Censis, l’Italia è di gran lunga il Paese europeo dove si muore di più sul lavoro: solo nel 2007, ben 1.170 sono morte lavorando (più di tre al giorno). In Italia, i morti sul lavoro sono quasi il doppio degli assassinati.

http://www.censis.it/277/372/6411/6614/6618/6615/content.asp

 

In Italia, dal 1° gennaio a oggi, vi sono stati 644 morti, 16.108 invalidi e 644.356 infortuni sul lavoro. In media, ogni giorno, muoiono tre persone sul lavoro.

(fonte: il manifesto del 12/8/08)

 

Rajna e Pavlina Ljubenova, operaie nella fabbrica italiana di scarpe Euroshoes di Dupniszta, che impiega 160 lavoranti bulgare alle dipendenze dell'imprenditore marchigiano Claudio Marocchi. Sono morte entrambe per ictus, per infarto, sul luogo di lavoro. Dal 1990 al 2005 più di 2200 bulgari «sono morti sul posto di lavoro», migliaia si sono mutilati, e300 mila lavorano «in condizioni di rischio».

http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/05-Febbraio-2006/art85.html

 

In centinaia di aziende di scarpe e abbigliamento in Bulgaria, si parla di orari di lavoro di 12, 14, 16 ore, emissioni nocive, stipendi bassi; si ammette che molti proprietari di simili aziende si sono comperati il diritto di non subire controlli.

http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/05-Febbraio-2006/art85.html

 

Articolo 9 della Costituzione della Repubblica italiana: «La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica […]». La Finanziaria per il 2009 prevede 447 milioni di euro di tagli al Ministero dell’Istruzione, dell'Università e della Ricerca (mentre nel 2010 i tagli saranno di 456,386 milioni di euro e nel 2011 di 790,122 milioni di euro).

 http://www.quirinale.it/costituzione/costituzione.htm

 

Articolo 36 della Costituzione: «Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa.».

Il 14,6% delle famiglie italiane, nel 2006, non riusciva ad arriva a fine mese col proprio stipendio.

http://www.quirinale.it/costituzione/costituzione.htm

 

Articolo 37 della Costituzione della Repubblica italiana: «La donna lavoratrice ha gli stessi diritti del lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l'adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione […]». Una donna su cinque lascia il lavoro dopo il primo figlio, e due terzi delle donne che lasciano il lavoro lo fa per la difficoltà di conciliare famiglia e lavoro.

 http://www.quirinale.it/costituzione/costituzione.htm

 

Articolo 38 della Costituzione: «Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all'assistenza sociale. Gli inabili ed i minorati hanno diritto all'educazione e all'avviamento professionale […]».

http://www.quirinale.it/costituzione/costituzione.htm

14 marzo 2024

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