Il Colpo allo Stato: Trenta denari in cambio della testa della Costituzione Italiana

di Caludio Mazzoccoli- Associazione Art.53 - 13/07/2016
Alcune considerazioni sull’articolo del Fattoquotidiano: Banche, Economist preme su Berlino e Bruxelles: “Sì a uso soldi pubblici per salvarle, altrimenti il Referendum istituzionale è perso"

 

  • I poteri finanziari e l'Europa gettano la maschera ?

  • Il mandante della distruzione della nostra democrazia ha forse un nome ?

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A leggere l'articolo del "Fatto Quotidiano"   i dubbi sembrano svanire.  La realtà  sembra essere che si vuole ingabbiare l'Italia a tutti i costi.  Per fare questo, occorre che Renzi si rafforzi. Per fare questo occorre che il Referendum sulla Riforma della Costituzione si risolva con la vittoria del "SI".  Per fare questo, occorre fare capire agli Italiani ancora in dubbio quale è la strada da percorrere.
E, quindi, qualcuno sarebbe disposto a versare stavolta miliardi di Euro  sull'Italia in cambio di un "SI". Dopo un lungo periodo di "...Ognuno faccia i compiti a casa...", di austerità innaturale e forzata, ora si vorrebbe dare il via ad una cascata di denaro ?

Se facciamo il percorso al contrario scopriamo che la sopravvivenza politica di Renzi è sponsorizzata dall'Europa ed è legata mani e piedi al Referendum Costituzionale.  Ancora di più: l'Europa stessa si sente legata mani e piedi al Referendum Costituzionale

Vista così, Renzi avrebbe commesso non uno ma due errori puntando alla personalizzazione del Referendum.  Ha costretto l'Europa stessa a uscire allo scoperto. Immaginate il disappunto di tutti quelli che volevano rimanere nascosti, operando certamente allo scoperto ma all'insaputa di milioni di cittadini male informati o per nulla informati ? A questo punto, anche per i meno attenti, il quadro dovrebbe cominciare a chiarirsi.  

La strategia dell'Europa sembra essere piu'  chiara: gli Italiani si stanno ribellando e cominciano a votare M5S per pura protesta (secondo loro...). Per ricondurli all'ovile occorre "riempirli" di denaro.  Non gli italiani, però, ma i Banchieri.  L'Europa un discorso di Welfare o di Stato Sociale proprio non è in grado di farlo: si ferma alle Banche.  E questo è un altro errore.  
Per fare stare bene gli Italiani, infatti, andrebbe attuata la Costituzione del 1948, specialmente la parte di Costituzione Economica che passa attraverso l'articolo 53 -la cui attuazione integrale rappresenterebbe oggi l'ancora di salvataggio morale ed economico per il paese-  ed attraverso gli articoli del TITOLO III - Rapporti Economici  (si vedano in fondo i testi degli articoli).

Contro questo stato di cose serve una chiamata alla azione collettiva!!

Il nostro compito è quello di spronare chi non ha ancora dato "segni di vita" ad attivarsi.  Inoltre occorre provare nuovamente a coinvolgere TUTTI i comitati, anche  quelli piu' piccoli, anche  quelli che meno hanno dato mano in questo momento.   Ancora una volta dobbiamo lanciare l'appello che a questo serve un Coordinamento di Libertà Nazionale  (CLN) fatto di Cittadini: A RACCOGLIERE TUTTI I CITTADINI SOTTO IL SIMBOLO UNICO E INDELEBILE DELLA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA DEL 1948.     Questo è un appello che deve risuonare forte anche nelle Conferenze stampa e negli interventi di tutte le forze politiche che sono schierate per il "NO"

A quelli che, in perfetta buona fede, considerano importante "stare fermi ad aspettare"  vorrei fare presente che il nemico da affrontare è ben altra cosa rispetto a Berlusconi !!

Il Cavaliere era un frutto tutto italiano, perfetto esempio della Idiozia popolare, un uomo "alla buona" confrontato con il soggetto che stiamo affrontando in questo momento.  Berlusconi aveva contro tutta la "intellighenzia" dell'Europa ed anche buona parte dei "poteri finanziari" che mal vedevano quello che forse giudicavano come un cafone arricchito, uno  che non si sottometteva alle loro volontà, uno da abbattere.

Ora abbiamo di fronte, direttamente, i  poteri forti dell'Europa che vogliono soggiogarci. 

L'allarme lo lancia "Il Fatto Quotidiano"  e, spero,  farà capire a tutti che occorre mettere in piedi una strategia assolutamente diversa.  Qui devono attivarsi tutti, nessuno escluso, con il supporto delle forze politiche che appoggiano il "NO" in quanto in pericolo c'è anche e soprattutto il PLURALISMO DEMOCRATICO, quindi anche la loro possibilità di esprimere candidati, programmi, alternative.

Leggi articolo del Fattoquotidiano



Titolo III - Rapporti economici

Art. 35.

La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni.

Cura la formazione e l'elevazione professionale dei lavoratori.

Promuove e favorisce gli accordi e le organizzazioni internazionali intesi ad affermare e regolare i diritti del lavoro.

Riconosce la libertà di emigrazione, salvo gli obblighi stabiliti dalla legge nell'interesse generale, e tutela il lavoro italiano all'estero.

Art. 36.

Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa.

La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge.

Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi.

Art. 37.

La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore.

Le condizioni di lavoro devono consentire l'adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione.

La legge stabilisce il limite minimo di età per il lavoro salariato.

La Repubblica tutela il lavoro dei minori con speciali norme e garantisce ad essi, a parità di lavoro, il diritto alla parità di retribuzione.

Art. 38.

Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all'assistenza sociale.

I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria.

Gli inabili ed i minorati hanno diritto all'educazione e all'avviamento professionale.

Ai compiti previsti in questo articolo provvedono organi ed istituti predisposti o integrati dallo Stato.

L'assistenza privata è libera.

Art. 39.

L'organizzazione sindacale è libera.

Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge.

È condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base democratica.

I sindacati registrati hanno personalità giuridica. Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.

Art. 40.

Il diritto di sciopero si esercita nell'ambito delle leggi che lo regolano. [6]

Art. 41.

L'iniziativa economica privata è libera.

Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.

La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.

Art. 42.

La proprietà è pubblica o privata. I beni economici appartengono allo Stato, ad enti o a privati.

La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti.

La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi d'interesse generale.

La legge stabilisce le norme ed i limiti della successione legittima e testamentaria e i diritti dello Stato sulle eredità.

Art. 43.

A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale.

Art. 44.

Al fine di conseguire il razionale sfruttamento del suolo e di stabilire equi rapporti sociali, la legge impone obblighi e vincoli alla proprietà terriera privata, fissa limiti alla sua estensione secondo le regioni e le zone agrarie, promuove ed impone la bonifica delle terre, la trasformazione del latifondo e la ricostituzione delle unità produttive; aiuta la piccola e la media proprietà. La legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane.

Art. 45.

La Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata.

La legge ne promuove e favorisce l'incremento con i mezzi più idonei e ne assicura, con gli opportuni controlli, il carattere e le finalità.

La legge provvede alla tutela e allo sviluppo dell'artigianato.

Art. 46.

Ai fini della elevazione economica e sociale del lavoro in armonia con le esigenze della produzione, la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende.

Art. 47.

La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito.

Favorisce l'accesso del risparmio popolare alla proprietà dell'abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese.



Da considerare parte integrante della Costituzione Economica anche l'Articolo 53, che regola i rapporti tributari  e che determina la modalità in cui vengono finanziate le spese pubbliche

Titolo IV - Rapporti politici.

Art. 53.

Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.

Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.

 



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