COMUNICATO STAMPA Lettera al Presidente Pietro Grasso e ai Senatori della Repubblica

di Rete per la Costituzione - 14/07/2014
La Rete per la Costituzione a cui il Comitato in Difesa della Costituzione di Ravenna aderisce ha indirizzato la lettera che segue al Presidente Pietro Grasso e ai Senatori della Repubblica, riassumibile in una raccomandazione “FERMATEVI”.

RETE PER LA  COSTITUZIONE

 

Al Presidente del Senato della Repubblica sen. Pietro Grasso

                                               A tutti i Senatori

 

 

            Il progetto di riforma costituzionale sottoposto all'esame dell'Aula del Senato a partire da lunedì 14 luglio 2014, è oggetto di grande preoccupazione per molti cittadini italiani che, manifestando in varie forme la loro opposizione, considerano la Costituzione repubblicana il fondamento della convivenza democratica.

         Con il referendum confermativo del 2006 la maggioranza degli italiani impedì il tentativo di stravolgere le norme su cui si fonda l’ordinamento dello Stato italiano.

    Oggi questo progetto torna ad imporsi, ma ha l'aggravante di essere il frutto di accordi intervenuti tra due soggetti privati, uno dei quali ha commesso gravi reati contro lo Stato per i quali è stato definitivamente condannato ed ha in corso l’espiazione della pena.

     Questa intollerabile situazione è certamente una delle più gravi anomalie per cui l'Italia si distingue tra gli altri Paesi europei.

           Mancano però anche evidenti ragioni giuridiche perché l'attuale Parlamento italiano -  frutto  di una legge elettorale che la Corte costituzionale ha dichiarato illegittima - possa disporsi a modificare la Costituzione, iniziativa di vitale importanza per il futuro del Paese e che i cittadini italiani, tra l'altro, non hanno mai chiesto venisse promossa e attuata.

        Non vi sono fondate ragioni per trasformare il Senato della Repubblica in mera “camera consultiva”, privata delle fondamentali funzioni che la Costituzione ha attribuito proprio pensando al bilanciamento dei poteri costituzionali e per di più formata da soggetti non eletti dai cittadini italiani ma nominati in altri luoghi e per altre funzioni.           

           Se a ciò si aggiunge la previsione di estendere l’immunità parlamentare a senatori nominati, allora la violazione appare manifesta a cominciare dai principi sanciti dall'art. 3 della Carta.

          Il progetto che vi accingete a discutere al Senato in prima lettura, dopo che alla Camera è stata approvata una nuova legge elettorale che presenta tutte le caratteristiche di illegittimità costituzionale della precedente, autorizza i cittadini a ritenere che vi sia una volontà diretta ad eliminare dalla Costituzione i principi della democrazia rappresentativa per introdurre un sistema di investitura plebiscitaria.

           Questo è il concreto e grande rischio che corre la Repubblica.

            Ed è un pericolo che è vostro compito sventare.

           

         Il vostro ruolo impone non solo di considerare le ragioni di quella che appare come una radicale modifica della struttura istituzionale dello Stato, ma di assumere la responsabilità di una decisione che potrebbe segnare nel futuro la fuoriuscita da una Repubblica democratica.

        

         Come cittadini componenti associazioni e comitati in difesa della Costituzione presenti in varie parti d'Italia e uniti nella “Rete per la Costituzione”, vi sollecitiamo affinché il progetto di riforma costituzionale in discussione venga fermato.

 

 

                                                                                              Rete per la Costituzione

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