Presidente Renzi: cancelli subito la depenalizzazione del 3% di evasione e frode

di Massimo Mornetto - Libertà e Giustizia - 04/01/2015
Lettera aperta
Presidente Renzi,
(Indirizzo email: segreteria.presidente@governo.it)
 
come cittadini siamo indignati dalla notizia di una norma del decreto tributario (art. 19 bis) che prevede la depenalizzazione dei reati di evasione e frode fiscale, per importi inferiori al 3 per cento del totale a cui si riferiscono. Questa proposta infatti è indecente per molti motivi.
 
E' un oltraggio alla correttezza di chi - pensionati, lavoratori e tutti i contribuenti onesti - le tasse le paga fino all'ultimo centesimo. E' anticostituzionale, perché prevede una franchigia di non punibilità che si amplia al crescere della ricchezza dell'evasore-frodatore.
 
E' platealmente una grazia sartoriale per Berlusconi, perché - in base al principio di applicazione di una norma più favorevole al condannato, anche se successiva alla sua condanna (favor rei) - eliminerebbe tutti gli effetti della sentenza per frode fiscale, ovvero 2 anni di interdizione dai pubblici uffici e 6 anni di ineleggibilità, restituendogli l'agibilità politica" che ha sempre preteso con arroganza, senza dover chiedere niente a nessuno.
 
Infine, ma non meno importante, c'è tutto lo sdegno di noi cittadini nell'apprendere che una simile modifica normativa sia anonima. Non è tollerabile che in uno stato democratico manchi la tracciabilità delle proposte normative e si parli con la massima disinvoltura di "manine" che stravolgono provvedimenti legislativi, senza che la pubblica opinione abbia la possibilità di individuare e punire (elettoralmente) il responsabile.
 
Presidente Renzi,
le chiediamo con forza di cancellare subito questa scandalosa depenalizzazione, anche perché in un momento di grande sforzo comune per uscire dalla crisi e di dolorosi tagli dei servizi sociali ai più bisognosi, non è tollerabile che siano premiati i soliti ricchi evasori e frodatori, che scaricano sugli altri il peso delle tasse che loro non pagano.
 
Uno stato dove i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri non è quello previsto dalla nostra Costituzione.

Con vigilanza democratica

 

Massimo Marnetto
Libertà e Giustizia di Roma

 

 

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