Rivoluzione o restaurazione?

di Vincenzo Tradardi - 02/02/2015
Mattarella garante del patto del Nazareno o della Costituzione? Lo verificheremo fra poco. Ma Mattarella prima di tutto è garante della politica degli Stati Uniti d’America, in Europa come in Medio Oriente.

Sergio Mattarella uomo di poche parole ma di lunghissimo corso, prima nella DC, poi nel PPI, poi nella Margherita, poi nei DS. Per i DS nel 2007 fu fra gli estensori del manifesto fondativo. È stato parlamentare per ben 7 legislature. Tre volte ministro: ministro per i rapporti con il Parlamento (1987-1989), ministro della Pubblica Istruzione (1989-1990), relatore della legge di riforma del sistema elettorale che introdusse il sistema maggioritario (Mattarellum) impiegato nelle elezioni politiche del ’94, ’96 e del 2001, ministro della Difesa e vicepresidente del Consiglio (presidente D’Alema), con delega ai servizi segreti, incarico conservato con il governo Amato. Come ministro della difesa fu il responsabile nella partecipazione dell’Italia all’operazione NATO “Allied Force” nella guerra del Kosovo, una “operazione” illegale (priva di mandato ONU) e incostituzionale, 78 giorni di violenti bombardamenti contro la Serbia, 2.500 civili morti fra cui 89 bambini, in cui ebbe a distinguersi l’aeronautica militare italiana (54 aerei impiegati in 1.378 incursioni). Perché tanti moti civili? Perché i piloti, per sfuggire alla contraerea serba, sganciavano le bombe e missili da grande altezza. Ciò non impedì a Massimo D’Alema, l’allora presidente del consiglio di dichiarare a fine missione il 10 giugno 1999: “Per numero di aerei siamo stati secondi solo agli Usa. L’Italia è un grande paese e non ci si deve stupire dell’impegno dimostrato in questa guerra. Per i piloti italiani è stata una grande esperienza umana e professionale”. L’uranio impoverito scaricato su Bosnia e Kosovo qualche problema poi lo ha causato anche ai militari italiani del contingente Sfor e Kfor. Nella foto Mattarella ministro della difesa passa in rassegna il picchetto d’onore al Pentagono con il segretario della Difesa USA William Cohen. Uomo riservato si, mite e pacifico mica tanto. Certamente gradito ai circoli statunitensi, così come il suo predecessore Napolitano. Nel 2011, ciliegina finale, eletto giudice della Corte Costituzionale. Meravigliarsi della sua nomina a presidente della repubblica è francamente da ingenui. Era in pista da tempo per ricoprire questa carica. Attribuire a Renzi il “merito” della scelta, è una forzatura. Sono decisioni che vengono assunte ad altri livelli. Mattarella garante del patto del Nazareno o della Costituzione? Lo verificheremo fra poco. Ma prima di tutto Mattarella è garante della politica degli Stati Uniti d’America, in Europa come in Medio Oriente.

Non sorprende dunque il calore con cui la casta ha accolto questa elezione. Scontata la soddisfazione del PD. Un po’ meno scontate le esternazioni di Nichi Vendola che così gongola attribuendosi il merito: «Mattarella è un uomo giusto, è un uomo con la schiena dritta. Non è frutto delle trame di palazzo, dietro questo nome non c’è la puzza del Patto del Nazareno. Prima Tsipras, poi Human Factor a Milano, ora Mattarella. Insomma mi pare che per essere una sinistra morta come si dice, siamo piuttosto vivi». Ma che cosa c’entra la sinistra e cosa c’entra Tsipras con Mattarella? Perché se Tsipras rappresenta una “rivoluzione”, Mattarella al più rappresenta una “restaurazione”.

 Mattarella picchetto


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