Mimose insanguinate

di Antonia Sani - Women's International League for Peace and Freedom - 08/03/2016

Questo 8 marzo non  è un giorno di festa.  Non ci sentiamo di  festeggiare i pur tanti passi compiuti dalle donne, di tutti i paesi, in tempi anche lontani, che ci hanno consentito di arrivare all’ affermazione  di diritti ritenuti impensabili  ( e che  in tante società continuano a esserlo).

Le TV si sbracciano a  dedicare auguri, pubblicità, trasmissioni al “giorno della donna”; naturalmente nell’ottica del “Women’s day”... C’ è “ il giorno della memoria” in cui si parla dei crimini nazisti, il giorno di San Valentino . …Tutto è racchiuso nel giorno dell’evento .

 WILPF-Italia rifiuta questa sorta di celebrazione, e intende richiamare il dolore, le lacerazioni, il senso di impotenza che questa ricorrenza quest’anno mette a nudo .

 Le donne che si ammassano coi loro bambini in collo non sono solo le immagini di barconi nelle mani degli scafisti, ma torme di esseri umani che si aggirano sulla terraferma, vicino a casa nostra, premendo muri e recinti per entrare in un’Europa sorda e ostile, con l’eccezione di  pochi paesi che si affacciano  sul Mediterraneo.

 Sono popolazioni ora più vicine a noi, ma  noi che facciamo?  Certo è importante offrire la nostra solidarietà, favorire una comunicazione, aprirci a un’accoglienza che in Italia tuttavia si continua a fare.

 La WILPF*  è nata 100 anni fa  durante gli anni della prima guerra mondiale . Le donne che si incontrarono  allora a L’Aja  erano spinte dall’aspirazione a una pace “nella giustizia sociale”.  Noi  la rinnoviamo oggi quell’aspirazione.  Giustizia sociale significa rifiuto di guerre per il predominio economico sul mondo;  le guerre di oggi sono i tanti visi di un unico inestinguibile conflitto di potenze, oggi non più riconducibili  a ideologie contrapposte, ma finalizzate al solo possesso dei mercati.

In questo  8 marzo  un impegno ci chiama: RINUNCIARE AI PRODOTTI DI UN’ECONOMIA FONDATA SULLE LEGGI SPIETATE  DEL MERCATO.  Ci dicono che l’economia deve riprendersi, che  solo così la crisi può essere superata, il lavoro e l’occupazione possono  crescere….Ma allora  Berta Càsares che a quel  modello di sviluppo si opponeva  è stata giustamente uccisa? 

Cominciamo a partire da noi, a porre muri e fili spinati tra noi e i consumi che ci vengono propinati, a rendere credibile il nostro NO  ALLA GUERRA rendendoci capaci di molti passi indietro nella nostra giornata quotidiana , a partire dalle nostre scelte di vita, dai rapporti che vogliamo privilegiare.  Saranno  passi  indietro nei confronti di quel  “progresso  senza limiti” che ha portato  le nostre società sullo spreco illimitato di risorse , ma saranno piccoli passi avanti verso un nuovo modello di società , meno glamour nei suoi obiettivi  ma con al centro l’obiettivo per noi irrinunciabile della “giustizia sociale”.  Ci costerà qualche rinuncia, ma in questo 8 marzo l’augurio di WILPF- Italia a tutte le donne  è ..di potercela fare.

* Women's International League for Peace and Freedom

13 aprile 2019

La reazione a catena del caso Assange

Barbara Spinelli - Il fatto Quotidiano
19 marzo 2019

Lettera aperta al segretario generale del PD Nicola Zingaretti

Massimo Villone, Alfiero Grandi, Silvia Manderino, Domenico Gallo