"Sulle banche hanno ragione, ma devono rispettare la Camera"

di Davide Vecchi - Il Fatto Quotidiano - 05/02/2014
Intervista a Paolo Maddalena ex Presidente della Consulta

Siamo come i capponi di Renzo: si beccano tra loro ma sono destinati alla pentola. Vince chi parla più forte alla pancia. La causa del disagio è la crisi del nostro sistema economico, i lavoratori resi poveri e la ricchezza in mano a pochi: il progetto della P2 di Gelli si sta compiendo”. A parlare è Paolo Maddalena. Giurista, magistrato, ex presidente della Corte Costituzionale. Partendo dal commentare lo scontro degli ultimi giorni tra M5S e Boldrini, critica l’operato del governo Letta, boccia il decreto Imu e la legge elettorale (“incostituzionale”) e si rammarica: “Il Paese che lascio è peggiore di quello che ho ricevuto”.

 

Siamo messi così male?

Basterebbe seguire la Costituzione italiana per salvare tutto, invece fanno l’esatto contrario.

 

Scusi?

Da dove è nato lo scontro tra i deputati del M5s e presidente della Camera? Dal decreto Imu in cui hanno nascosto il regalo alle banche. Ora viene meno il ruolo della Banca d’Italia che è quello di salvaguardare la valuta. Questa è una cosa gravissima. A Roma si sono venduti la zecca agli ameriicani, casina Valadier a uno sceicco, ora che Alitalia è di nuovo in stato di prefallimento servono gli arabi per risollevarci nonostante abbiamo pagato 5 miliardi regalandoli a Colaninno e co.

 

Lo scontro tra i deputati M5s e Boldrini dipende dalla crisi complessiva della società causata dalle scelte scellerate dei governi che si sono susseguiti in questi anni?

Sì, una crisi profonda dovuta a un arricchimento di pochi a scapito di tutti, i lavoratori sono di ventati poveri e la finanza non è più rappresentata da imprenditori che producono ma da manager che speculato acquistando i debiti.

 

Lei è apocalittico

Io? Io traduco quello che vedo. Mettere da parte 50 miliardi l’anno per 20 anni, come hanno deciso di fare, significa solo una cosa: suicidarsi, è semplice. Se non aumenta la produzione non si di minuisce il debito pubblico. O vogliamo parlare delle privatizzazioni? E la Fiat... Marchionne sposta tutto in Olanda e in Inghilterra? Ma stiamo scherzando: deve lasciare sul territorio italiano o restituire ciò che ha ricevuto in questi anni.

 

Soluzioni?

Stanno svendendo il demanio e si arricchiscono le banche, si ricordi che le banche non possono fallire gli Stati sì, quindi falliremo anche noi. Abbiamo demandato il potere alla Germania, forse dovremo uscire dall’Europa e crearne un’altra con Spagna, Portogallo, Grecia, forse la Francia.

 

Mi sembra doveroso chiederle che opinione ha del Movimento 5 Stelle.

Sulla questione della banca d’Italia sono stati lodevolissimi. Hanno sbagliato i modi, il metodo, perché l’aula e il presidente della Camera devono essere rispettate, ma la sostanza era condivisibile.

Ho visto parlamentari in gamba tra di loro, ragazzi molto per bene. A loro rimprovero il non dare sostegno costruttivo alla discussione e alle leggi. Se la linea è dobbiamo stravincere allora no, non funziona e non mi piace. Io temo altre maggioranze, questo ritorno del becero centrodestra. Renzi secondo me sbaglia i conti.

 

Si spieghi.

Le sembra il caso di andare a discutere con il maggiore responsabile della disperazione sociale ed economica di questo Paese? Siamo in questa situazione a causa di un solo uomo che ha ridotto la politica alla compravendita dei parlamentari, cioè degli uomini. Non c’è più alcun valore, tutto si compra, tutto si vende. Perché Renzi ha parlato con lui di legge elettorale? Fra l’altro la loro bozza

è assolutamente incostituzionale.

13 aprile 2019

La reazione a catena del caso Assange

Barbara Spinelli - Il fatto Quotidiano
19 marzo 2019

Lettera aperta al segretario generale del PD Nicola Zingaretti

Massimo Villone, Alfiero Grandi, Silvia Manderino, Domenico Gallo