Il carisma del topo

di Corrado Fois - liberacittadinanza.it - 27/09/2022
I piccoli leader che vanno di moda in occidente si somigliano come gocce d'acqua. Hanno in comune una inconsistenza che traspare dai loro volti incolpevoli. Non hanno stoffa perché non hanno storia e se l'avessero si sentirebbero spaesati. Luigi Pintor

Ho fatto quello che andava fatto, quindi non me ne pento. Ho votato seguendo la coscienza dei fatti, superando la coscienza personale perché non avevo alternative. Non mi sento affatto in colpa personale per quella X che ho messo su una coalizione così tanto sconclusionata da includere Di Maio, per fortuna trombato. Vedo però la colpa oggettiva esattamente dov’è .. così ora, posto che non sono indulgente con me stesso, posso permettermi di non esserlo con altri.

La colpa non è di Enrico Letta. Lui è quello che è. La colpa è di tutto il PD. Tutto nessuno escluso.

E’ il PD che ha partorito quella roba immonda che chiamiamo rosatellum ed adesso vedo gli stessi che hanno permesso a Renzi di imporla, prenderne le distanze. La solita ipocrisia che ammorba quel partito dalle sue origini ibride.

Così come ora vedo sempre gli stessi, con Orlando in testa, che hanno evocato Enrico il Sereno dalla cattedra parigina, chiedere per lui un processo straordinario od una costituente, e poi da tenersi quando? Ora, subito? No con comodo tra sei mesi così da permettere alla ditta di ricomporre il suo corpaccione ambiguo infarcito di democristiani.

La sconfitta non è mai disonorevole, fa parte delle cose perché non si può vincere sempre. E’ il Popolo chiamato alle urne che decide il proprio governo. Ed il Popolo ha sempre ragione, pure se ha torto, perché la democrazia è così: la sua forma è basata sul consenso e sulla scelta di massa. Non si può amarla e rispettarla solo quando le scelte popolari sono quelle che desideriamo.

Quello che disonora un partito – che ha per dovere l’interpretare il volere di tutti nella propria area – non è dunque perdere ma tradire la sua missione. E il caso del PD con l’aggravante di aver perpetrato il tradimento per stupidità ed inconsistenza o forse per calcolo, peraltro sbagliato.

Per dieci anni, saltellando tra sbilenche maggioranze mai create da un reale sostegno elettorale, il PD è stato al governo. Cosa ha fatto? Nulla. Non ha conseguito reali diritti individuali e collettivi ( articolo 2 e articolo 3 della Costituzione ) , non ha tutelato il lavoro ed i lavoratori ( articolo 1 ed articolo 4 ) non ha salvaguardato l’ambiente del Paese e la competitività delle sue imprese ( articolo 41 ) , non ha tutelato il risparmio ( articolo 47 ) non ha sviluppato la cultura, la ricerca scientifica ed il patrimonio artistico ( articolo 9 ) non ha ripudiato la guerra ( articolo 11) non ha creato condizioni di giustizia diffusa ( articolo 101 ).

Per essere un partito che evoca continuamente la Costituzione è un filino distratto. Non c’è nulla di più amorale del moralismo recitato ad altri.

Sul fronte delle riforme? Zero. Non ha riordinato il fisco che è una babele inconcludente, fatta per consentire nel caos l’evasione fiscale dei ricchi vessando i salariati ed i pensionati. Non ha presidiato la riforma del sistema sanitario così tanto mal gestito da avere ospedali nei quali ottimo personale si barcamena in un sistema disastrato. Durante i governi in cui il PD si è seduto comodamente sono stati approntati processi gestionali della sanità così inadeguati ed inefficaci che manco Gianni e Pinotto avrebbero fatto peggio. Non ha saputo né riformare la magistratura né le forze dell’ordine, le migliori e le peggio pagate d’Europa. Ha seguito pedissequamente le direttive europee, senza uno straccio di finalizzazione delle cose utili ( miliardi di euro ritornati a Bruxelles per incapacità di spenderli in progetti sensati ) e men che mai la correzione delle cazzate come la misurazione delle vongole. Non ha avuto il coraggio di creare politiche serie di inclusione limitandosi ad una accoglienza sgangherata per la quale forse ti salvo dal mare, forse, ma di certo ti butto a dormire in stazione. E non parliamo delle autonomie locali che sono un pasticcio mal riuscito dove non è tutelato il localismo, vedi la guerra idiota che ha fatto il pd alle banche popolari a favore della grande finanza, e si perde la pianificazione complessiva, vedi nel campo del dissesto idrogeologico o dell’energia.

Per essere un partito riformista che evoca continuamente il progressismo è un filino incapace. Niente è più inutile di chi parla del fare seduto in salotto.

Perché ha perso il PD? ..perché è il PD. Questo segretario è l’esatta rappresentazione di quel partito.

Metà dei voti che quel partito ha preso in questa tornata elettorale sono dovuti al fatto che votando la coalizione si è voluto limitare l’affermazione della destra. Scelta obbligata nell’ambito di un quadro sgangherato col riposizionamento dei 5Stelle avvenuto tardi ed in modo non lineare ed il resto della sinistra che si è suicidato frammentandosi. Senza questa condizione generale col cavolo che persone come me avrebbero votato un partito gestito e condotto da persone come loro.

Ed ora che le cose sono fatte questi signori recitano - per bocca di personaggi dotatati del carisma di un topo - che faranno un ‘opposizione dura ed intransigente. Ma questa, che sarebbe una presa di posizione dignitosa, non scaturisce da un partito che ha identità progettuale e che vede un progetto alternativo affermarsi. Non nasce dal confronto di posizioni su temi concreti. No. E’ solo una reazione sicuramente circoscritta nel tempo e nervosetta per la serie ..hai vinto tu? E io ti taglio le gomme del motorino.

Per avere senso quel partito dovrebbe articolarsi su un’altra posizione, con progetto e posizionamento identitario definito, con altra gente e con altro nome. Quindi : chiudere bottega.

Il pd dovrebbe fare esattamente questo, chiudere bottega. Con buona pace di tutti coloro che l’hanno, tempo per tempo, scalato ed usato per tornaconti personali. Mettere un altro segretario che agisca in quella dita fallita è tempo perso e stare seduti su cosche come il pd romano, complice.

Detto ciò, perché ciò – essendo fattuale - va detto, facciano come credono, francamente me ne fotto. Quello che volevo evitare è accaduto, la colpa è loro. Non ho più obblighi verso me stesso e verso gli altri. La realtà con la quale da adesso mi misuro è quella di un Paese di destra. Tutto qui.

Ed a proposito della destra. Anche lì a topi non si scherza. Salvini ha detto ..ho il doppio della voglia e della capacità di fare.. sappiamo che lo zero non si può espandere, quindi è solo una delle sue infinite frasi vacue. L’ex-ex Cavaliere torna in Senato. Non ho niente da dire. Quando si vedono gli anziani sfruttati c’è solo da incazzarsi. Povero caro.

Discorso diverso per la sora Giorgia. Ho sempre preso in giro il taglio iperpopolare del suo accento, le sue idionsincrasie, ma in realtà l’ho sempre un po' temuta. Agitava che una persona della sua tenacia, della sua forza personale, della sua qualità di combattente facesse parte di uno schieramento così mesto e così avverso, ed infatti..

Queste elezioni le ha vinte lei. In un paese maschilista in uno schieramento conservatore piccolo borghese e tradizionalista questa donna minuta questa ragazza così tenace è emersa ed ha guidato personaggi da bar dello sport verso una vittoria clamorosa.

Perché diamine non l’abbiamo prodotta noi? Eppure di certo una persona, una donna caparbia capace di reggere la frustrazione con resilienza dobbiamo pure averla nei tanti partiti della sinistra! Uno dei molti esami di coscienza che dovrebbero farsi tutti i movimenti è proprio in questo.. si è cercato il talento? E quando è emerso si è saputo valorizzare?

Perché c’è un punto chiaro, che ci insegnarono molti anni fa McLuhan e Debord : nella società dello spettacolo e della comunicazione invasiva conta la capacità di emergere. La Meloni l’ha fatto. E per dirla con parole sue … a belli mo ve beccate a sora Giorgia co’ tutto er contorno.

Luigi Pintor diceva – già decenni addietro - che siamo di fronte a leader la cui inconsistenza traspare dai volti incolpevoli. Una delle sue frasi rasoio. Ma quanta ragione!

Riflettendo su questa frase guardiamo Conte. E’ emerso quando tutto era perduto. Ha dismesso i panni del rappresentante di cosmetici, ha rimboccato le maniche e menato cazzotti. La frasaccia che gli ha destinato Letta ( è colpa sua se ha vinto la Meloni ) è ingiusta. Conte non la merita.

Di tutti i 4 anni di politica che, da Cittadino, gli ho visto fare queste 4 settimane sono le migliori. Mi dispiace che non abbia trovato prima la strada, ma non importa .. ognuno segue i tempi che ha. Intanto ora c’è. Durerà? Saprà dare identità politica ai 5Stelle, liberandosi oltre che dell’imbarazzante Di Maio anche di nonno Beppe? Lo vedremo. Fratoianni e lui potrebbero essere una futura sorpresa, magari guardando anche a De Magistris, una persona per bene.

Forse la sinistra può rinascere proprio dove non l’aspettavamo, o forse siamo così tanto svuotati che il poco può sembrare molto. Lo sapremo solo vivendo, come sempre abbiamo fatto, dentro i fatti. Dentro questo amato e stralunato Paese che ci ostiniamo a volere più giusto e più equo. Migliore.

Perché si può perdere, ci sta, ma rinunciare … eh beh questo mai.

Questo articolo parla di:

27 febbraio 2024
17 febbraio 2023
18 marzo 2024
archiviato sotto: