La conta di Conte … ovvero l’impunità di gregge

di Corrado Fois - Liberacittadinanza - 17/12/2020
“Noi siamo abituati a scendere a patti con la realtà per acquistare un ruolo. Rinunciamo alla capacità di sentire in proprio e in cambio otteniamo una maschera.” Jim Morrison – poeta e musicista

Che mal di pancia sono diventati i politici. 

Ormai somatizziamo. Li vediamo comparire in tv  e subito scattano reazioni fisico emotive. Ad esempio ..occhi al cielo nella tipica espressione emoticon del ..vabbé! Oppure bocca spalancata , sguardo fisso e sbarrato , mandibola pendula e frase smozzicata .. a sto fesso diamo 20mila euro al mese ?! Od ancora, balzo dal divano e corsetta ipocrita verso la cucina al grido..ho chiuso il gatto nel frigo!! ..evitando così   i tristi teatrini .. quelle dichiarazioni in 30 secondi cacciate giù a memoria e recitate maldestramente .

Questo accade perché ormai  tutti consideriamo la categoria dei politici abbondantemente sputtanata. E fin qui siamo nel comprensibile … e comunque  poco male. 

Il fatto è che lo  sputtanamento non pare  un fatto contingente, comunque limitato a lor signori ..  ha trascinato, purtroppo, nel baratro dello sconcerto e della disillusione complessiva anche l’intero concetto di politica.  Sarebbe come dire che un attore cane e sgraziato  può sputtanare l’arte del Teatro? ..Impossibile, verrebbe da dire. Ma con la politica è successo. La valutazione è stata fatta dai più ed il giudizio sommario è divenuto quel convincimento radicato e radicale che sta incrostando la democrazia, spintonandoci verso l’efficientismo oligarchico. Looking for mr Draghi ..

Lo spettacolo offerto dalla conta del governo Conte ( e frattaglie attaccate ) propone una secca alternativa;  delle due una. O il covid è una roba che , come dice Istat,  non scosta sensibilmente la curva media dei decessi dal 2012 ad oggi,  nel qual caso l’ applicarsi dei lor signori alle usuali manovrine di palazzo è un po’ meno orrendo . Oppure.. aldilà di ogni triste conteggio la pandemia  è una vera complessiva calamità, sanitario/economica  - come loro stessi dichiarano e come io sono propenso a credere - ed allora  la situazione del Paese è assolutamente drammatica . In questo caso la banda di incompiuti , comportandosi cosi irresponsabilmente, è altresì una banda di sciacalli. Altra cosa che io sono propenso a credere.

Sarà che questa gente vive ogni giorno totalmente  impegnata a manovrare nei bui anfratti di una palude e non abita più il Paese .. fattostà che sembrano ormai dei marziani .

Non parlano più con la gente , usano il Popolo Italiano ed i suoi fin troppi evidenti guai  come sponda a biliardo. Dichiarano in pubblico frasi ovvie che celano reciproche minacce. Usano l’informazione pubblica per  fare rimbalzare una lettera anonima sulla porta del vicino.  Sgranocchiano frasi che sono mediocre baratto quando non untuoso ricatto.

 In questa classe politica degradata e degradante .. che è ormai una sottospecie di fauna sociale.. non si coglie un solo istante di onesto coinvolgimento. Non si riscontra in nessuno di lor signori  qualcosa simile agli accorati toni di Angela Merkel, al carnoso nazionalismo di Johnson , alla pacata e profonda responsabilità di Sanchez.  Siamo invece di fronte ad un incredibile spettacolo. Una riunione di condominio che discute l’aumento delle spese di riscaldamento sulla tolda del Titanic .. guarda che  i tuoi millesimi sono superiori ai miei … e non ci son più scialuppe da calare in mare.

 Indegna commedia che oscilla come un pendolo tra il disprezzabile e l’inutile.

Tornato in proscenio, a capofila di questa congrega imbarazzante di arrampicatori, il Matteo Renzi. La persona più in malafede  e più in contraddizione che il teatrino politico abbia mai prodotto . Una sorta di Jago in crisi da  sdoppiamento della personalità. Ed è , a mio sommesso avviso, principalmente un imbecille. Politicamente, umanamente non valuto nessuno. Siam quel che siamo … comunque, come categoria sociologica, per fortuna abbiamo distanza.

Che questo prodotto del sottobosco democristiano fosse discutibile, mi spiace dirlo  per chi si è fatto abbindolare, era clamorosamente evidente. Che il ruolo di sindaco di Firenze gli venisse fin troppo largo,  palese.  Che solo nel vuoto pneumatico della politica italiana una tal persona potesse trovare l’ascensore per passare dal nulla che era in periferia al nulla che si è rivelato al governo … altrettanto ovvio. Ma insomma uno svarione può accadere anche ad un Popolo cinico, resiliente, ironico come il nostro.. non facciamocene una colpa più di tanto.

Il suo destino è stato segnato dalla semplice verità di Churchill .. si può imbrogliare molti per poco tempo, pochi per tanto tempo, nessuno per tutto il tempo ..così davanti alla fattualità  necessaria in un Paese nei guai come il nostro, il bimbominchia  si è fatto fuori da solo. Sorprende invece come il medesimo, che nelle urne varrebbe come un coriandolo in una nevicata, sia ancora in grado di deformare ulteriormente il  quadro politico. Questo non si deve ad una qualche  sua recondita qualità  ( nei miei limiti ideologici non riesco ad attribuirgliene )  ma alla pochezza del contesto in cui opera. La sovra stimata Italia Viva è una zattera di illusi e disperati che può galleggiare solo in questo parlamento surgelato. In termini di peso politico  e quote elettorali vere,  è una congrega di Walking Deads.

Il duello politico tra Di Maio, come sempre al di sotto della media, Renzi di cui abbiamo detto, , Salvini  che è quello che è, poveruomo, sembra una batracomiomachia .. o per dirla meno liceale, una rissa ( o una danza )  tra ubriachi.  Uno è comunque a livello dell’altro. C’è quindi equilibrio complessivo.. è  il livello che fa pena.

In questo scenario terribilmente complesso la vera domanda non è  quella che ci rifila la consueta mala informazione, cioè : cosa pensano ( ??? ) faranno o diranno costoro nel rimpasto , tanto negato quanto in corso. La vera domanda riguarda le conseguenze di questo balletto stucchevole e squallido. Cosa concretamente comporterà  per il nostro Paese.  Un disastro economico o democratico. Oppure tutti e due, in sequenza.

Chi si sta occupando delle molte crisi industriali, chi verifica l’accaparramento mafioso delle imprese , chi sta pianificando le molte cose da fare per il corretto uso dei fondi internazionali, chi sta studiando e programmando la campagna di vaccinazione, chi presiede il piano sicurezza interna, chi si relaziona all’estero sui molti fronti caldi dello scacchiere mediterraneo, chi gestisce l’equilibrio tra l’investimento di sostegno ( i ristori ) e l’investimento pro futuro???

Chi?

Questo governo, come tutti gli ultimi altri, è una congrega di mezze figure senza visione prospettica e senza competenza operativa. Gente di relativa quando non nulla esperienza manageriale. ..in completa balìa dei boiardi dei ministeri. Il vero potere gestionale.

Due parole sulla burocrazia di Stato. Gli eterni ed inossidabili burosauri romani traducono da sempre leggi faticosamente partorite da un parlamento doppio, in una applicazione reale con il tempo esecutivo che gli aggrada. Sanno di essere impunibili. Sanno che nessuno gestisce questa tortuosa ed opaca macchina operativa. Nessuno valuta il tempo ed il modo di esecuzione. Nessuna azione di rimozione è prevista per chi, nel vertice,  fallisce il proprio compito. Sanno che per loro, i boiardi,  vale l’impunità di gregge. 

Perché nessun Governo ha mai preso in mano la macchina burocratica e l’ha scartavetrata levando scorie, portandola all’essenziale?  Semplice. Nessun ministro ha la competenza necessaria per gestire fino all’esecutività il mandato affidatogli. Un assicuratore, uno steward, un praticante negli studi legali, una sindacalista in pensione, un nonsisacosa.. si affidano ciecamente a chi già c’era e badano bene di non contrariarlo.  Il vero , ed utile , rimpasto sarebbe da attuare dentro i ministeri. Far nascere una nuova classe direttiva nella burocrazia è essenziale. I tempi sono mutati e non è più possibile avere al comando gente esangue che applica eternamente le stesse prassi.  Appare evidente l’urgenza di un feroce ricambio generazionale..Abbiamo contezza di quale sia il tempo esecutivo, cioè quanto ci vuole perché una legge diventi  operativa? In Italia passano decine di mesi perché diventi impattante nella vita del Cittadino .. nel resto del mondo si viaggia in un terzo del tempo.

Cosa farà questo combinato disposto di ministri incompetenti e boiardi impunibili degli oltre duecento miliardi di euro di potenziale sostegno internazionale? Una mole di denaro mai vista prima, un’occasione unica per rimodernare il Paese. Cosa farà questo blob  in questo momento storico, imprevisto e straordinariamente ricco di minacce ed opportunità? Abbiamo idea di chi stia gestendo il destino di una intera Nazione, la vita di 60milioni di Italiani??

Guardiamoli in faccia una ad uno , ascoltiamoli un attimo e poniamoci la celebre domanda della campagna anti Nixon … comprereste un’auto usata da quest’uomo? La risposta è ovvia.

Siamo in trappola. In mano a gente che non sa fare un cazzo, nell’impossibilità di cambiarli perché il sistema democratico italiano è basato sul parlamento e questo è inzeppato dalle segreterie dei partiti che piazzano come vogliono i candidati. Quindi, a rimpasto fallito, andremo dritti alle urne? E se si .. esattamente in che modo ? Per scegliere chi, per misurarlo come, per riformare cosa? Di costoro non ce ne facciamo niente, ma non possiamo indicare con chi sostituirli. Ci imbozzola un catrame colloso, proprio mentre nel Mondo tutto modifica rapidamente forma e sostanza. Drammatico. Irritante … idiota.

Ma tanto all’elezioni non si andrà perché Mattarella, democristiano di vecchia scuola molto più furbo di come sembri , ha già un piano sostitutivo. L’efficientismo oligarchico. Ed ecco resuscitare  l’idea di un nuovo governo tecnico, si dice con Mario Draghi. The Drake , come lo chiamavano in BCE, è ormai abbastanza anziano da essere incosciente .. potrebbe rendersi disponibile per la gestione  come nuovo Presidente della Repubblica o  Premier di una megacoalizione. Ufficialmente a tempo. Essendo meno pollo di Monti e molto più agganciato internazionalmente potrebbe fare prima una cosa poi l’altra. Se fosse così, come molti evidenziano, potremmo affermare che siamo al tramonto della democrazia parlamentare. Pronti per la terza repubblica, probabilmente presidenziale. Dunque non elezioni, ma  un governo di salute pubblica .. e di salutame ‘a soreta

Due parole su Mario Draghi. Il Governatore è un uomo squadrato. Freddo come una lucertola in una giornata di Gennaio. Lucido. Esperto. Competente. I suoi collaboratori dicono che è un accentratore, determinato  nel dare indirizzi precisi e capacissimo di entrare in ogni fase dei passaggi operativi conseguenti. Logico fino al midollo è stato un abile mercante, ai tempi in cui coordinava Goldman Sacks, ed un efficace rigido controllore come Governatore di Banca d’Italia. Un vero patriota che si è battuto per l’Italia in Europa, un vero europeo che ha saputo bacchettare l’Italia. Niente contro di lui, umanamente e professionalmente. Ma è il perfetto rappresentante di un’oligarchia efficiente, di quella moderna aristocrazia  internazionale che pensa di avere a cuore i destini del Mondo. Ed intende gestirlo, per salvarlo da sé stesso. Pericolosa combine  di idealità astratta e di concreto potere. Dunque, francamente, un nemico per chi crede nella Repubblica. In ogni caso mi domando : cosa potrebbe fare un siffatto capitano al comando di una ciurma degna di Pulcinella? Mistero.

La conta di Conte non porterà a nulla, perché parte dal nulla ed a questo, comunque, arriverebbe.

E’ il principio dell’irrilevanza del risultato rispetto alla condizione di partenza.  Funziona così : ..prendete tre mele per un peso complessivo di un quarto di  chilo, una di questa è bacata a metà, una di un terzo ed una di un quarto. Quanti etti sani e commestibili restano? Per rispondere prendereste la calcolatrice in mano costruendo un processo di interpretazione numerica ..bon.. per la legge dell’irrilevanza sarebbe fatica sprecata.. infatti  qualunque sia il peso finale non sarà mai proporzionale a quello che avete già pagato per acquistare o produrre. Bisognerebbe poter scegliere le mele, prima. La condizione di partenza.

Ed è questo che mi ostino a dire in ogni dove ..discussione skype, convegno distanziato, articolo od a  cena ..a tre..massimo. Bisogna cambiare i criteri di scelta , cambiare il meccanismo di rappresentatività, legando il candidato al collegio, e ridurre la  retribuzione. Se non si sradica la gramigna non cresce il grano. Il meccanismo di voto è uno specchietto per le allodole. Cosa cambia tra maggioritario e proporzionale se l’elettore non sceglie i candidati e non ne può controllare l’operato? Tra mele bacate e mele sane resta la condizione di partenza, la vera differenza. Se le porti in una busta ( di cartone, please )  od in tasca poco conta.

Siamo in trappola, dicevo. In un qualche modo è colpa di tutti.

Il grande momento che offriva possibile discontinuità, mani pulite, fornito cortesemente dalla pochezza dei protagonisti e dalla magistratura, non è stato sfruttato dal movimento riformatore per proporre un modello alternativo di gestione della Repubblica. Si è lasciato invariato il processo burocratico confuso e contraddittorio, humus nel quale sguazzano i corruttori, ed ecco che ci ritroviamo con un’ondata corrompente superiore alle precedenti, aggravata dall’impunità. Si è lasciato identico il sistema rappresentativo ed eccoci qui in mano agli imbecilli. Potevamo fare di più, noi liberi Cittadini? Boh. Di certo non si è fatto quello che, in una circostanza eccezionale, si poteva fare.

Lo stesso vale oggi. Una circostanza eccezionale si ripropone, dolorosa e complessa, ma anche foriera di possibili discontinuità. Cosa si sta.. cosa stiamo facendo? Boh. Di certo non quello che si potrebbe fare, giustificato dall’importanza e dall’urgenza cogente dei tempi.

In assenza di un modello democratico alternativo propongo io un rimpasto. Prima tra i nobili .. cambiamo il Conte, propongo Antonio Conte come premier, non dobbiamo rifare i biglietti da visita ed è ben conosciuto all’estero .. poi tra i notabili, con ovvie coerenze. Totti alla cultura, Cabrini alla difesa, Mancini agli esteri, Oriali agli interni e per i rapporti con il parlamento, Gattuso. Spiace che non ci sia più Paolo Rossi, quell’uomo per bene che ci ha regalato un’indimenticabile estate.

Certo non farebbero peggio di questa congrega di ranocchi zampettanti.

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