La riforma Cartabia intende tutelare la reputazione dell`imputato, imponendo di rimuovere ('deindicizzare' sul web) ogni informazione sui giudizi che l'hanno riguardato, non solo in caso di assoluzione, ma anche di prescrizione e interruzione del processo per eccesso di durata (improcedibilità). Questo 'oblio di Stato' è inquietante, perché azzererebbe il controllo sociale del potere. Infatti, assumendo come pretesto l'impossibilità di una corretta informazione digitale, la 'riforma' impone il divieto di ogni informazione giudiziale.
Così, per risolvere un problema di reputazione privata, se ne crea uno molto più grave di riconoscibilità democratica degli attori pubblici, imponendo il bavaglio alla stampa. Ce n`è abbastanza per impugnare questa censura davanti alla Corte Costituzionale, per violazione del diritto all'informazione (art.21). Ed è sconcertante che un provvedimento così stridente con la Carta porti il nome di una ex presidente della Consulta. Chi propone la Cartabia come futura Presidentessa della Repubblica rifletta.
Massimo Marnetto
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