Il 1° Maggio nasce come momento di lotta internazionale di tutti i lavoratori per affermare i propri diritti, per la settimana corta, per liberarsi dallo sfruttamento.
Questo 1° Maggio in Italia cade in un momento assai tragico per la popolazione abruzzese colpita dal terremoto: quei morti sotto le macerie di case costruite con la sabbia sono la tragica dimostrazione di ciò che producono le logiche di mercato e la sete di profitto capitalista. Ci sono responsabilità politiche e tecniche che hanno nomi e cognomi ben precisi e sui quali è bene che la magistratura indaghi a fondo senza farsi intimidire dagli arroganti attacchi lanciati dal piduista Berlusconi, il quale recentemente ha osato affermare che l'inchiesta sui crolli "è una perdita di tempo'', smascherandosi difensore esplicito dei suoi amici palazzinari coinvolti, Impregilo e Angelini farmaceutica, quella del tragico crollo della Casa dello studente.
Ma il 1° Maggio di quest’anno arriva anche nel pieno di una profonda crisi economica e finanziaria con ripercussioni pesanti in termini di cassa integrazione (con sussidi da fame) e di perdita del posti di lavoro, soprattutto per chi è precario. E così mentre il governo Berlusconi regala soldi di noi contribuenti a banche e imprese, i lavoratori si ritrovano con un accordo sul “nuovo modello contrattuale”, che ridurrà gli aumenti contrattuali restringendo il diritto di sciopero; o con un “decreto sulla sicurezza sul lavoro” che liberalizza gli omicidi bianchi diminuendo sanzioni penali e pecuniarie, deresponsabilizzando le aziende e indebolendo i controlli.
Di fronte all'innegabile sfacelo economico, politico, morale e ambientale, che ha origine e causa nel neoliberismo e nell’attuale governo che ne rappresenta le istanze, spicca per mancanza di opposizione il PD di Franceschini che, tranne sotto elezioni, non perde occasione per fare moine e accordi pericolosi col governo, come ad esempio la "bozza Violante" rilanciata lo scorso novembre ad Asolo da Fini e D'Alema come traccia delle future "riforme" istituzionali in senso autoritario e presidenzialista.
Adoperiamoci per unire tutte le forze sindacali, studentesche, sinceramente democratiche e antifasciste per cacciare il nuovo Mussolini al potere, aurora dell’edificazione di una società degli eguali.
E Cassio rispose:”La colpa, caro Bruto, non e' delle stelle ma nostra se siamo schiavi”<br>
(Shakespeare “Giulio Cesare”)